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accresciuto <strong>alla</strong> finezza delle arti ed <strong>alla</strong> cognizione della<br />
antiohità.<br />
In molte camere del nuovo palagio <strong>di</strong> Portici furono<br />
<strong>di</strong>sposte quelle anticaglie; e nel tempo stesso fu instituita<br />
NJna ~ccademia ercolanese che per filosofia e per istoria le<br />
illiistrasse. Altre Accademie sorsero ai tempi del Re Carlo.<br />
La Università degli Stii<strong>di</strong>i migliorò per lezioni utili.<br />
Avvantaggiarono i Collegi , rimasero i Seminari con le <strong>di</strong>scipline<br />
medesime , sconoscendo i Superiori ogni autorità<br />
civile, amanti <strong>di</strong> non mutare dal vecchio. Ma per quanto<br />
Carlo facesse a pro del!e scienze o lettere, la istruzione<br />
non era comune, sorgevano uomini egregi <strong>di</strong> mezzo al1:i<br />
ignoranza pubblica. Altri provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Carlo furon<br />
degni <strong>di</strong> lode.<br />
Durava frattanto la guerra <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a , e buona<br />
schiera <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong>, sin dopo i fatti <strong>di</strong> Velletri, accompagnava<br />
l'esercito Spngnuolo. Per tutto I' anno 4745 ,<br />
orla<br />
fortrinn fu varia, ma nel segiiente si kce avversa ai<br />
boniaoi , che investiti , si ritiravano verso Genova , ricca<br />
ed amica.<br />
Continuando la ritirata dei Borboniani , e la prosperità<br />
dei contrari, Genova, dai primi abbandonata , fu presa<br />
da, ali altri. L' anno 4746, allorchè Genova tollerate tutte<br />
le ingiurie , tutti i danni , e non però sstolla l' arroganza<br />
dei Tedeschi, per leggier caso; e per un sasso vibrato da<br />
mano <strong>di</strong> fanciullo, prima la plebe, poscia il popolo, ed infine<br />
il Senato si alzarono a vendetta ed a guerra con tanto<br />
ardore e felicità, che scacciarono, vinti ed avviliti , iI<br />
genera1 Botta (per cordoglio d' balia, Italiano) molte migliaia<br />
<strong>di</strong> ~edesch i. Genova si chiuse ed arniò ; mancarono<br />
agli Alemanni gli aiuti <strong>di</strong> ricca e forte città, a loro il nu-<br />
mero dei nemici ; mutarono i <strong>di</strong>segni della guerra. La<br />
Francia, la Spagna,<br />
C il Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> mandarono Ambascia-<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
www.bnnonline.it<br />
h<br />
215-<br />
. tori, soldati e danaro <strong>alla</strong> eroica città , la quale or<strong>di</strong>nò<br />
molte schiere , per sua <strong>di</strong>fesa , ed aiuto ai collegati. La<br />
guerra del seguente anno si sperava felice ai Barboni.-<br />
Se non che la improvvisa morte <strong>di</strong> Filippo V. , e 1s<br />
mente ancora non palese del successore Fer<strong>di</strong>nando VI. ,<br />
tenevano sospesi gli animi e gli apparati. &la il nuovo Re<br />
delie Spagne , comiinque desiderasse la pace , <strong>di</strong>sse che<br />
seguirebbe le imprese del padre; spedì nel17 Italia nuove<br />
milizie, confermo la guerra. Scrisse al Re Carlo lettere<br />
affettuose. La Regina madrigna, nulla perdendo <strong>di</strong> ricchezza<br />
o rispetto,scese <strong>di</strong> potenza, ed andò a vivere privatamente<br />
in un castello <strong>di</strong>stante d<strong>alla</strong> Reggia.<br />
Con varia sorte durò la guerra ancora due anni , così<br />
per sette anni si tollerarono morti e danni infiniti <strong>di</strong> quelle<br />
estremità che menano i nemici,e combattevano. Ma nel<br />
4748 altre neceailà costringevano a finir la guerra ; la<br />
stanchezza dei governi, la <strong>di</strong>minuita forza degli eserciti ,<br />
la ~pacciata firianaa : mezzo milione <strong>di</strong> uomini avea con-<br />
sumati la guerra; seltemila navi mercantili predate; mez-<br />
za Germania , mezza Italia , e molto delle Fiandre , cam-<br />
peggiate e spogliate; inriumerevoli fortezze conquassate ,<br />
città <strong>di</strong>strutte. 1 Re contrarii bramavano la pace, e adu-<br />
nato cougresso <strong>di</strong> Ministri in Aquisprana , se ne fermaro-<br />
no i preliminari, che ai 18 <strong>di</strong> Ottobre <strong>di</strong> quell' anno, per<br />
le ratificazioni dei Re guerreggianti , <strong>di</strong>vennero patti <strong>di</strong><br />
pace durevole. lo riferirò le sole cose che riguardavano<br />
ai permanenti dominii dell'ltalia. Tutti gli Stati tornassero<br />
come innanzi la guerra: i1 Re <strong>di</strong> Sardegna possedesse<br />
Vigevano , e parte del Pavese e del contado <strong>di</strong> Anghiera ,<br />
, secondo i trattati <strong>di</strong> Vormazia : il Duca <strong>di</strong> Modena riavesse<br />
gli Stati suoi d' Italia : D. Filippo, Iniante <strong>di</strong> Spagna ,<br />
[ secondo nato <strong>di</strong> Filippo V. da Elisabetta Farnese,avesse i<br />
, I Ducati <strong>di</strong> Parma , Piacenza e Guast<strong>alla</strong> ; ma da rendere<br />
i