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lanto, legittima erede <strong>di</strong> quel Regno. Il Siiltano prese tem-<br />
po a rispondere. 11' Imperadore volle muovere l' esercito<br />
contro g1' Infedeli: i Templari, e gli Ospitalieri sdegnarono<br />
militare sotto <strong>di</strong> lui. Convenne a questa altiera testa chi-<br />
narsi a3 4 altrui voleri. Venne <strong>di</strong>chiarato farsi I' impresa<br />
non in suo nome, ma in quello <strong>di</strong> Dio e della Repubblica<br />
Cristiana.<br />
hlalgrado la ritrosia dei Capi e delle milizie, 1' Imperadore<br />
era per fare delle gran<strong>di</strong> cose, quandogli arrivò l'avviso<br />
essere lutto in combustione il suo Regno <strong>di</strong> Puglia, invnso<br />
dalle armi Pontificie.Appena sciogliea da Brin<strong>di</strong>si per<br />
I' Oriente Federico Augusto, che il Papa movea la ~ombar<strong>di</strong>a,<br />
la Francia, la Spagna, I' l nghilterra, la Svezia, e altri<br />
paesi, 3 mandar gente e danaro per far guerra 311' Imperadore,<br />
e raccolto un poderoso esercito, ne dava il comando<br />
a Giovanni <strong>di</strong> Brenna, prode ed esperto Generale, nemico<br />
fierissimo <strong>di</strong> quello. Nè contento <strong>di</strong> ciò, gli sornrnoveva<br />
ancora 13 Germania.<br />
Federico intanto era in mezzo ad un' incen<strong>di</strong>o universale.<br />
Ma le congiunture <strong>di</strong>Rcili son fatte per dar risalto alle<br />
anime gran<strong>di</strong>. Egli strinse il trattato <strong>di</strong> concor<strong>di</strong>a col Sul-.<br />
tano. Gli cedeva questi le Città <strong>di</strong> Geriisalemme, <strong>di</strong> Betlemme,<br />
<strong>di</strong> Nazarette, <strong>di</strong> Sidone, con altre castella e casali, con<br />
bcoltiì <strong>di</strong> poterle fortificare, riserbandosi solamente la cu-<br />
- sto<strong>di</strong>a del Tempio <strong>di</strong> Gerusalemme, cioè il Santo Sepolcro,<br />
onde fosse libero tanto aiSaraceni quanto aicristiani il<br />
farvi le loro adorazioni. Tregua per <strong>di</strong>eci anni, e libertà a<br />
tutti i prigioni.<br />
Federico andò a prender possesso <strong>di</strong> Gerusalemme, ma<br />
vi trovò gia intimato da quel Patriarca l'in terde tto,corren-<br />
te l>nno 1229. Ciò non ostante, Federico adorò il Santo Se-<br />
polcro, e niuno avendo osato coronarlo, egli depose la Co-<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
www.bnnonline.it<br />
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51rana<br />
sul sacm altare,e <strong>di</strong> là avendola presa, conleproprie<br />
mani se la pose sul capo.<br />
t " Fatto ciò, ritornò Federico in Puglia trionfante, facendo<br />
vedere nel suo trionfo Elefanti, Dromedarii, Cammelli, Pantere,<br />
Gerifalchi, Leoni,ed altre <strong>di</strong> sibtte cose degne <strong>di</strong> ammirazione.<br />
Gitinto appena in Puglia Federico, il primo passo si fu<br />
quello <strong>di</strong> chieder pace al Papa che era in Anagni, esibendosi<br />
pronto a far quanto gli or<strong>di</strong>nasse. Vien rigettato. Si volse<br />
allora Federico alle armi, e con rapi<strong>di</strong> successi ricuperò<br />
quasi tutto il perduto, e mantenne buona intelligenza col<br />
Senato e Popolo Romano.<br />
Abbattuto d<strong>alla</strong> prosperità delle armi nemiche, il Sommo<br />
Pontefice inchinò 1' orecchio ad un trattato <strong>di</strong> concor<strong>di</strong>a,<br />
che fu conchiuso l'anno 1230 in S. Germsno. Il Papa assolvette<br />
l' Imperatore delle censure, e sedettero <strong>alla</strong> stessa<br />
mensa in Anagni.<br />
Da qiiesta rottura <strong>di</strong> Papa Gregorio IX e Federico I!. Augusto,<br />
presero immenso incremento e aperta professione le<br />
già nate hzion i Guelfa e Ghibellina, che lacerarono poi orri<br />
bilmente la misera Italia, la cui storia in questi tempi non<br />
presenta altro che la monotona fasti<strong>di</strong>osa scena <strong>di</strong> accanite<br />
gare tra Città e Città, tra nobili e popolo della medesima<br />
Città, tra famiglia e famiglia.<br />
Arriyo Re <strong>di</strong> Germania si ribella al Padre, <strong>di</strong>cesi, perchè<br />
questi il secondogenito Corrado. Federico<br />
passò in Germania. Il figliuolo convinto della congiuntu-<br />
Fa, implorò perdono e fu rimesso in grazia del padre; ma<br />
questi, veggendolo più feroce dopo si nero delitto, lo con-<br />
segnò in custo<strong>di</strong>a, e poco poi lo confinò in Puglia nella Roc-<br />
ca .<strong>di</strong> Martorano, ove terminò in prigione i giorni suoi nel-<br />
1' anno 1442.<br />
Fin dal giorno che Federico Il. fu coronato Imperatore,<br />
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