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In pratica, possiamo dedurre che Maria [moglie] di Cleofa, fosse la madre di Giacomo, Joses, Giuda<br />

e Simone, fratelli di Cristo, ovverosia la stessa persona che i Vangeli sinottici definiscono, appunto,<br />

Maria di Giacomo e di Joses. Il quarto vangelo la distingue nettamente dalla madre di Gesù, perché<br />

la nomina a parte, come Maria di Cleofa, sorella di sua madre. Ma quel che è strano è il fatto che i<br />

Vangeli sinottici non citano la madre di Gesù, facendo pensare due possibili cose. La prima è che la<br />

madre di Gesù fosse veramente assente ma, in tal caso, come può il quarto vangelo dirci che Gesù<br />

morente si sarebbe rivolto alla madre e al discepolo prediletto, lì presenti ai piedi della croce, per<br />

affidare a lui la donna 168 ? La seconda è che la madre fosse presente nella persona di Maria madre di<br />

Giacomo e Joses, in quanto madre di Gesù e dei suoi fratelli. Il che ci porta a supporre che<br />

Alfeo/Cleofa, marito di questa donna e padre dei fratelli di Gesù, sia l’identità reale del Giuseppe,<br />

padre di Gesù, che le lettere di Paolo e il Vangelo di Marco non conoscono affatto e che il Vangelo<br />

di Matteo conosce come Giuseppe solo grazie alla natività, che sappiamo essere un’aggiunta<br />

posteriore. Insomma, il Giuseppe del presepe potrebbe essere semplicemente una creazione<br />

posticcia, prodotta al semplice scopo di nascondere la vera famiglia di origine di Gesù e di generare<br />

la leggenda della nascita verginale.<br />

Si osservi questo verso del Vangelo gnostico di Filippo:<br />

“Erano tre che andavano sempre con il Signore: sua madre Maria, sua sorella, e la<br />

Maddalena, che è detta sua consorte. Infatti era Maria sua sorella, sua madre, e la sua<br />

consorte” 169 .<br />

In esso le tre Marie che accompagnano sempre Gesù sono configurate in modo diverso dalle<br />

identità che troviamo negli scritti canonici, appaiono come una cerchia di parenti strettissime,<br />

casualmente omonime: la madre, la sorella e la moglie. Ammesso che, naturalmente, il termine<br />

consorte debba essere inteso come moglie.<br />

Questa osservazione ci induce a riflettere sul fatto che la cosiddetta Maria di Cleofa potrebbe essere<br />

intesa, non come moglie di Cleofa, ma come figlia e, in tal caso, sarebbe proprio la sorella di Gesù<br />

che compare nel terzetto delle Marie del Vangelo di Filippo.<br />

È importante notare che questi ragionamenti ci portano verso una conclusione a cui ormai diversi<br />

studiosi sono giunti 170 : alcuni degli apostoli erano fratelli di Gesù, e l’istituzione della comunità dei<br />

dodici, invece che una creazione voluta da Gesù raccogliendo qua e là discepoli selezionati, o anche<br />

168 “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Magdala. Gesù<br />

allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo<br />

figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.” Gv<br />

XIX, 25-27.<br />

169 Vangelo di Filippo, 32 (I vangeli apocrifi, a cura di M. Craveri, Einaudi, Torino 1969).<br />

170 Vedi R. Eisenman, Giacomo il fratello di Gesù, Edizioni Piemme, Casale Monferrato (Al), 2007.

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