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vori ai popoli, specialmente ai <strong>Napoli</strong>tani. Tolse su-.<br />
bito per suo Secretario il famoso Giovanni Pontano da<br />
Cerreto. Concesse ai Depuiati della Citià molte grazie<br />
e fece gran<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> guerra, per resistere<br />
ai Re <strong>di</strong> Francia. Ma il buon Fer<strong>di</strong>nando II. portò la<br />
pena dei delitti paterni. Niuno si mosse in suo Favore,<br />
tutli l'abbandonarono , e Carlo VIIZ. va conquistando<br />
i! regno a passo <strong>di</strong> marcia. La stessa <strong>Napoli</strong> mandò<br />
tosto a presentare al Re <strong>di</strong> Francia le chiavi prinia<br />
che quegli ne avesse fatta la intimazione.<br />
lo questo stato <strong>di</strong> cose, altro espe<strong>di</strong>ente non trovò<br />
Fer<strong>di</strong>nando , che <strong>di</strong> lasciare alridato il Castello Nuovo<br />
ad Alfonso d'bvrilos Marchese <strong>di</strong> Pescara con qualtro<br />
mila Svizzeri ; ed egli ne passò in quello dell'Ovo ,<br />
donde con 14 galee si ritirò in Ischia. Il Castellano<br />
tenendo intelligenza col Re francese , ricusava <strong>di</strong> farlo<br />
entrare ; ma il Re tanto pregollo che ottenne d' ivi<br />
entrar solo ; ma appena che vi ebbe il piede nella fortezza<br />
, <strong>di</strong>snudato lo stocco , con un sol colpo fè cadere<br />
ai suoi pie<strong>di</strong> morto quel tra<strong>di</strong>tore , e con la maestà<br />
che portava impressa nel volto, spaventò la guarnigione<br />
, che non fece movimento alcuno contro del<br />
He , e dei suoi seguaci.<br />
Nel dì 22 <strong>di</strong> febbraio del 1495 entrò Carlo in <strong>Napoli</strong><br />
per la porta Capuana , seguito da uno esercito <strong>di</strong><br />
38 mila soldati tra pedoni e cavalli , ove fu ricevuto<br />
da Giacomo Caracciolo già Sindaco , e dagli Eletti , e<br />
fu accompagnato da gran numero <strong>di</strong> Signori, e Baroni<br />
<strong>Napoli</strong>tani ., ed andb per la Città passando per li<br />
Seggi , e poco dopo ebbe anche le due fortezze.<br />
Nel tempo stesso il Re Carlo mandò una lettera a<br />
D. .I;ederico zio del Re Fer<strong>di</strong>nando con salvacondotto ,<br />
pregandolo <strong>di</strong> portarsi da lui ad un' abboccamento ,<br />
,<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
www.bnnonline.it<br />
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orerendogli per ostaggi quattro dei suoi principali Ca-<br />
valieri. Avuti Federico gli ostaggi , vi andò, e fu da<br />
quel Re con somma cortesia ricevuto. Offriva Re Carlo<br />
al Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> una provincia della Francia, se re-<br />
nunziasse al Regno. Ma D. Federico che sapeva le in-<br />
tenzioni del suo Re nipote, ricusò la proposta. E con<br />
tale risoluzione ritornossene in Ischia , . ed in<strong>di</strong> a poco<br />
la Rea1 Famiglia recossi in Sicilia.<br />
Cotanta prosperità <strong>di</strong> Carlo stordì i Principi d91ta-<br />
]i3 e fuori. Alessandro VI, Massirniliafto Imperatore,<br />
Fer<strong>di</strong>nando e Isabella Re della Spagna, i Veneziani,<br />
e Lodouico il Moro strinsero lega contra il Re Carlo,<br />
il quale intimorito anch' egli <strong>alla</strong> inaspettata procella,<br />
si fece frettolosamente riconoscere Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> , e<br />
dopo tre mesi 1' abbandonò , ritrapassando 1' Italia con<br />
incre<strong>di</strong>bile celerità ; nia i Collegati l' aveano gii prevenuto<br />
, e l'attendevano con quarantamila iiomini nella<br />
valle <strong>di</strong> Fornovo presso il Taro., Carlo non avea che<br />
nove mila uomini; ma la necessità <strong>di</strong> aprirsi i1 pas-<br />
saaoio 33 sul ventre del nemico, gli fè fare pro<strong>di</strong>gii <strong>di</strong><br />
valore. Carlo passò , e gl'italiani restarono padroni<br />
dell'immenso bagaglio dei Francesi , ove erano tutte<br />
le ricchezze del Regno <strong>di</strong> Napoìi.<br />
Liberato ancora il Duca <strong>di</strong> Orleans asse<strong>di</strong>ato in Novara<br />
dal Moro , ritornb in Francia. Il Moro , secondo<br />
la falsa politica <strong>di</strong> quei tempi, reputavasi per i1 più<br />
astuto e fino dei Principi , e pure 18 sue più me<strong>di</strong>tate<br />
scaltrezze non sono che allucinazioni <strong>di</strong> un losco, e<br />
scerpelloni <strong>di</strong> un goffo. Chiamò in Italia le armi straniere<br />
, e non sa che la lega col potente 6 la rovina<br />
del debole. Mandb via libero il Duca d'orleans , e si<br />
avrà ben a pentire <strong>di</strong> questa sua non naturale facilità.<br />
. Partito il Re Carlo, il Re Fer<strong>di</strong>nrrando II comincib