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Anche alcuni compiti di sensibilizzazione sarebbero
certamente favoriti da un permanente rapporto raccordo con le
categorie agricole.
L’agricoltura e la ruralità, oggi più che mai, sono vincolate ai
processi di filiera, in un contesto di competitività, che richiedono
logiche di modello, di sistema per favorire e garantire tutti i livelli
che la compongono.
Occorre muoversi non in una logica competitiva fra comparti
della filiera ma nel contesto di un paritetico coinvolgimento dei
diversi settori della filiera di prodotto.
A maggior ragione questo principio andrebbe applicato ai
sistemi produttivi a filiera corta (produzione, trasformazione e
distribuzione anche diretta).
Il raccordo fra i comparti della filiera produzione,
trasformazione, lavorazioni varie, commercio, turismi
potrebbe portare alla valorizzazione di una tipicità che può e deve
diventare valore aggiunto della montagna.
Lo studio ha cercato, inoltre, di rilevare i progetti “nel
cassetto” dei singoli Comuni per inserirli in un contesto di
pianificazione di area omogenea sovracomunale.
Un impegno che è stato agevolato dalla disponibilità e
collaborazione di tutte le amministrazioni locali.
Ed infine la questione di merito che riguarda tutte le imprese
agricole a titolo principale o a tempo parziale è quella delle
condizioni di lavoro e del reddito.
Tutti concordano nell’esigenza - urgenza di modificare la rotta
del fenomeno dello spopolamento delle montagne ma poche
sembrano essere le ricette che hanno dato risultati significativi.
Ciò non deve scoraggiare o attenuare gli sforzi, ogni sforzo
possibile per attenuare il fenomeno e forse per invertirne la
direzione.
La parola che sembra assumere un significato nuovo è quello
della multifunzionalità.
La diversificazione dell’economia montana verso attività non
agricole ha già trovato applicazione in alcune forme sperimentali
interessanti in Italia e a Brescia.
Affrontare una valutazione territoriale con sguardo al settore
agricolo ambientale potrebbe trovare alcune risposte proprio nel
coinvolgimento degli occupati in agricoltura per la gestione di
imprese di attività extragricole del tempo libero, della qualità della
vita e della valorizzazione del patrimonio naturale rurale.
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