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ai presenti possessori quando mai Don Filippo morisse<br />
senza. figli , e 'l Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> ascendesse al Trono <strong>di</strong> Spagna:<br />
la rep-ubblica <strong>di</strong> Genova rimanesse qual' era. Delle<br />
Sicilie non facendo parola , restavano confermate al Re<br />
Carlo. Di guerra così lunga e sanguinosa due sole 3 aeste<br />
rimangono perpetuate nella Storia: e non sono battaglie<br />
vinte, o valore o felicita dei capitani , ma virtù civili dei<br />
popoli, cioè la fedeltà e gli sforzi dei Nspolitani a sostegno<br />
del proprio Regnante.<br />
Rimanendo in Italia non leggero sospetto <strong>di</strong> future contese<br />
per il dominio <strong>di</strong> Toscana, altra con troversia per l' I -<br />
sola <strong>di</strong> Malta surse,e cadde, come brevemente <strong>di</strong>rò. Dopo<br />
la per<strong>di</strong>ta dell' isola <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>, Carlo V. <strong>di</strong>ede ai Cavalieri<br />
Ro<strong>di</strong>sni I'lsola <strong>di</strong> Malta in feudo del Regno delle due Sicilie<br />
, al cui Re dovesse i' Or<strong>di</strong>ne in ogni annob, per segno<br />
<strong>di</strong> tributo, mtndare un falco ; ed alle vacanze della sede<br />
vescovile proporre , per la scelta <strong>di</strong> uno , tre can<strong>di</strong>dati.<br />
Qiielle mostre <strong>di</strong> vass<strong>alla</strong>ggio, per duecento e più anni<br />
trasandate, valle il Re Carlo rinvigorire ; ma opponendosi<br />
il Gran Illaestro dell' Or<strong>di</strong>ne, fu rotto il comrnei8cio con<br />
Malta, le Commende sequestrate nelle due Sicilie. Il gran<br />
Maestro invocò I' autorità e l' opera del Papa , il quale<br />
scrisse lettere preghevoli a1 Re , che per esse concedette<br />
il rinnovamento del commercio, la liberazione delle Com -<br />
mende, tutti gli atti <strong>di</strong> pace, rna ritenne ed autenticò a si!<br />
ed ai successori le antiche ragioni su I'lsola.<br />
Ritorn~al- storia <strong>di</strong> Carlo. Ai tempi del quale i curiali<br />
non appieno esperti delle nuove loro forze , arrecavano<br />
piccolo e non avvertito danno. Godeva ii'~e , godevano i<br />
soggetti regni <strong>di</strong> pace, allorchè venne a rompere in ispe-<br />
ranze <strong>di</strong> maggiore felicità la morte <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando VI Re<br />
<strong>di</strong> Spagna, che, senza prole, lasciò il trono vacuo a Carlo<br />
<strong>di</strong> <strong>Napoli</strong>. Appeaa saputo 1' avvenimento, i ministri Spa-<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
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gridarono Carlo Re <strong>di</strong> quel Reame,ed in suo nome<br />
reggevano. Delle quali cose per celeri messi avvisato il<br />
Re , nominò reggente per la Spagna la Regina Elisabetta<br />
sua madre, che stavasi, come ho detto, ritirata in un suo<br />
Castello. Per la successione ai suoi Reami , essendo per<br />
Carlo necessità il provvedere subito a quella <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> e<br />
trasmetterla, sentivasi agitato da doppio affetto, avvegnachè<br />
numerosa prole , sei maschi e due femmine , moglie<br />
ancora giovine rallegrava la Reggia ; ma il 'primo già nato<br />
, in età <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci anni , era infermo <strong>di</strong> corpo, scemo<br />
<strong>di</strong> mente, inetto a negozi, <strong>di</strong>sperato <strong>di</strong> guarigione. Contendevano<br />
perciò nell'animo del padre rompere successione<br />
<strong>di</strong> natura , ovvero affidare la maggiore corona e la<br />
<strong>di</strong>scendenza ad uomo stolido e cadente. Vinse la ragione<br />
<strong>di</strong> Stato. Chiamò i.Baroni,i Magistrati, i Ministri, gli Ambasciadori<br />
delle Corti, i me<strong>di</strong>ci più dotti, questi esaminatori<br />
del Principe Filippo , gli altri assistenti o testimoni.<br />
La imbecilliià del povero Infante fu descritta ed autenticata<br />
in solenne foglio, che il Re quasi piangente, coman -<br />
dò si leggesse al Congresso.<br />
Escluso Filippo, succedeva nella Spagna il secondo nato<br />
Carlo Antonio, e nelle Sicilie il terzo , Fer<strong>di</strong>nando ; il<br />
quale robusto <strong>di</strong> persona , facile d' ingegno, avea scorsi<br />
otto anni <strong>di</strong> vita , così che il Re fissa in mente una reggenza<br />
per il governo del Regno , e nel dì 6. <strong>di</strong> Ottobre <strong>di</strong><br />
quell'anno 1759, tenendo intorno a sè la Moglie e i Figli ,<br />
presenti gli Ambasciatori, i Ministri, i destinati <strong>alla</strong> reggenza,<br />
gli Eletti della Città, i primi tra i Baroni, fece leggere<br />
un atto che <strong>di</strong>ceva; Lui, appellato d<strong>alla</strong> Provvidenza<br />
a1 Trono della Spagna e delle In<strong>di</strong>e, rinunziare la Corona<br />
<strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> ad uno dei Figli , dovendo le due Monarchie,<br />
per gli accor<strong>di</strong> Europei, restar <strong>di</strong>vise ed in<strong>di</strong>pendenti.<br />
Avea destinato ( poichè Filippo suo primo Figlio era ina-<br />
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