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- 15%<br />
il legittimo PonleGce. Per bene della pace accord0<br />
al17An[ipapa Felice V il Cappello Car<strong>di</strong>nalizio , il grado<br />
<strong>di</strong> Legato e Vicario in tutto il Ducato <strong>di</strong> Savoia,<br />
e la preminenza sopra gli altri porporati. Conservò ad<br />
.alcuni Car<strong>di</strong>riali da quello creali la loro <strong>di</strong>gnith, e r i-<br />
mise nei pristini onori chiunque nel Concilio <strong>di</strong> Baavesse<br />
offeso la Santa Sede. Celebrò il Giubileo<br />
dell'anno 1450, con maggior concorso dei precedenti ;<br />
e conchiuse la pace tra il Re Alfonso e i Fiorentini.<br />
Ora ritornato il Re a <strong>Napoli</strong>, trovò che poco innanzi<br />
Isabella sua Nuora avea partorito un figliuolo che fu<br />
chiamalo Alfonso 11. I <strong>Napoli</strong>tani per l' allegrezza del<br />
ritorno del Re, e pet la nascita del Nipote, gli vollero<br />
fare un trionfo dei piih segnalali, con una pompa, che<br />
non erasi mai a quei tempi veduta.<br />
Rendutosi Alfonso pacifico possessore del Regno, incominciava<br />
a godere la gloria delle passate vittorie.<br />
Era percib il suo or<strong>di</strong>nario esercizio impiegato <strong>alla</strong> caccia<br />
<strong>di</strong> animali volatili , e silvestri , e molto si <strong>di</strong>letlava<br />
dello stu<strong>di</strong>o delle Belle-Lettere , essendo molto inteso<br />
della cognizione dell' lmperio Romano, la quale comunicava<br />
<strong>di</strong> poi con uomini <strong>di</strong> eloquenza, e incomparabil<br />
dottrina, cavando così cla essi il. perfetto modo <strong>di</strong><br />
vivere, e perciò soleva chiamare ilibri : Fideles Conciliarios.<br />
Sicchè portava per sua impresa un libro aper io,<br />
come sin' oggi si vede nella Sala reale del Castello<br />
Nuovo. La sola Accademia Pon t aniana , per suo or<strong>di</strong>ne<br />
istituita in <strong>Napoli</strong> da Antonio Beccadelli, detto il Panormita,<br />
e che fu la prima dell' Italia, basta a mostrare<br />
sino a qual punto fiorisse nel nostro Regno la<br />
letteratura ai tempi <strong>di</strong> Alfonso.<br />
Amplib il Re ~lfonso il Caste1 Nuovo, e quello del-<br />
1'0~0, ed il Molo Grande. E<strong>di</strong>ficò nell' lsola d' Ischiu<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
www.bnnonline.it<br />
'<br />
un forlissimo Castello. Fece <strong>di</strong>sseccar le Palu<strong>di</strong> ap-<br />
presso <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> , le quali produceano g~avi malattie<br />
. nel19 estate. Fè slargare la Grotta <strong>di</strong> Pozzuoli , la quale<br />
era per la bassezza d7 una profon<strong>di</strong>ssima oscurita.<br />
Ritornando alk Storia, in questo mentre , fu il Re<br />
Alfonso richiesto dal Papa pel .Y archese <strong>di</strong> Ferrara siu><br />
genero intorno <strong>alla</strong> concor<strong>di</strong>a de9Fiorentini, nella quale<br />
ei non volle con<strong>di</strong>scendere, se prima non gli rimanevano<br />
Castiglione della Pescara, il Giglio, lo Stato Piombino<br />
, e gli pagassero ciaqiianta mila ducati. In questo<br />
i Fiorentini mandarono ad asse<strong>di</strong>ar Casliglione nella<br />
Peseara. Il Re manda subilo a soccorrerlo per terra e<br />
per mare.<br />
In<strong>di</strong> Alfonso proseguì la guerra contro i Fiorentini<br />
sino a che questi si riducessero all'accordo. Questo concIuso<br />
per mezzo degli ambasciatori Fiorentini , e fu intavolata<br />
una perpelua pace con quella Repubblica, promettendo<br />
il Re che non procederebbe più oltre all'offesa<br />
del loro Stato, nè dell'Qrsino, il quale entrb nel<br />
medesimo accordo, essendo unito coi Fiorentini.<br />
Nel medesimo tempo i Genovesi pretendevano <strong>di</strong> a-<br />
vere la protezione <strong>di</strong> questo magnanimo Re; ma il medesimo<br />
non volle accordarcela; e ridusse Genova a tale <strong>di</strong>sperazione<br />
, che volle meglio darsi i11 potere del. Re <strong>di</strong><br />
Francia, che cadere nelle mani sue. Un tale accaiiimento<br />
in continue guerre gli procurò la taccia <strong>di</strong> a-<br />
ver tenuta quasi sernpre la <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a fra gli Stati <strong>di</strong><br />
Italia, e <strong>di</strong> avere impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> portare le armi contra<br />
b 4' lofedeli.<br />
.<br />
Fra questo tempo nacque Leonora, figliuola del Duca<br />
<strong>di</strong> Calabria, e <strong>di</strong> D. Isabella <strong>di</strong> Chiaromonte.<br />
Succedette nel 3451 , che Federico Duca d'Austria