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7<br />
-i46 l<br />
Taranto o <strong>di</strong> Vicario del Regno ; col riavere tiirti i<br />
Francesi soldali e cortigiani, u riserva <strong>di</strong> quaranta, cd trarre Sforza d<strong>alla</strong> prigione.<br />
Messo Sforza in liberlà, ripiglib il grado <strong>di</strong> Gran<br />
Contestabile, e Ser-Gianni Caracciolo ottenne quello <strong>di</strong><br />
Gran Siiiiscalco.<br />
Nell' anno 14 17 il Concilio <strong>di</strong> Costanza, stanco della<br />
pertinacia <strong>di</strong> Pietro <strong>di</strong> Luna il <strong>di</strong>chiarò spergiuro, decaduto<br />
da ogni <strong>di</strong>gnità e ufizio, scismatico ed eretico ;<br />
e passb poi ad eleggere in legittimo e indubilalo Bon-<br />
, tefìce il Car<strong>di</strong>nale Oltone Romano <strong>di</strong> casa Colonna,che<br />
prese il nome <strong>di</strong> Martino V, e porlò al Ponleficoto eccellenti<br />
doti <strong>di</strong> animo e d'ingegno.<br />
Jacopo mari Lo della Regina Giocanna, malcontento <strong>di</strong><br />
vedersi poco o nulla curalo, si rilirb in Francia, ove<br />
si fece frate Fimancesccino.<br />
II Pape iiilanlo fece coroiiai8e la Regina Giocanna :<br />
ma . posctia, niutando pensiero, prese a proteggere Lodouico<br />
111 Duca d'dngiò e Conle <strong>di</strong> Provenza , succedulo<br />
a Lodouico II suo padre, e le mosse guerra per niezzo<br />
<strong>di</strong> Sforza Atlendolo, cotan lo beneficato d<strong>alla</strong> Regiiis Giovanna.<br />
Cagione della guerra e degli animi rnulati del<br />
Papa e <strong>di</strong> Sforza, Ser-Gianni Caracciolo, nemico aperto<br />
dello Sforza, e per non avere aiutalo il Pdpa nella ricupera<br />
delle sue Terre.<br />
La Regina in queslo slato <strong>di</strong> cosa si volse per aiuto al<br />
giovanetto Alronso Re <strong>di</strong> Aragona, <strong>di</strong> Sicilia, e <strong>di</strong> sardegna,<br />
il quale era occupato <strong>alla</strong> conquisia della Corsica.<br />
ALfonso, in cui non sài che piil ammirare, se l'elevatezza<br />
della mente, o il valore, l'altivirà, O la brama ar-<br />
dentissima <strong>di</strong> gloria,giunse a Fapoli il dì 6 <strong>di</strong> settembre<br />
14.20 con do<strong>di</strong>ci galee , combatiè Sforza , e Lodocico <strong>di</strong><br />
Angib, i quali costrinse a ritirarsi in Aversa, e secondo<br />
i patti fu riconosciuto d<strong>alla</strong> Regina Giocanna per suo<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />
www.bnnonline.it<br />
I<br />
4 17figlinolo<br />
adoitivo, crealo Duca <strong>di</strong> Calabria , e consegnatogli<br />
Castello Nuovo.<br />
Quin<strong>di</strong> il Re AIfonso e la ~egina Giovanna presero<br />
al loro soldo Braccio da Montone, altro valoroso Condot<br />
tiere, per opporlo allo Sforza. La Regina gli <strong>di</strong>6 il<br />
principato <strong>di</strong> Capua,e il <strong>di</strong>chiarò Gran Contestabile.<br />
La fortuna <strong>di</strong> Lodouico I11 <strong>di</strong> Angiò andava dechinando.<br />
Senza denaro, senza cre<strong>di</strong>to, ritirossi a Roma. Sforza<br />
fu riamrnesso <strong>alla</strong> grazia della Regina Giovanna. Una<br />
reciproca gelosia s' impadronì <strong>di</strong> questi quattro, il !!e ,<br />
la Regina, Ser- Gianni, e Sforza. Il Tte Alfonso mirava<br />
<strong>di</strong> mal occhio Sforza, perchè lo considerava come un<br />
ostacolo ai suoi <strong>di</strong>segni. Ser- Ginnni , che vedeva calare<br />
il suo cre<strong>di</strong>to a misura che Alfonso cresceva in potere,<br />
ispirava <strong>di</strong>fidenza nel cuore della instabile Giovanna,<br />
e la consigliava a tenersi bene stretta allo Sforza.<br />
Frattanto le cose andarono si oltre, che la Regina<br />
aprì una trattaliva con Lodovico il7 Angiò. Alfonso che<br />
n' ebbe sentore, <strong>di</strong>è nelle furie , e irriiafo ancora dal<br />
vedersi costantemente negala da Papa ,Martirio la lovestitura<br />
del Regno <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong>, si gillò nei passi estremi.<br />
Cbiamò a sè il Gran Siniscalco Caracciolo, e contra<br />
la fede del Salvacondotto il ritenne prigione. in<strong>di</strong><br />
cavalcò tosto al Castello Capuano per fare lo stesso gin*<br />
co <strong>alla</strong> Regina. Prevenuta costei dell' imminente p<br />
ricolo, appena ebbe tempo <strong>di</strong> chiuder la porta del Castello<br />
in faccia ad AlfOnso , e spedì messi L'un sopra<br />
l'altro a Sforza, che era a Mirabello, <strong>di</strong> accorrere in<br />
aiuto. Sforza vola a <strong>Napoli</strong>, sconfigge gli Aragonèsi ,<br />
e salva la ,Regina. In<strong>di</strong> col cambio dei prigionieri riscattò<br />
Ser-Gianni, che pagh. male cotaiito servigio: non<br />
così la Regina cho per ricompensa do& alb Sma<br />
Tra~i e Barlett& . .