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IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

“capito il trucco” potrebbero aver abbandonato il metodo delle onde elettromagnetiche per trasmettere messaggi nel<br />

cosmo. Ma dobbiamo dimostrarlo, e per farlo dobbiamo usare entrambi i metodi, ecco perché sostengo con forza anche<br />

il progetto del Dr. Lemarchand. SETI deve andare comunque avanti!<br />

Una civiltà super-avanzata, se vuole davvero farsi capire, sa come farlo. In caso contrario si nasconde (la maggior parte,<br />

immagino). Ma alcune ritengo che desiderino trasmettere l’informazione (su come è fatto l’Universo, e su cosa è la Vita,<br />

e forse anche su cosa è la morte), anche come stimolo allo sviluppo dell’intelligenza e della tecnologia, e forse anche al<br />

benessere. Se invece civiltà di questo tipo non esistono allora ci sarebbe da pensare che il fine ultimo in questo universo<br />

sia la pura predazione (speriamo di no!): credo sia così al 90-95% (e qui Hawking ha sicuramente ragione), ma non al<br />

100%. Un giorno spiegherò bene la ragione di quel residuo di 5-10%, che ritengo sicuro.<br />

Per quello che riguarda eventuale informazione trasmessa tramite i metodi NLSETI io non penso che la stessa avvenga<br />

tecnicamente e/o in forma di nozioni: nessuno li comprenderebbe. Trasmettono immagini e/o simboli che stimolano<br />

processi cerebrali, attivandoli. Provocano un processo dinamico, non trasmettono nozioni. Il resto lo fa il nostro cervello,<br />

elaborando prima elettrochimicamente e poi razionalmente l’informazione.<br />

Penso che pochissime sono le civiltà avanzate in grado di padroneggiare il metodo NLSETI di veicolazione<br />

dell’informazione, che richiede anche mezzi tecnologici davvero notevoli, soprattutto per la trasmissione di messaggi<br />

codificati in quella maniera. Ma al nostro attuale livello di tecnologia siamo potenzialmente già in grado di ricevere e<br />

decodificare questo tipo di segnali, appunto analizzando il cervello con i mezzi di cui disponiamo, e usando poi algoritmi<br />

di analisi.<br />

Esigenza di decodificare in maniera quantitativa possibile informazione non-locale di tipo NLSETI<br />

Sarebbe possibile ricevere/trasmettere questo genere di messaggi e/o “immagini mentali” in maniera naturale e<br />

spontanea. Ma c’è un grosso problema. La sola percezione da sola non è sufficiente a farne una Scienza: si tratterebbe<br />

solo di “visione/percezione”, del tutto individuale, che poi uno si limiterebbe semplicemente a raccontare. In realtà noi<br />

abbiamo bisogno di decodificare e poi ricostruire in maniera del tutto quantitativa questo genere di “segnali”.<br />

Comunque, anche se ci si limitasse alla semplice percezione individuale, non posso certo escludere che questo tipo di<br />

“informazione” possa scatenare degli effetti nel cervello delle singole persone: degli effetti che potrebbero potenziare<br />

l’uso del nostro cervello e portarlo ben oltre quel 10% che normalmente usiamo. Spesso mi viene in mente proprio<br />

Nikola Tesla, e le visioni che lui spesso aveva: erano state proprio quelle visioni a permettergli di realizzare tutte le<br />

invenzioni che poi ha fatto, come lui stesso affermò più volte. In sostanza queste visioni avrebbero esattamente lo stesso<br />

ruolo che aveva il famoso “monolito nero” nel film 2001 Odissea nello Spazio: quello di stimolare la nostra intelligenza.<br />

Eppure, ancora non ci siamo: in realtà dobbiamo capire nel senso strettamente Fisico del termine come questo processo<br />

si realizza, in maniera tale da poterlo completamente padroneggiare. Una volta che questo processo diventa scienza,<br />

questa scienza può essere condivisa e diffusa (solo a chi se lo merita, ovviamente), e allora non solo i pochissimi Tesla<br />

che ci sono al mondo ne godrebbero, ma molti altri, ad un livello completamente accettato, condiviso e dimostrato dalla<br />

scienza (con particolare rilievo per la fisica quantistica); il nostro ruolo è proprio questo, cioè quello di portare le cose alla<br />

luce del Sole in termini prettamente scientifici, dopo averle capite bene: solo così possiamo pensare di averne un pieno<br />

controllo. In caso contrario, nessuno ci può impedire di pensare che una parte di questo tipo di messaggi vengano<br />

veicolati con lo scopo di manipolare la nostra mente senza che noi ce ne accorgiamo. E’ proprio per questo che noi<br />

dobbiamo avere una intera padronanza del processo con cui si realizza la tecnica di comunicazione di tipo NLSETI,<br />

almeno a livello di ricezione. Chissà, magari riusciremmo anche a proteggerci da influenze nefaste di cui non siamo<br />

minimamente consapevoli. Certo, una parte di questa informazione potrebbe avere una motivazione completamente<br />

benevola, ma temo che “non tutto è oro ciò che riluce” (né qui né altrove). Io penso che da qualche parte nell’Universo<br />

(e con questo intendo tutte le dimensioni che esso contiene) ci sia qualche “furbo” che si diverte a manipolare le nostre<br />

azioni inserendo nel nostro cervello informazioni spurie, a volte anche fasulle e ingannevoli. Il giorno che avremo una<br />

piena conoscenza (e soprattutto: comprensione dal punto di vista fisico) del processo, non solo apprenderemo cose<br />

sull’Universo (e anche sulle altre creature intelligenti) che prima non ci sognavamo neanche che esistessero, ma<br />

disporremo anche di un potentissimo “scudo modulabile”, che permetterà di filtrare le cose buone da quelle cattive. In<br />

sostanza due cose: 1) una specie di “scudo anti-missile”, e qui la sostanza del discorso è esattamente la stessa; 2) un<br />

formidabile “telescopio mentale” per ampliare la nostra conoscenza dell’Universo e della Vita.<br />

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