28.05.2013 Views

preleva gratis copia pdf - Nostra Terra

preleva gratis copia pdf - Nostra Terra

preleva gratis copia pdf - Nostra Terra

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

finite le mura, le case e la sinagoga del primo secolo, di cui invece esistono i resti visibili, in altre<br />

località della Palestina? Come si spiega che, percorrendo in macchina il tragitto da Nazaret al lago<br />

di Tiberiade, si comprende quanto sarebbe stato difficile per gli abitanti seguire il maestro quando si<br />

recava a predicare sulla riva del lago? 36 km, con un dislivello di circa seicento metri. L’andata e il<br />

ritorno avrebbero richiesto giorni di faticoso cammino. Non sarebbe stato così semplice ed<br />

immediato, come appare invece dai racconti evangelici. E poi perché la città di Cristo, con una certa<br />

insistenza, è descritta come “una città sul monte”, mentre la Nazaret ove oggi sorge la basilica della<br />

natività è posta nell’avvallamento fra i colli? E ancora perché Luca, nel suo Vangelo, parla<br />

esplicitamente di un precipizio che avrebbe dovuto trovarsi a fianco del paese?<br />

“All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo<br />

cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città<br />

era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne<br />

andò” 222 .<br />

Nella Nazaret moderna, dove si svolgono innumerevoli pellegrinaggi dei fedeli cristiani, non ci<br />

sono resti di sinagoghe, né traccia di precipizi. Alcuni esegeti commentano che Luca non aveva una<br />

buona conoscenza geografica dei luoghi di cui scriveva, ma l’episodio in cui la gente minaccia<br />

apertamente di gettare l’uomo dal precipizio non sembra poter dipendere da una conoscenza<br />

imprecisa, perché la mancanza del precipizio esclude la sostanza del fatto stesso.<br />

Al contrario, per me fu abbastanza intenso l’impatto col sito archeologico della città di Gamla (o<br />

Gamala), nel Golan, dopo avere già acquisito una buona serie di ragioni per pensare che questa<br />

potesse essere la città d’origine dell’aspirante messia che Pilato aveva fatto crocifiggere. Non<br />

appena ebbi posteggiata l’auto e mi fui affacciato dall’alto sulla vallata di Gamla, molti dei paesaggi<br />

e degli eventi descritti dalla narrazione evangelica sembrarono acquistare finalmente uno scenario<br />

in cui potevano ambientarsi naturalmente.<br />

Il termine gamla significa cammello, ed è diventato il nome del villaggio perché questo è situato<br />

sulla ripida fiancata di un colle, in prossimità della cima, come adagiato su una schiena di<br />

cammello. Un’autentica “città sul monte”. Nel primo secolo a.C. era la città di quell’Ezechia di cui<br />

abbiamo già parlato, autorevole rabbì e padre di Giuda il galileo, che fomentava rivolte antiromane<br />

e che fu definito da Giuseppe Flavio col termine dispregiativo di archilestes, capo brigante. Si<br />

faccia attenzione ad un fatto importante: Giuda era chiamato “il galileo” non perché fosse originario<br />

della Galilea, in realtà era golanita, ma perché le sue gesta sovversive si erano svolte inizialmente<br />

nei territori della Galilea, e l’aggettivo, oltre ad essere affibbiato a lui, finì per diventare un attributo<br />

222 Lc IV, 28-30.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!