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D. Federico e dei Siciliaili, e spie@ contro <strong>di</strong> essi edto<br />
l'apparato delle pene spirituali e temporali.<br />
Intanto il ReFederico incominciò il suo regno luminosamente,<br />
col far molte conquiste in Calabria e Yuglia.<br />
I SONO Colrone comincib a sconcertarsi la buena<br />
ai-moiiia tra lui e Ruggieri <strong>di</strong> Loria ; imprudenza<br />
imperdonabile del giovane Principe, che trasse a gran<strong>di</strong><br />
consegueiize.<br />
Il Papa accusi) il Re <strong>di</strong> Aragona d' intelligenza col<br />
fratello. Giacomo venne a Roma per provare al Papa<br />
quanto egli era lontano , nonchè dall' approvare dal<br />
proteggere in qualsivoglia modo le risoluzioni prese dal<br />
fi.atello o dai Siciliani. Bonifazio lo investì della Corsica<br />
e della Sardegna e lo clicliiai-ò Capitan Generale del-<br />
1' armala, che spe<strong>di</strong>r si dovea per ricuperar Terra Santa.<br />
Ma il vero <strong>di</strong>segno era <strong>di</strong> strappar la Sicilia a D~in<br />
Federico e consegnarla al Re Carlo.<br />
Per istringer poi maggiormente gl'interessi reci prochi,<br />
il Re Carlo venuto a Roma conchiude col Re Giacomo<br />
un malrimonio tra Roberto suo terzogenilo 'e h-<br />
tanta o Violante, *orella del medesimo Re Giacomo. La<br />
Regina Costanza venne in Roma con questa sua figliuola.<br />
Le nozze si celebrarono , e Costanza fei-mò il suo<br />
soggiorno in Roma fino <strong>alla</strong> morle.<br />
Ma il colpo fatale per la Sicilia fu senza dubbio il<br />
richiamo in Roma <strong>di</strong> Ruggieri <strong>di</strong> Loria , il quale <strong>di</strong>sgustaio<br />
già aperiamenle <strong>di</strong> Don .Federico passò a militare<br />
sollo il Re Giacomo.<br />
La gilerra dei due Re, 'Giacomo e tarlo il Zoppo,<br />
contra la Sicilia, si fece con vario evento. Imperoccbè<br />
Bonif'azio VIIr s' era fisso in menle <strong>di</strong> dar la legge a<br />
i Re della Cristianilà ; me<strong>di</strong>tava ancora la conquisla<br />
Geli' Imperi0 Greco; ma suo pensiero dominante<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
www.bnnonline.it<br />
93-<br />
era levar la Sicilia a Don Federico. Disprezzando Carlo<br />
TI. come dappoco , e sospettando del Re, Giacomo ,<br />
chiamò in Italia Carlo <strong>di</strong> Valois, fratello del Re <strong>di</strong> Fraocia<br />
, chiamato dagli Scrittori Carlo ssaza l'erra ; Principe<br />
rinomato per le vittorie <strong>di</strong> Piandra. Sicchè per<br />
guadagnarlo interamente, gli <strong>di</strong>6 speranza <strong>di</strong> crearlo<br />
Re dei Romani , e <strong>di</strong> fargli prender possesso dell' Imperio<br />
Greco , nel quale Carlo per via della moglie nudriva<br />
magre pretensioni.<br />
Inf an to formidabile armamento erasi fallo contro la<br />
Sicilia. Carlo <strong>di</strong> Valois e Roberto Duca <strong>di</strong> Calabria a-<br />
prirono la campagna con qualche fortuna.<br />
Don Federico spiegb un valore e un senno straor<strong>di</strong>nario.<br />
Affamò 1' armata nemica ; l' epidemia fece il resto.<br />
Carlo <strong>di</strong> Valois, per cavarsene con onore, intavo-<br />
10 un trattato <strong>di</strong> pace , che si conchiuse senza <strong>di</strong>ficoltà.<br />
Principali con<strong>di</strong>zioni ne furono : « Che Don Federico<br />
prendesse in moglie Leonora terzogenila del Re Carlo<br />
11 , con ritenere, sua vita duranle, il Regno <strong>di</strong> Sicilia<br />
: Che dopo sua morle decadesse al Re Carlo ed a'<br />
suoi <strong>di</strong>scendenti. Che restituissero <strong>di</strong> parle e d'altra i<br />
prigioni e le conquiste. Ed ecco il fine della gran conlesa<br />
<strong>di</strong> Sicilia.<br />
Finalmente nel <strong>di</strong> 5 <strong>di</strong> maggio 1309 mancò <strong>di</strong> vita<br />
Carlo Il. Re <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> e Con te (li Provenza, mollo compianto<br />
dai <strong>Napoli</strong>tani , percbè Principe liberale , clemente<br />
e dabbene. Suceesse al Trono noberlo Duca <strong>di</strong><br />
Calabria suo secondogenito, per esser premorto il suo<br />
primogenito Carlo Martello. CLemen te V. , che fermata<br />
avea la sua residenza in Avignone citlà della Proven-<br />
za , dominio del Re Roberto , fu liberale con lui <strong>di</strong><br />
molle grazie. Gli concesse il Vicariato della Romagna<br />
e <strong>di</strong> Ferrara, e gli condonò immense somme d'oro,