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Ritardi che sono comunque recuperabili nel prossimo medio
periodo.
Vi sono segnali positivi, se pur ancora marginali, che andranno
potenziati e valorizzati.
Il processo di riconoscimento dei prodotti della Valle Trompia,
DOP, IGT ha finalmente posto all’attenzione dell’opinione pubblica
la qualità e la specificità di prodotti per troppo tempo rimasti
“isolati” nel proprio ambito territoriale.
Ciò non significa che faticassero ad essere collocati sul
mercato, ma che ancora non hanno ottenuto i dovuti e giusti
riconoscimenti qualitativi.
Ciò è stato determinato anche dalla contenuta quantità di
prodotti immessi sul mercato e quasi totalmente assorbiti dalla
domanda locale.
Oggi la sensibilità alla qualità sta promuovendo la riscoperta di
un Valore Aggiunto che il prodotto tipico di montagna può e deve
aver riconosciuto.
I prodotti e alcune sagre tipiche – Sagra delle Pesche,
Sagra del Formaggio Nostrano, e Sagra del Marrone della
Valle del Garza, hanno coinvolto i produttori, alcune associazioni,
enti e appassionati locali, che s’impegnano per l’organizzazione di
questi appuntamenti ed hanno promosso anche il recupero e la
valorizzazione di alcuni ambienti territoriali (sentieri, ambienti
rurali, luoghi storico culturali).
Tutte queste manifestazioni hanno ormai superato i propri
confini comunali per divenire sagre di vasta area.
Da una prima valutazione emerge che la Valle Trompia ha
la possibilità di offrire un percorso eno gastronomico di
sicuro interesse turistico.
Dobbiamo chiederci: bastano le tre manifestazioni di:
Villa Carcina – Collebeato – Concesio
Pezzaze
Nave – Bovezzo e Caino,
così come oggi sono organizzate, a valorizzare i prodotti di qualità
della Valle Trompia?
Oppure vi è ancora la possibilità di costituire un percorso
della tavola di Valle Trompia che attragga e coinvolga anche
altre zone esterne?
In particolare, pensiamo, un coinvolgimento diretto della
città di Brescia.
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