la nuova leadership - Asam

.
L’ECONOMIA CREATIVA
Oggi l’Economia Industriale sta cedendo il passo
all’Economia Creativa e le aziende sono ad un
altro bivio.Le caratteristiche che le resero ideali per
il ventesimo secolo le potrebbero paralizzare nel
ventunesimo, quindi dovranno cambiare
drasticamente.La selezione darwiniana applicata
al business quotidiano verrà vinta delle persone -
e dalle organizzazioni - che si adatteranno con
maggiore successo al nuovo mondo che si sta
configurando.
Questo Speciale Numero Doppio è un tentativo di
scrutare il futuro per descrivere l’ “aspetto” e la
“portata” delle aziende del ventunesimo secolo,
attingendo alle intuizioni dei CEO1 , delle banche
d’affari,degli accademici,dei consulenti e,anche,
di coloro che si trovano in prima linea negli uffici.
Analizzeremo la gestione via Web,le caratteristiche
dei nuovi luoghi di lavoro aziendali, il bisogno di
1 Questa carica equivale, nel mondo anglosassone,
al nostro amministratore delegato o al direttore
generale [NdT].
2
L’IMPERATIVO
TECNOLOGICO
La chiave di volta
della nuova
Economia Creativa
sono le informazioni
e le idee.
Gli investimenti nel
settore dell’IT
dovrebbero
continuare ad
aumentare - e a
mantenere viva la
recente tendenza
produttiva.
cercare assolutamente persone dotate di
abbondante talento, l’ecosistema in cui vivranno
le aziende, le mansioni del futuro e molto altro
ancora. Il nostro scopo è stimolare nei lettori delle
intuizioni che potrebbero aiutare le loro stesse
imprese ad avere successo nei decenni a venire.
VALORE VIRTUALE. Iniziamo con l’aspetto più
importante: il crescente potere delle idee.
Ai tempi di Adam Smith la maggior parte delle
persone lavorava in campagna nelle fattorie;
successivamente il settore industriale divenne
predominante.
Le economie avanzate sono diventate così efficienti
nel produrre cibo e beni fisici che la maggior parte
della forza lavoro è stata riorientata nel fornire
servizi o nel produrre beni immateriali - dati,software,
notizie, intrattenimento, pubblicità e simili - come
mostrano queste statistiche: dal 1960 la quota
statunitense delle spese in conto capitale destinata
all’Information Technology è più che triplicata,
passando dal 10% al 35%; scienze come la
biotecnologia stanno avendo un boom; il Patent
& Trademark Office statunitense concede il 70%
di licenze in più - circa 170.000 nel 1999 - rispetto
a solo un decennio fa.
Le persone immettono sul mercato programmi per
computer ed invenzioni,mentre le imprese sempre
più snelle e leggere sfornano i sofà, i cereali per la
colazione, i telefoni cellulari. Il contenuto fisico del
prodotto interno lordo sembra svanire come il gatto
di Cheshire2 di Lewis Carroll. Sebbene gli Stati Uniti
vengano tuttora definiti come una nazione ad
economia industriale, il Bureau of Labor Statistics
stima che entro il 2005 la percentuale di impiegati
nell’industria scenderà sotto il 20%,il livello più basso
dal 1850, mentre la lunga stasi nella crescita
produttiva appare terminata. Se la produttività
aumenta del 3% l’anno - sempre inferiore,
comunque, rispetto alla sua attuale percentuale
- il risultato medio per ora di lavoro raddoppierà
nel giro di 25 anni. Ciò determinerà una qualità
della vita più agiata.
2 In Alice nel Paese delle Meraviglie Alice e la Regina
Bianca ebbero ad un certo punto la visione di un
gatto di Cheshire, sorridente nel cielo. Mentre esse
lo osservavano, prima ne scomparve la coda, poi
le zampe, poi l’intero corpo e il muso; solo il suo
sorriso - senza labbra, anch’esse dissoltesi - rimase
visibile [NdT].