preleva gratis copia pdf - Nostra Terra
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Il silenzio intorno a Gamla, nella letteratura neotestamentaria, è assoluto e categorico. Praticamente<br />
la città non esiste. Mentre esiste abbondantemente nei resoconti storici, specialmente quelli di<br />
Giuseppe Flavio. Negli scritti evangelici esiste invece una città situata sul monte, tale da non poter<br />
rimanere nascosta, fortificata, con una sinagoga vicina ad un precipizio, abbastanza vicina al lago di<br />
Tiberiade da consentire spostamenti verso la riva in tempi reali. Ma questa città si chiama Nazaret, e<br />
non esiste affatto nei resoconti storici. E in realtà non ha alcun precipizio, nessuna sinagoga, non è<br />
fortificata, è molto lontana dal lago di Tiberiade. E si pretende anche, contro ogni evidenza, che<br />
nazareno significhi cittadino di Nazaret! Si ricordi che gli autori delle due natività, i presunti<br />
Matteo e Luca, hanno fatto nascere Gesù a Betlemme e l’hanno fatto crescere a Nazaret, ma si<br />
prenda in considerazione la possibilità che entrambe le attribuzioni siano del tutto leggendarie.<br />
Si noti adesso quanto segue:<br />
“Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di Pietro” 226 .<br />
Veniamo cioè a sapere, attraverso il quarto Vangelo, che una scena di reclutamento di nuovi<br />
apostoli si svolge proprio a Betsaida, e che Simon Pietro, Andrea e Filippo sarebbero stati originari<br />
di quel paese, che sorgeva ai piedi di Gamla. Ora, molti elementi fanno capire che, al di là di certe<br />
apparenze della narrazione evangelica, alcuni degli apostoli erano fratelli fra loro e fratelli di Cristo<br />
e, fra questi, anche Simone detto Pietro, il barjona – non figlio di Giona ma, secondo la lingua<br />
aramaica, latitante, fuorilegge, ribelle 227 . Come abbiamo già detto, fratelli di Cristo erano anche<br />
Giacomo e Giuda Tommaso, o Taddeo/Teuda.<br />
“Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida,<br />
mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.<br />
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra” 228 ;<br />
“Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo” 229 ;<br />
“Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di<br />
miracoli, perchè non si erano convertite: “Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché,<br />
226 Gv I, 44<br />
227 Si vedano i miei già citati scritti ed anche i già citati lavori di R. Eisenman.<br />
228 Mc VI, 45-46<br />
229 Mc VIII, 22