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IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

ingegnose realizzazioni pratiche che vanno sottoposte a verifica, ma con una loro interpretazione fisica di livello molto<br />

basso (eccetto Borello, che è più raffinato). Intendo dire che se davvero le loro macchine funzionano loro sapevano<br />

sicuramente quello che facevano ma anche che la loro descrizione di quello che loro hanno rilevato è il più delle volte<br />

pseudoscientifica (non lo dico però con cattiveria, ma con obiettività). Allora, nel senso più pragmatico del termine, a noi<br />

devono interessare le loro macchine: è da lì che bisogna partire, assolutamente non dalle loro speculazioni perché allora<br />

andremmo completamente fuori strada. Non possiamo basare il nostro lavoro su asserzioni che sono in tutto e per tutto<br />

pseudoscientifiche, e questo nonostante ci sia sicuramente del vero nei fatti empirici in sè: è da quelli che dobbiamo<br />

partire per fare delle verifiche accurate. Ciò comporta il fatto che tutti gli esperimenti devono essere ripetuti in<br />

condizione di totale controllo.<br />

Mio parere sugli studiosi che usano l’ipnosi regressiva per studiare le vite passate di alcune persone<br />

Il modo di procedere della psicologa Andrea Arias che tu mi citi mi pare completamente differente da quello di De la<br />

Warr: lei sa mantenersi nel binario della sua professione, mentre De la Warr pur manifestando indubbie doti<br />

ingegneristiche ha voluto anche fare il fisico, ma questo lo ha screditato, a mio parere.<br />

La Dr.ssa Arias per certi versi mi ricorda moltissimo quello che fa il Dr. Angelo Bona (medico), che tra l’altro ho<br />

conosciuto qualche anno fa: http://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Bona. Ho sentito alcune sue registrazioni dei suoi<br />

pazienti, che sono indubbiamente impressionanti, e raccolte in maniera davvero molto minuziosa. Nonostante tutto<br />

questo (il suo enorme lavoro in questo campo è innegabile) io credo però che Bona si sia dato troppo presto delle<br />

risposte. Infatti quando specula su queste esperienze a mio parere lui scade inevitabilmente nella pseudoscienza e<br />

nell’esoterismo: ciò non toglie che io apprezzi moltissimi aspetti del suo lavoro. Spero comunque che la Dr.ssa Arias sia<br />

un pochino più umile di Bona. E ovviamente mi farebbe molto piacere conoscerla e discutere della sua esperienza.<br />

A proposito: supponiamo che le macchine fotografiche radioniche di De la Warr funzionino veramente (nell’ipotesi che lo<br />

accertassimo ripetutamente), mi domando cosa succederebbe se una foto di questo tipo fosse fatta ad uno dei pazienti<br />

della Dr.ssa Arias (o anche del Dr. Bona) proprio nel momento in cui è sottoposto a ipnosi regressiva. Sarebbe davvero<br />

interessante vedere cosa succede: qui si potrebbero unire le due cose, a patto che si accerti che le macchine radioniche<br />

fanno veramente quello che asseriscono di fare (ti assicuro che agli scienziati non sfugge neanche uno spillo).<br />

In ogni caso io ritengo che dove questi psicologi brillano veramente, è proprio nell’aiuto che riescono a dare alle persone<br />

(e in questo anche il Dr. Bona è stato indubbiamente decisamente molto bravo), facendo rivivere presunte vite passate.<br />

Ma si tratta davvero di vite passate oppure di vite parallele (per come le vive la coscienza) che esistono su due linee<br />

temporali differenti?<br />

Indispensabilità che i modelli teorici non siano astratti ma producano numeri che siano confrontabili con i numeri<br />

che emergono dalla sperimentazione<br />

Io credo che la topologia algebrica e le algebre di Clifford, quelle di Grassmann e la teoria dei quaternioni possa fornire<br />

degli operatori matematici in grado di descrivere certi processi. Ad esempio il Prof. Basil Hiley al Birbeck College di<br />

Londra sta lavorando da tanto tempo a questi problemi, soprattutto per tentare di descrivere meglio il fenomeno<br />

dell’entanglement quantistico come l’aveva formulato David Bohm (di cui Hiley, così come David Peat, fu allievo). Ma il<br />

livello raggiunto fino ad oggi è un livello estremamente astratto. E mi sembra che qualunque possibile confronto tra<br />

questi modelli matematici e le fenomenologie di cui parlano José Luís Cabouli e la Arias, per ora sia un confronto solo<br />

qualitativo, analogico, puramente intuitivo: non esiste un confronto quantitativo, al momento. Intendo dire che queste<br />

matematiche sono senz’altro molto quantitative in sé ma quando si tenta un confronto con i “dati” non si riesce al<br />

momento a trovare nulla di quantitativo, perché sono i dati stessi a non essere (per forza di cose) quantitativi.<br />

Francamente io penso (per come vedo io la questione) che bisogna prima di tutto sviluppare bene l’aspetto<br />

sperimentale. Ma come? Nel caso delle “vite passate” (e perché non invece “vite parallele?”, siamo sicuri che si tratta<br />

davvero di reincarnazione?) non esiste nessun possibile riscontro sperimentale (a meno che non assodiamo la validità<br />

scientifica della fotografia radionica / oppure basterebbe usare, al posto delle macchine radioniche di De la Warr, la<br />

fotocamera Fujifilm FinePix S3 Pro UVIR tra gli strumenti scelti per il progetto sulle anomalie aeree?), se non la possibilità<br />

di verificare il fatto che magari una persona è veramente esistita in passato: così avremmo accertato che ciò che ha detto<br />

una data persona sotto ipnosi è vero, ma ancora non avremmo spiegato COME questa cosa si verifica. Io questa ricerca la<br />

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