IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index
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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />
del tipo di spore danno colori differenti. Il fatto che queste luci multicolori abbiano sostanzialmente le stesse dimensioni<br />
mostra che il colore non dipende dalla temperatura interna del plasma. Le luci rosse dovrebbero essere molto più grandi<br />
e con plasma meno denso per via dell’inevitabile espansione con effetto di raffreddamento (adiabatico), mentre quelle<br />
blu (e più calde) dovrebbero essere molto più piccole. Ma le cose non stanno affatto così.<br />
Non sembra esserci relazione tra i colori e le forme geometriche (una rarità, ma ogni tanto succede). Sì, sono state viste<br />
anche altre forme (tra cui due triangolari), in particolare per quanto riguarda il fenomeno fotografato a Oppdal<br />
(vicinissimo a Hessdalen) nel 2001. Riporto qui la documentazione video fornita da una persona che passava da quelle<br />
parti e che poi Erling Strand ha messo sul sito del Project Hessdalen. Per vederlo bene occorre cliccare sulla versione a 67<br />
Mb. E’ un video impressionante, dove le forme si trasformano in altre forme (multicolori). Qui dove scaricare il video ad<br />
alta risoluzione:<br />
A lightphenomena was captured on to video the 18.January 2001. The observer filmed for nearly 30 minutes,<br />
between 11:00 P.M and 11:45 P.M. They were located 8 km south of the town Oppdal, which is west for<br />
Hessdalen. The phenomena was in the south-east direction. You will find a 2minutes and 20 second sequence of<br />
the video here (5Mbyte avi) (a big verson (67Mbyte-avi) )<br />
Ricorrenza geografica dei fenomeni anomali di luce<br />
In alcune località del mondo i fenomeni sono identici (in quasi tutto) a quelli rilevati a Hessdalen (che grosso modo può<br />
essere assunto come “modello”). In altri luoghi hanno forme e manifestazioni diverse, leggermente diverse o totalmente<br />
diverse. Ciò che accomuna tutti i luoghi del mondo dove questi fenomeni accadono è il fatto che quei fenomeni<br />
accadono sempre e solo in quei luoghi: c’è dunque una ricorrenza geografica.<br />
Correlazioni con le condizioni atmosferiche, con i mesi dell’anno e con le ore del giorno<br />
Se si intende il “tempo atmosferico”, direi che non c’è quasi nessuna relazione, eccetto che per quando c’è molta umidità<br />
nell’aria. Ho verificato (anche confrontandomi con altri colleghi, tra cui il fisico-chimico Dr. David Turner) che i fenomeni<br />
di luce si verificano con molta maggiore intensità e frequenza quando l’aria è molto umida. E nel mio articolo JSE<br />
(http://www.scientificexploration.org/journal/jse_18_2_teodorani.pdf ) spiego la ragione per la quale questo succede.<br />
Se si intende il “tempo cronometrico”, accadono soprattutto di notte e più di inverno che di estate. Ma questo è solo un<br />
effetto di selezione, dal momento che le luci si vedono molto meglio di notte che di giorno.<br />
Alterazioni del flusso del tempo<br />
Se appunto si intende il “tempo” nel senso prettamente fisico che lo intende Einstein, posso dire che a me non è mai<br />
capitata una alterazione del flusso del tempo (a Hessdalen, nel deserto dell’Arizona, in Canada, sui Monti Sibillini e altri<br />
luoghi dove sono stato e dove si verifica quel tipo di fenomeni), ma ad alcune persone è successo. In un caso specifico<br />
italiano (accaduto in un campeggio 10 anni fa) un ragazzo (Valerio Lonzi) perse completamente la cognizione del tempo<br />
proprio mentre vide tre piccole sfere di luce avvicinarsi a lui. La sua memoria era come interrotta, c’era un vero e proprio<br />
“missing time”. Il Dr. Corrado Malanga lo sottopose poi a ipnosi regressiva e dal suo racconto venne fuori che quel<br />
ragazzo aveva subito una “abduction” di quelle davvero pesanti. Inoltre aveva dei segni stranissimi sulla schiena: tagli di<br />
tipo chirurgico. Ma questo è un caso non-standard. Nel 99% dei casi quando si vedono queste luci fenomeni di abduction<br />
non si verificano mai, o perlomeno nessuno ne parla. Ma ci sono stati casi clamorosi di “inseguimento” di auto, anche a<br />
Hessdalen, e con effetti fisiologici del tipo nausea o cose simili. E, sempre a Hessdalen, cose ancora più esotiche,<br />
raccontatemi in tutta privacy da una signora che vive nella zona. Mi è sembrata sincera. Lei asserisce di aver visto<br />
personalmente degli “ometti” vestiti di nero saltare come canguri attorno ad un oggetto nero triangolare grande come<br />
un aereo, e molto altro: la signora era seria e non ha mai voluto visibilità pubblica o notorietà.<br />
Interferenze elettromagnetiche<br />
Sì, è capitato anche a Hessdalen, soprattutto nel corso del famoso monitoraggio che Erling Strand e colleghi fecero nel<br />
1984: malfunzione o spegnimento degli strumenti di misura, ma solo in alcuni momenti. Ed è capitato anche a me, ma<br />
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