preleva gratis copia pdf - Nostra Terra
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Pandira, o Pandera, o Panther, che già era stato nominato da Celso, filosofo greco anticristiano,<br />
nel suo libro “Discorso Vero”, del 178 d.C. circa. In questo scritto l’autore ha affermato che<br />
Maria era stata ingravidata da un soldato romano chiamato Pantera, e successivamente ripudiata<br />
dal marito. Il padre della chiesa Origene (185-254 d.C.), nella sua opera “Contra Celsum”, si è<br />
sentito in dovere di confutare puntigliosamente tutte le opinioni di Celso.<br />
Ora, sembra proprio che il nome Pantera fosse ricorrente fra i soldati romani, e alcuni studiosi<br />
hanno avanzato l’ipotesi che l’espressione Jeshu ben Pantera (Gesù figlio di Pantera) sia un<br />
irriverente gioco di parole che ironizza sull’idea che Gesù fosse figlio di una vergine, parthenos<br />
in greco. Non possiamo sapere quanto ciò sia vero, dal momento che esistono prove del fatto<br />
che l’espressione “Gesù figlio di Pantera” era usata dagli ebrei, già dalla fine del primo secolo, o<br />
dall’inizio del secondo, per indicare Gesù 194 , senza il significato denigratorio che associa il<br />
nome Pantera ad un soldato romano.<br />
Il testo che segue, chiamato manoscritto di Strasburgo, rappresenta Maria come fidanzata a un<br />
certo Jochannan, discendente di Davide, che viene violentata da un vicino di casa, tale Josef ben<br />
Pandera, il quale la mette incinta, sebbene ella si trovi nel periodo del ciclo. Venendo a<br />
conoscenza del fatto, il fidanzato Jochannan ritiene di essere profondamente disonorato e, per<br />
la vergogna, parte e si stabilisce definitivamente a Babilonia. Quindi Maria partorisce un figlio<br />
maschio e lo chiama Jehoshua, poi semplificato in Jeshu.<br />
“Inizio della creazione di Jeshu. Sua madre Miriam era ebrea e aveva un marito che<br />
era della stirpe di David [si riferisce alla condizione di fidanzamento, ovverosia al<br />
periodo iniziale in cui, secondo l’usanza ebraica, ai coniugi non sono consentiti rapporti<br />
sessuali (nda)]; si chiamava Jochannan, ed era un uomo colto e molto timorato del<br />
Signore. C’era vicino alla sua porta di casa, di rimpetto, un uomo di bell’aspetto, …<br />
Josef ben Pandera. Aveva messo gli occhi su di lei, ed una notte, all’uscita del Sabato,<br />
passò davanti alla sua porta ubriaco; entrò da lei e lei pensò che fosse suo marito<br />
Jochannan; si nascose il volto e provò vergogna… Egli la abbracciò, mentre lei gli<br />
diceva: “Non toccarmi, che sono mestruata”; non pensò e non si preoccupò delle sue<br />
parole e giacque con lei e lei rimase incinta di lui. A mezzanotte arrivò suo marito R.<br />
Jochannan; lei gli disse: “Cos’è questo? Non c’era una simile abitudine dal giorno che<br />
mi hai sposato, di venire da me due volte in una notte”. Le rispose: “È per la prima<br />
volta che vengo da te questa notte”. Lei disse: “Sei venuto da me e ti ho detto che ero<br />
mestruata e non te ne sei preoccupato e hai fatto ciò che volevi e te ne sei andato”.<br />
194 Tosefta Palestinese e Talmud Babilonese.