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IL METODO PER LA STESURA
RIFLESSIONE SCRITTA A PIU’ MANI
La stesura di studi, piani e riflessioni, nella maggioranza dei
casi, segue un “itinerario” consueto. Gruppi di esperti, ciascuno per
il proprio settore, conoscitori delle dinamiche generali e delle
problematiche particolari, con un lavoro d’equipe elaborano i
pensieri delle politiche dello sviluppo possibile.
Certamente una modalità che offre qualità, prestigio e
contenuti rilevanti, ma che alcune volte corrono il rischio di
rimanere un esercizio didattico impregnato di linee fondamentali di
principio.
Lo schema:
• dati e analisi delle dinamiche locali nel contesto di fattori globali;
• comparazione fra i dati odierni e quelli del passato per
comprenderne le caratterizzazioni ed i risvolti sociali, culturali ed
economici;
• la stesura di schede progettuali che presentino eventuali richiami
alle risorse disponili e agli obiettivi preposti;
• ed infine le considerazioni conclusive contenenti alcune
considerazioni di politica locale e generale;
può aiutare il decisore, però, solo se quel documento diventa
inderogabilmente il riferimento di ogni azione e politica
futura.
Nel caso contrario il documento impregnato di spunti di qualità
indiscussa rimarrà uno dei documenti didattici da richiamare nelle
sedi di dibattito.
Lo sforzo per attraversare il guado della didattica politica
per giungere alla sponda della concretezza dei progetti nel contesto
della gradualità d’interventi può essere recuperato se sul piano
operativo s’intendono recuperare le disponibilità di quanti
operano e vivono sul e per il territorio.
Analogo principio caratterizza, quindi, non solo la fase
applicativa attuativa degli studi/piani ma, anche la stessa stesura.
E’ per questo che la Comunità Montana ha chiesto e ottenuto
due patrocini:
• La Provincia di Brescia – Assessorato all’Agricoltura;
• l’ERSAF (Ente Regionale Servizi Agricoli e Forestali).
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