20.06.2013 Views

IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

La controversa fisica del campo scalare<br />

Il problema è che i loro esperimenti sono di natura prettamente empirica, e la loro conoscenza della fisica è spesso<br />

limitata (anche se non sempre): il più delle volte non contengono una vera architettura fisico-matematica, ma solo un<br />

ottimo ingegno tecnico. Dico che a mio parere alcuni di loro giocano con il fuoco perché le onde scalari possono essere<br />

molto pericolose (i primi ad averlo imparato sono stati probabilmente in tedeschi mentre facevano esperimenti con la<br />

loro Die Glocke). Prima di fare apparecchi vari (imitando Tesla, o pretendendo di continuarne l’opera), bisogna capire<br />

bene la fisica che ci sta dietro. Ci vuole più controllo. Ma, come dicevo, i laboratori di queste persone sono quasi sempre<br />

sganciati dalle università e dai laboratori di ricerca ufficiali. Pochissimi sono i fisici mainstream che hanno voluto<br />

prendere in esame certi esperimenti (come ad esempio quelli di John Hutchison in Canada). Tra i professionisti, più che i<br />

fisici se ne occupano gli ingegneri elettronici, che pur sapendo benino la fisica non sono esattamente dei fisici. Tutto il<br />

resto: amatori, non professionisti, alcuni geniali, altri folli, altri stupidi.<br />

Con gli esperimenti sulla fusione fredda invece c’è stato un molto maggiore avvicinamento della scienza ufficiale,<br />

soprattutto di recente con il caso della macchina “E-Cat” del Prof. Sergio Focardi e dell’Ing. Andrea Rossi.<br />

Per quello che riguarda gli aspetti non-locali del campo scalare e la sua connessione con l’energia di punto zero del vuoto<br />

quantistico, a me sembra che gli unici lavori veramente seri che conosco in questo campo sono quelli (tutti teorici) del Dr.<br />

Harold Puthoff, del Dr. Berhardt Haish, e del Dr. Alfonso Rueda, che non sono partiti dall’empirismo di Tesla (di per sé un<br />

genio senza veri eredi, a mio parere), ma dalla teoria quantistica e dalle evidenze sperimentali di Hendrik Casimir.<br />

Fisica classica e fisica non-classica: località e non-località<br />

Nel macro-dominio (dal cosmo fino alle cose materiali della nostra consueta esistenza) le leggi della fisica sono<br />

perfettamente deterministiche e verificabili come tali, da cui è palese che l’Universo è un vero e proprio meccanismo a<br />

orologeria: basta solo vedere le leggi della Meccanica Celeste (una branca della meccanica razionale) applicate ai satelliti<br />

artificiali o anche solo ai pianeti quando orbitano attorno alle stelle. Si tratta veramente di un orologio perfetto, e dove<br />

l’osservatore è completamente ininfluente sulla realtà osservata (anche se la guardi con un telescopio, la Luna rimane<br />

sempre dove si trova). Ma il gioco cambia completamente quando si entra nel micro-dominio, dove l’osservatore (con i<br />

suoi strumenti di misura) altera ineluttabilmente la realtà osservata, dove esiste una totale indeterminazione sia tra<br />

posizione e velocità della particella elementare che tra la natura corpuscolare e ondulatoria della luce (o qualunque altra<br />

radiazione elettromagnetica). La cosa davvero misteriosa e al contempo sconvolgente del micro-mondo è che, mentre<br />

nel macro-mondo gli oggetti esistono in un solo modo, gli oggetti esistono in modi infiniti (mi riferisco alla “nuvola di<br />

probabilità” dell’elettrone, ad esempio) e in uno “stato di animazione sospesa” fino a quando non li osserviamo, e allora<br />

diventano una sola cosa perché nell’osservarli abbiamo fatto collassare la funzione d’onda che li descrive. In tal modo la<br />

realtà intima dell’Universo, cioè quella che lo stesso ha quando qualcuno non lo osserva, è inconoscibile alla misura<br />

scientifica (ma forse lo è solamente alla coscienza). Ma il fatto stesso di osservare gli oggetti del micro-mondo<br />

concretizzando una sola possibilità rende l’universo completamente compartecipativo. La fisica quantistica è davvero<br />

strana e appare perfino contraddittoria: da una parte esiste l’indeterminazione sulla realtà, dall’altra esistono regole<br />

ferree che disciplinano la struttura della materia microscopica, in particolare il Principio di Esclusione di Pauli e la natura<br />

completamente discreta dei numeri quantici che descrivono un atomo nel senso che possono essere occupati solo<br />

orbitali ben precisi e per andare dall’uno all’altro non ci si arriva camminando bensì saltando. Un’altra caratteristica che<br />

rende totalmente differenti i due mondi è che nel macro-mondo l’Universo non è in grado di conoscere sé stesso nella<br />

sua interezza a causa della finitezza della velocità della luce mentre nel micro-mondo è in grado di conoscere sé stesso<br />

all’istante dal momento che la comunicazione è non-locale. Insomma esistono due mondi perfettamente incastrati l’uno<br />

dentro l’altro, ma con leggi completamente diverse: uno deterministico e l’altro non-deterministico. Questo è<br />

meravigliosamente descritto dalle equazioni di Bohm.<br />

E comunque il mondo deterministico in cui viviamo (quello per cui trionfa Newton) è diventato così solo dopo il Big Bang,<br />

mentre prima era più piccolo di un atomo, e dove tutte le particelle erano a contatto strettissimo tra loro. La più grande<br />

delle domande, credo, consiste nel cercare di capire se questo legame di entanglement primigenio sia rimasto anche<br />

dopo la formazione dell’Universo (dopo il periodo dell’inflazione). Infatti, a parte le particelle che riusciamo<br />

artificialmente a indurre in stato di entanglement, ci si chiede se esistono dei parametri nascosti all’interno delle<br />

112

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!