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Ricordare l’impegno e la passione di un uomo: il Dott.
Giuseppe Santus, che per anni dedicò la sua professionalità e la
sua vita alla “Bruna”, guidandone con intelligenza l’associazione,
significa ripercorrere quel lungo cammino compiuto per
riconoscere le qualità genetiche di una razza con vocazione
montana.
Una razza che tutt’oggi ha ampi margini per migliorarne
le caratteristiche di produzione di latte e di carne.
Aumento delle produzioni, tetto di produzione (quote latte),
fenomeni di abbandono delle produzioni da parte di alcune imprese,
hanno certamente influito sulla diminuzione del numero dei capi
allevati.
Lo ribadiamo, sarebbe interessante anche per il prossimo
futuro avere il dato complessivo di produzione lattiera e della
sua lavorazione per comprendere appieno le dinamiche che
caratterizzano gli allevamenti.
Se anche dovessimo rilevare che la quantità del latte prodotto
non è diminuita in percentuale analoga alla diminuzione dei capi
allevati, non possiamo non rilevare come il rapporto territorio
bestiame allevato si va gradualmente attenuando.
Tale rapporto è stato nel passato e lo è tutt’oggi indispensabile
per mantenere una qualità di gestione delle aree vocate al pascolo,
oltre alla conservazione valorizzazione delle malghe.
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