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grado. Sarebbe utile, invece, che premessa una più stringente<br />

definizione dei criteri per l’adesione dei comuni alle comunità<br />

montane, si realizzasse una loro integrazione nei processi di<br />

programmazione e pianificazione.”<br />

Anche nel documento programmatico regionale della VIII<br />

legislatura le Comunità Montane vengono innestate, quasi<br />

mimetizzate, nel più ampio principio di “comunità locali”, senza<br />

mai trovare cittadinanza in nessun punto delle politiche<br />

“concertate”, o di programmazione negoziata.<br />

La proposta di taglio di fondi alle Comunità Montane previsto<br />

dalla finanziaria è un ulteriore motivo di preoccupazione in quanto<br />

risponde a determinazioni e scelte che ne vogliono minare il ruolo e<br />

le funzioni.<br />

Queste riflessioni di premessa non sono avulse o estranee al<br />

contesto generale in quanto è proprio partendo dalle considerazioni<br />

in merito ai ruoli e alle funzioni dei soggetti pubblici e privati che si<br />

potrà intraprendere un “tentativo” di politiche partecipate.<br />

Se ogni livello istituzionale non si rendesse disponibile a<br />

concentrare le scarse risorse disponili su processi e visioni unitarie<br />

d’interventi qualificanti, d’affrontare con gradualità in un quadro di<br />

priorità, si tornerebbe a visioni limitate e frammentarie.<br />

Il richiamare con frequenza eccessiva i principi di<br />

sussidiarietà e solidarietà, sanciti dalla Costituzione Italiana,<br />

se non ne conseguono azioni e politiche coerenti, diventa esercizio<br />

sterile.<br />

Vi è consapevolezza che l’applicazione di questi principi<br />

costituzionali è difficile, in quanto ancora confusa e non ultimata è<br />

la riforma del modello istituzionale dello Stato, ma esperienze<br />

positive di azioni territoriali partecipate esistono.<br />

Alcune di queste iniziative sono state attuate in settori<br />

produttivi industriali.<br />

Basti ricordare i distretti industriali, mai decollati nella nostra<br />

Provincia, ma che proprio in Valle Trompia hanno vissuto uno dei<br />

momenti di maggiore strutturazione, oggi ancora operante.<br />

Partendo dalle esperienze acquisite nulla vieta di valutare<br />

l’opportunità di tentarne una specifica applicazione anche in<br />

agricoltura e nella gestione ambientale.<br />

Nella nostra provincia esistono anche le esperienze e le<br />

professionalità adeguate ad attuare un laboratorio di politica<br />

negoziata e partecipata. (Un patto territoriale per lo sviluppo<br />

agricolo ambientale)<br />

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