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Un ulteriore riflessione va riservata al numero di aziende
agrarie con annesso allevamento bovini e al numero di
aziende totali partendo dai dati forniti dall’ASL Ufficio Veterinario
(anno 2005), dal censimento 2000 e dai dati del C.A.T.A. del 1985.
Come possiamo rilevare il dato ASL di 241 aziende è superiore
a quello del censimento 2000, pari a 189. La differenza può essere
imputata agli allevamenti familiari non registrati in censimento.
Analoga differenza di numero di aziende si rileva anche nel
numero di allevamenti totali dati ASL 2005 e dati censimento 2000.
Ciò che invece emerge con chiarezza è la differenza del
numero di aziende con annesso allevamento bovino rilevato
dal C.A.T.A. nel 1985 e quelli dell’ASL e del censimento 2000.
Differenza numero di aziende con allevamento
bovino dati CATA 1985 e dati ASL 2005
Differenza numero di aziende con allevamento
bovino dati CATA 1985 e censimento 2000
- 137
- 199
Si ritiene che il dato più attendibile di comparazione sia il
secondo, e cioè quello fra i dati CATA 1985 e censimento 2000
perché aventi modalità di rilevazione simili, anche non chiara è la
rilevazione degli allevamenti che praticano il nomadismo.
Il numero di allevamenti si è quindi dimezzato in circa
vent’anni ed il trend negativo è ancora presente.
Anche l’età dei titolari d’impresa, dato non disponibile, sarebbe
di notevole rilevanza per approntare iniziative che promuovano il
rilancio dell’attività agricola montana. Una parziale ma significativa
informazione sull’età degli addetti la si può rilevare dai dati riportati
nel Piano Alpeggi.
L’età avanzata dei titolari delle aziende garantisce la sola
politica conservativa e di fatto rinvia le soluzioni di prospettiva.
I giovani presenti pur essendo in numero limitato lasciano
aperta la porta della speranza nel futuro del settore.
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