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SCHEDA 8/B
FORESTAZIONE
“I lontani pendii delle montagne fumavano preparando
carbone, e nello squallore delle valli disboscate era un andare e
venire di gente nera e di mule cariche di pesanti trasporti”
L’immagine, che ci viene proposta dal tremosinese Arturo
Cozzaglio, offre un quadro verosimile ed efficace della situazione
dei monti dell’Alto Garda nel periodo del dominio veneto: “L’intenso
sfruttamento dei boschi era dovuto alla richiesta di combustibile da
parte delle manifatture siderurgiche, dai forni e dalle fucine della
Valle Trompia e della Valle Sabbia , che soffrivano di una cronica
insufficienza di legne e carboni…”
Abbiamo voluto riportare questa frase riportata nel capitolo
“La storia e le culture del bosco: la vicenda dell’Alto Garda”
per due motivi.
Il primo è quello che la storia è intrisa di fatti che dimostrano
come gli scambi hanno caratterizzato le dinamiche sociali ed
economiche del passato.
Il secondo è più attinente al fatto “le economie si modellano
alle condizioni delle realtà nelle quali s’immergono” .
Perché l’Alto Garda forniva legna e carbonella ad una valle che
aveva ed ha foreste estese.
La semplicità della risposta non sempre corrisponde al definirsi
della stessa.
Certo la domanda del prodotto in Valle Trompia era superiore
all’offerta.
Forni, fucine, miniere Valtrumpline richiedevano quantità
di legname e carbone notevole superiore alla possibilità d’offerta
della stessa valle e quindi si rivolgevano alle valli limitrofe.
Ma questo s’innestava su condizioni sociali e storiche che
permetteva l’uso del territorio (boschi e pascoli) da parte dei
residenti gratuitamente.
La proprietà comune, messa più volte in discussione e
oggetto di normative specifiche che tentano di correggerne le
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