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IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

cause prettamente naturali (Waters, 1987; Teodorani et al., 1997). Se invece si scopre che questo<br />

eccesso di emissione infrarossa è presente, allora ciò significa che i fattori più probabili che<br />

determinano questo eccesso sono dovuti alla possibile presenza di enormi strutture tecnologiche (di<br />

dimensioni forse anche planetarie, oppure di strutture molto più piccole ma in gran numero)<br />

costruite nei pressi della loro stella attorno a cui poi orbitano, da civiltà di Tipo II, sia come colonie<br />

artificiali che come sistemi per estrazione di energia (Timofeev et al., 2000). Questa possibilità può<br />

essere dimostrata scientificamente utilizzando la tecnica fotometrica dei transiti (Wikipedia) per<br />

verificare se la luce di quella stella viene periodicamente eclissata da una di queste strutture<br />

orbitanti: è la stessa tecnica usata per cercare pianeti extrasolari (che è poi una delle tre tecniche più<br />

importanti per la ricerca sui pianeti extrasolari). Confrontando la curva di luce osservata con quella<br />

simulata matematicamente per strutture dalle geometrie più svariate (Arnold, 2005), è possibile<br />

identificare e localizzare la sorgente dell’eccesso infrarosso osservato. Una ulteriore conferma (o<br />

test) può essere ottenuta con le tecniche di SETI e di OSETI (Optical SETI), per verificare se da quella<br />

sorgente precisa provengono anche segnali elettromagnetici intelligenti di qualche natura,<br />

intenzionali e non.<br />

Metodologia, Procedure e Strategie per il Raggiungimento dell’Obiettivo<br />

Per raggiungere l’obiettivo si effettuerebbero procedure articolate sostanzialmente in 4 fasi:<br />

1. Analizzare attentamente i database tuttora esistenti in merito alle varie “survey” che sono state<br />

effettuate negli ultimi 30 anni nella banda infrarossa sia dallo spazio (IRAS, ISO, Spitzer) che da<br />

terra (UKIRT, VLT, ecc..), confrontandole con le survey ottiche degli stessi campi di cielo, al fine di<br />

verificare se alcune “stelle normali” di tipo solare mostrano una emissione infrarossa superiore a<br />

quella che dovrebbero normalmente avere (in base a standard ben conosciuti). A complemento<br />

di ciò è possibile effettuare anche nuove osservazioni con telescopi infrarossi al fine di ottenere<br />

delle “survey mirate” soprattutto nei bracci a spirale della nostra galassia, verso il centro<br />

galattico e negli ammassi globulari. Sicuramente le stelle di tipo G presenti in gran quantità negli<br />

ammassi globulari (assieme a stelle di altri tipi come le giganti rosse e le nane bianche) sono<br />

candidati ottimali per questa ricerca, dal momento che si tratta di stelle molto vecchie, dove una<br />

eventuale civiltà intelligente ha avuto tutto il tempo di evolversi.<br />

A complemento dello studio dei database già esistenti (e disponibili a tutti gli astronomi, su<br />

esplicita richiesta), si potrebbe anche progettare nuovo tempo osservativo al fine di effettuare<br />

survey del cielo in zone tuttora eventualmente mancanti negli attuali database. Per fare questo<br />

sarebbe necessario poter ottenere tempo di telescopio utilizzando il telescopio spaziale<br />

infrarosso Spitzer.<br />

2. Una volta identificate queste stelle (di coordinate ben precise), è necessario puntarle con<br />

telescopi fotometrici (da terra e/o dallo spazio, soprattutto usando Kepler) in grado di misurare<br />

eventuali diminuzioni periodiche della luce stellare caratterizzate da morfologie anomale delle<br />

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