la nuova leadership - Asam

L’ECOSISTEMA AZIENDALE
Sono già stati fatti dei passi iniziali verso questo
modello: ad esempio, a metà luglio del 2000, un
gruppo privato - il Global Business Dialogue on
Electronic Commerce - ha presentato ai capi delle
nazioni più industrializzate del mondo - il G8 - un
ampio quadro sulla politica economica e sociale
nell’era digitale.Il suo rapporto affrontava numerose
materie - dalla regolamentazione al superamento
della “forbice digitale”, il divario economico
causato dalla tecnologia - e costituirà le
fondamenta per le iniziative tecnologiche dei G8
degli anni a venire.
E’necessario osservare attentamente questi tipi di
partnership poiché nel ventunesimo secolo essi si
diffonderanno ampiamente: dato l’incremento
delle fusioni internazionali, le nazioni stanno
collaborando con la comunità economica in modo
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IL NUOVO ORDINE MONDIALE
PER REGOLAMENTARE L’ECONOMIA GLOBALE
SARÀ NECESSARIA
LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE.
DI SEGUITO VIENE ESPOSTA
L’EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE COMMERCIALE
IN ALCUNE AREE FONDAMENTALI.
TASSE: SU SCALA INTERNAZIONALE SCOMPARIRANNO I
CONTRATTI SALARIALI; SARANNO GLI ACCORDI
MULTINAZIONALI AD ASSICURARE CHE LE AZIENDE PAGHINO
LE TASSE DOVUTE E CHE NON VENGANO TASSATE DUE VOLTE.
FINANZA: SI DIFFONDERANNO SEMPRE PIÙ STANDARD
CONTABILI MONDIALI.SONO GIÀ STATI MESSI IN ATTO SFORZI
PER CREARE REGOLAMENTAZIONI BANCARIE GLOBALI SUL
CAPITALE.
PRIVACY: LA COMUNITÀ DEGLI AFFARI E I GOVERNI
FORMERANNO DELLE PARTNERSHIP PER CREARE STANDARD
MINIMI DI PRIVACY APPLICABILI ALLE TRANSAZIONI
COMMERCIALI.
ANTITRUST: I GOVERNI FIRMERANNO ACCORDI
MULTILATERALI CHE DEFINISCANO LE PRASSI DI BUSINESS
ACCETTABILI. IL NUOVO STANDARD GLOBALE SARÀ
FINALIZZATO AD UNA MAGGIORE COMPETITIVITÀ.
da stabilire regole standard per la revisione della
legge antimonopolio.
George Vradenburg - vicepresidente senior della
AOL - sostiene che “le organizzazioni del settore
privato [avranno] un’influenza molto più estesa sul
governo mondiale”.
NON-GOVERNO. Le partnership pubblico/privato
stanno facendo un buon lavoro nel costruire un
ampio consenso,però sono troppo lente; si profila,
di conseguenza, un terzo modello per la
governabilità del ventunesimo secolo,chiamato la
“piazza del mercato” (‘market place’). In esso le
imprese sono autonome nello sviluppo di pratiche
standard che divengono poi regole generalmente
accettate, senza la necessità di riunioni e
commissioni, relazioni di avanzamento o trattative
politiche.
Tutto questo sta già accadendo nel tentativo di
sviluppare standard internazionali che proteggano
la proprietà intellettuale.
Da circa un secolo vigono accordi internazionali
formali per la sua protezione ma i governi spesso
li ignorano. Così, ad esempio in nazioni come la
Cina, accade sempre più frequentemente che le
aziende occidentali, che stanno facendo affari
con quelle locali,definiscano la tutela del copyright
nei singoli contratti, applicabili non in base alle
leggi del posto ma ricorrendo all’arbitrato
internazionale: se un numero sempre crescente di
imprese concorda nel tutelare la proprietà
intellettuale secondo questa modalità - nei contratti
particolari ed individuali - tale pratica diventerà de
facto lo standard mondiale.
Quanto ci vorrà perché questo processo si realizzi?
Molti decenni,se la storia ci può fare da guida,ma
attenzione: se le aziende cercheranno la
semplificazione e la prevedibilità, le regole
commerciali del ventunesimo secolo appariranno
sempre più simili e famigliari, che si stiano facendo
affari a Kuala Lumpur o a Kansas City.