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SCHEDA 1B
OSSERVATORIO PERMANENTE
AGRICOLO AMBIENTALE DELLA
MONTAGNA
Ogni organo decisore per poter delimitare i confini di piani,
programmi e scenari futuri, individuando le priorità da affrontare e
risolvere deve potere contare su rilevazioni di dati che fotografino la
realtà e la rappresentino per quella che davvero è.
La disponibilità di “numeri” sociali ed economici
permette anche di elaborare proiezioni di scenari futuri.
Le rilevazioni devono però rispondere a due requisiti principali:
Essere condivisi dai livelli istituzionali coinvolti sia nei
contenuti che nel metodo di rilevazione;
Non avere carattere sporadico o parziale.
Ma quante volte abbiamo potuto constatare come questi
elaborati siano rimasti lettera inevasa?
Il motivo di tali fallimenti sono riconducibili essenzialmente ad
un metodo operativo che si affidava, nel passato, a pensieri
didattici, distanti dai soggetti che caratterizzano le realtà territoriali.
Una premessa questa che ancora corre il rischio di ripetersi e
di permeare anche la nostra riflessione.
Non vi è nulla di scandaloso riconoscere le difficoltà esistenti
ed evidenti.
Anche noi, nel rilevare, ricercare i dati caratterizzanti le
dinamiche sociali ed economiche dell’Alta Valle, abbiamo constatato
che gli unici soggetti che hanno dati aggiornati sono quelli
“costretti” dalle normative esistenti.
Nel campo agricolo ambientale è la sola ASL - Dipartimento di
Prevenzione Veterinario - che ha il censimento aggiornato dei capi
allevati, così come i dati inerenti gli alpeggi e le malghe sono
stati dettagliatamente rilevati dalla Comunità Montana.
La difficoltà di valutazione dei dati che dovrebbe partire dal
confronto – comparazione con quelli dei periodi precedenti discende
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