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-144<br />

vori ai popoli, specialmente ai <strong>Napoli</strong>tani. Tolse su-.<br />

bito per suo Secretario il famoso Giovanni Pontano da<br />

Cerreto. Concesse ai Depuiati della Citià molte grazie<br />

e fece gran<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> guerra, per resistere<br />

ai Re <strong>di</strong> Francia. Ma il buon Fer<strong>di</strong>nando II. portò la<br />

pena dei delitti paterni. Niuno si mosse in suo Favore,<br />

tutli l'abbandonarono , e Carlo VIIZ. va conquistando<br />

i! regno a passo <strong>di</strong> marcia. La stessa <strong>Napoli</strong> mandò<br />

tosto a presentare al Re <strong>di</strong> Francia le chiavi prinia<br />

che quegli ne avesse fatta la intimazione.<br />

lo questo stato <strong>di</strong> cose, altro espe<strong>di</strong>ente non trovò<br />

Fer<strong>di</strong>nando , che <strong>di</strong> lasciare alridato il Castello Nuovo<br />

ad Alfonso d'bvrilos Marchese <strong>di</strong> Pescara con qualtro<br />

mila Svizzeri ; ed egli ne passò in quello dell'Ovo ,<br />

donde con 14 galee si ritirò in Ischia. Il Castellano<br />

tenendo intelligenza col Re francese , ricusava <strong>di</strong> farlo<br />

entrare ; ma il Re tanto pregollo che ottenne d' ivi<br />

entrar solo ; ma appena che vi ebbe il piede nella fortezza<br />

, <strong>di</strong>snudato lo stocco , con un sol colpo fè cadere<br />

ai suoi pie<strong>di</strong> morto quel tra<strong>di</strong>tore , e con la maestà<br />

che portava impressa nel volto, spaventò la guarnigione<br />

, che non fece movimento alcuno contro del<br />

He , e dei suoi seguaci.<br />

Nel dì 22 <strong>di</strong> febbraio del 1495 entrò Carlo in <strong>Napoli</strong><br />

per la porta Capuana , seguito da uno esercito <strong>di</strong><br />

38 mila soldati tra pedoni e cavalli , ove fu ricevuto<br />

da Giacomo Caracciolo già Sindaco , e dagli Eletti , e<br />

fu accompagnato da gran numero <strong>di</strong> Signori, e Baroni<br />

<strong>Napoli</strong>tani ., ed andb per la Città passando per li<br />

Seggi , e poco dopo ebbe anche le due fortezze.<br />

Nel tempo stesso il Re Carlo mandò una lettera a<br />

D. .I;ederico zio del Re Fer<strong>di</strong>nando con salvacondotto ,<br />

pregandolo <strong>di</strong> portarsi da lui ad un' abboccamento ,<br />

,<br />

<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />

www.bnnonline.it<br />

445-<br />

orerendogli per ostaggi quattro dei suoi principali Ca-<br />

valieri. Avuti Federico gli ostaggi , vi andò, e fu da<br />

quel Re con somma cortesia ricevuto. Offriva Re Carlo<br />

al Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> una provincia della Francia, se re-<br />

nunziasse al Regno. Ma D. Federico che sapeva le in-<br />

tenzioni del suo Re nipote, ricusò la proposta. E con<br />

tale risoluzione ritornossene in Ischia , . ed in<strong>di</strong> a poco<br />

la Rea1 Famiglia recossi in Sicilia.<br />

Cotanta prosperità <strong>di</strong> Carlo stordì i Principi d91ta-<br />

]i3 e fuori. Alessandro VI, Massirniliafto Imperatore,<br />

Fer<strong>di</strong>nando e Isabella Re della Spagna, i Veneziani,<br />

e Lodouico il Moro strinsero lega contra il Re Carlo,<br />

il quale intimorito anch' egli <strong>alla</strong> inaspettata procella,<br />

si fece frettolosamente riconoscere Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> , e<br />

dopo tre mesi 1' abbandonò , ritrapassando 1' Italia con<br />

incre<strong>di</strong>bile celerità ; nia i Collegati l' aveano gii prevenuto<br />

, e l'attendevano con quarantamila iiomini nella<br />

valle <strong>di</strong> Fornovo presso il Taro., Carlo non avea che<br />

nove mila uomini; ma la necessità <strong>di</strong> aprirsi i1 pas-<br />

saaoio 33 sul ventre del nemico, gli fè fare pro<strong>di</strong>gii <strong>di</strong><br />

valore. Carlo passò , e gl'italiani restarono padroni<br />

dell'immenso bagaglio dei Francesi , ove erano tutte<br />

le ricchezze del Regno <strong>di</strong> Napoìi.<br />

Liberato ancora il Duca <strong>di</strong> Orleans asse<strong>di</strong>ato in Novara<br />

dal Moro , ritornb in Francia. Il Moro , secondo<br />

la falsa politica <strong>di</strong> quei tempi, reputavasi per i1 più<br />

astuto e fino dei Principi , e pure 18 sue più me<strong>di</strong>tate<br />

scaltrezze non sono che allucinazioni <strong>di</strong> un losco, e<br />

scerpelloni <strong>di</strong> un goffo. Chiamò in Italia le armi straniere<br />

, e non sa che la lega col potente 6 la rovina<br />

del debole. Mandb via libero il Duca d'orleans , e si<br />

avrà ben a pentire <strong>di</strong> questa sua non naturale facilità.<br />

. Partito il Re Carlo, il Re Fer<strong>di</strong>nrrando II comincib

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