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dell’Agricoltura e della Sanità, delle Province, delle Comunità
Montane, dell’ERSAF e delle Organizzazioni di produttori.
Il percorso di riconoscimento delle qualità, della tutela del
consumatore, della promozione dei prodotti di montagna dovrebbe
prevedere iniziative di riconoscibilità degli stessi.
Gli allevamenti ed i prodotti lattieri caseari nell’ultimo decennio
hanno vissuto un processo di miglioramento complessivo di notevoli
entità.
In particolare emerge in tutta la sua valenza il ruolo
dell’accompagnamento alla crescita professionale degli allevatori.
Senza il necessario coinvolgimento e formazione permanente
ogni progetto rischia di rallentare i suoi effetti positivi.
Progetto analogo di sperimentazione dovrebbe essere attuato
anche per le carni bovine, ovi caprine ed equine.
Uno dei settori che non è mai stato valutato è quello che
riguarda l’allevamento suinicolo e dei cinghiali.
Una sperimentazione di allevamento a stabulazione libera,
finalizzato alle strutture agrituristiche e di ristorazione potrebbe
aprire il ventaglio delle opportunità d’integrazione del reddito.
Una particolare attenzione si dovrà prestare alle iniziative che
alcune categorie della rappresentanza dei produttori agricoli
e dei consumatori stanno attuando per la promozione e la
vendita di prodotti tipici, anche utilizzando nuove forme e
nuovi strumenti (internet).
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