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anche gli Atti degli Apostoli 213 . Potrebbe trattarsi di quel Giuda, detto Lebbeo, o Taddeo, ma<br />

anche Giuda Zelota, Giuda [fratello] di Giacomo, Giuda Tommaso detto Didimo, il terzo fratello di<br />

Gesù. Un altro si chiamava Menahem il quale, coerentemente con l’ossessione messianica che<br />

aveva caratterizzato tutta la famiglia da oltre un secolo, nel corso della fatidica guerra contro i<br />

romani degli anni 66/70 si insediò sul trono di Gerusalemme indossando la veste regale, finché non<br />

fu ucciso da avversari ebrei seguaci di altre fazioni 214 .<br />

Ora, considerato il fatto che molti studiosi hanno mostrato come il gruppo degli apostoli di Gesù<br />

sarebbe stato in realtà la cerchia dei suoi fratelli, talvolta moltiplicati in più personalità 215 , l‘ipotesi<br />

che in passato ho preso in considerazione è quella che il Cristo crocifisso da Pilato potesse essere il<br />

primogenito tra i figli di Giuda il galileo.<br />

Alla genesi di questa supposizione concorrono una lunga serie di indizi fra cui:<br />

1. le omonimie fra i fratelli di Gesù e i figli di Giuda il galileo;<br />

2. la vicinanza cronologica fra l’arresto di Giacomo e Simone, apostoli di Gesù, e l’arresto di<br />

Giacomo e Simone figli di Giuda, nonché il loro destino simile a quello di Cristo: la<br />

crocifissione;<br />

3. l’evidente censura ideologica operata nel corso della redazione evangelica tendente a<br />

scorporare la personalità zelotica dagli apostoli, nel tentativo di farli apparire totalmente<br />

estranei ad ogni interesse nella causa messianica;<br />

213 “Qualche tempo fa venne Teuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma<br />

fu ucciso, e quanti s’erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il<br />

galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch’egli perì e quanti s’eran lasciati<br />

persuadere da lui furono dispersi” (At V, 36); si noti curiosamente l’inversione dei tempi relativi alla comparsa dei<br />

due personaggi, in effetti Teuda operò una quarantina d’anni dopo la rivolta del censimento. Questo ci mostra ancora<br />

una volta come i redattori degli scritti neotestamentari siano abituati a compiere operazioni di slittamento nel tempo<br />

degli eventi di cui parlano.<br />

214 “La distruzione delle opere fortificate e la morte del sommo sacerdote Anania avevano esaltato Menahem fino alla<br />

ferocia, ed egli, ritenendo di non avere rivali come capo, si comportava da tiranno insopportabile. Ma contro di lui si<br />

levarono i partigiani di Eleazar, ripetendosi l’un l’altro che non era il caso di ribellarsi ai romani spinti dal desiderio<br />

di libertà per poi sacrificarla ad un boia paesano, e sopportare un padrone che, se anche non avesse fatto nulla di<br />

male, era pur sempre inferiore a loro; e ammesso pure che ci dovesse essere uno a capo del governo, questo compito<br />

spettava a chiunque altro più che a lui; così si misero d’accordo e lo assalirono nel tempio; vi si era infatti recato a<br />

pregare in gran pompa, ornato della veste regia e avendo i suoi più fanatici seguaci come guardia del corpo. Come gli<br />

uomini di Eleazar si furono scagliati su di lui, anche il resto del popolo tutto infuriato afferrò delle pietre e si diede a<br />

colpire il dottore, ritenendo che, levatolo di mezzo, sarebbe interamente cessata la rivolta; gli uomini di Menahem<br />

fecero un po’ di resistenza, ma quando videro che tutta la folla era contro di loro, fuggirono dove ognuno poté, e allora<br />

seguì una strage di quelli che venivano presi e una caccia a quelli che si nascondevano. Pochi trovarono scampo<br />

rifugiandosi nascostamente a Masada, e fra questi Eleazar figlio di Giairo, legato a Menahem da vincoli di parentela,<br />

che in seguito fu capo della resistenza a Masada. Quanto a Menahem, che era scappato nel quartiere detto Ofel e vi si<br />

era vigliaccamente nascosto, fu preso, tirato fuori e dopo molti supplizi ucciso, e così pure i suoi luogotenenti e<br />

Absalom, il principale ministro della sua tirannide” (G.Flavio, Guerra giudaica, II, 17, 442-448).<br />

215 Simone detto Pietro e Simone detto zelota, Giacomo di Zebedeo e Giacomo di Alfeo, Giuda Tommaso e Giuda<br />

Taddeo. Per non parlare poi degli apostoli con nomi greci, come Andrea e Filippo. O di quello che compare nei sinottici<br />

ma non nel quarto Vangelo: Matteo. E viceversa: Natanaele. Anche gli Atti degli Apostoli mostrano l’evidenza di<br />

personalità sdoppiate o confuse.

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