la nuova leadership - Asam

L’ECOSISTEMA AZIENDALE
che produce componenti per case a moduli per
i senza-tetto e i suoi funzionari lavorano con i leader
dell’amministrazione cittadina per assicurare che
la sovraintendenza scolastica ripari gli edifici
pericolanti. Nel 1999 Prudential ha donato 38,5
milioni di dollari in denaro - pari all’1,5% dei redditi
prima delle imposte del 1998 - e ha dedicato 42.490
ore al volontariato.
Il mercato del lavoro, teso come un tamburo, sa
anche pungolare le aziende a badare a necessità
delle circostanti comunità sociali, una volta mera
responsabilità delle amministrazioni locali.
Merck & Co. - il gigante della farmacologia - ha
collaborato a sostenere l’educazione scientifica
nelle scuole dell’intera Rahway (New Jersey) - dove
fa ricerca e produzione -,attraverso una fondazione
che ha sviluppato corsi di studio scientifici ed ha
addestrato più di 1.000 insegnanti: “dobbiamo
essere in grado di attrarre le persone in gamba”
dice Larry Naldi, plant manager per la vasta
operazione Rahway; se le scuole si deteriorano,
“potremmo avere molte più difficoltà ad attrarle”.
Globalmente,nel 1999,Merck ha donato 256 milioni
di dollari in denaro e medicine - pari al 3,1% dei
redditi ante imposte del 1998.
Questo rende Merck straordinaria.
Per lungo tempo le donazioni aziendali
ammontavano intorno all’1%, attualmente tale
stanziamento si incrementa – sempre come
percentuale sui redditi ante imposte - di anno in
anno ed è improbabile che la tendenza muti nel
prossimo decennio.
“Gli azionisti potrebbero risentirsi qualora
percepissero che si sta devolvendo troppo denaro
liquido e ciò preoccupa le aziende”sostiene Stacey
Palmer - curatore del Chronicle of Philantropy –;
nonostante questo,la prodiga filantropia personale
degli imprenditori della New Economy - come Bill
Gates di Microsoft Corp. e James Barksdale di
Netscape Communications Corp. - si ripercuoterà
favorevolmente sulle loro organizzazioni e le terrà
sotto pressione così da aumentare tali donazioni,
allinenandole con i crescenti profitti.
Codesta cultura, che potremmo denominare
“cultura dell’impegno sociale aziendale”non sarà
priva di tranelli per gli affari e i programmi che essa
sostiene.
In primo luogo, se le imprese facessero donazioni
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crescenti ed abbracciassero sempre più cause a
sfondo sociale,i consumatori potrebbero iniziare a
darne per scontato l’impegno; la conseguenza
sarebbe di trarre meno vantaggio dalle “opere
buone”.
Non sarà facile neppure disimpegnarsi: i
consumatori punirebbero le aziende che venissero
percepite come socialmente irresponsabili - si pensi
solamente al bombardamento subito dalla Nike
Inc. allorquando alcuni critici sostenevano che
collaborava con aziende le quali sfruttavano minori
sia in Asia che altrove -: non ci si deve aspettare
che compiere opere buone costituisca una polizza
di assicurazione contro il pubblico biasimo.
Philip Morris Cos. si è fatta in quattro per apparire
come un’azienda “buona”- distribuendo,nel 1999,
115 milioni di dollari in denaro contante e prodotti
ad enti caritatevoli, attestandosi al quinto posto
nella graduatoria delle donazioni aziendali del
Chronicle of Philantropy -, però non è riuscita a
sfuggire al marchio di cui soffrono tutte le aziende
del tabacco.
Si potrebbe anche profilare un minaccioso
contraccolpo per le imprese che si spingono troppo
oltre nell’usurpare ruoli una volta riservati
all’intervento statale: “qual è il limite da non
oltrepassare prima che la gente dica che ne ha
abbastanza?” chiede Paul Saffo - direttore
dell’Institute for the Future di Menlo Park.(California).
Molte aziende diffondono il loro impegno sociale
con un occhio rivolto agli utili e alle perdite,
cercando sempre di concentrarsi sui problemi che
stanno a cuore ai loro clienti o che fanno leva sui
punti di forza aziendali.
Target Stores - che annualmente stanzia il 5% dei
redditi ante imposte per enti caritatevoli - indirizza
la propria filantropia verso le arti, la prevenzione
della violenza e la formazione - questioni che
interessano i suoi specifici clienti, donne con
bambini in età scolare.
Dell Computer Corp. compie donazioni
principalmente in aree del Texas o nel Tennessee
- in cui ha impianti ed attrezzature - a gruppi sensibili
alla sanità e la formazione infantile o all’accesso
tecnologico.
Applicare una cultura di ‘impegno sociale
aziendale’“è diventata una questione strategica,
non solo una bella cosa da fare” - dice Bradley K.