IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index
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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />
molto più costosa. La seconda fase partirebbe solamente se la prima fase ha consentito di ottenere risultati di reale<br />
rilievo, e la seconda è propedeutica alla prima. In tal modo i soldi non sarebbero sprecati (come invece succede in<br />
svariate strutture burocratiche come qua in Italia, dove tanti soldi sono spesso sprecati): “soldi a pioggia” dati in un colpo<br />
solo potrebbero essere uno spreco, e questo è sano realismo. Io credo che Onestà, Realismo e – al contempo –<br />
Lungimiranza, siano la chiave di volta di qualunque modo di muoversi quando si chiedono fondi. Non solo, ma sarebbe<br />
un incentivo al personale a lavorare di più e meglio, se vogliono passare alla Fase 2: meritocrazia ed efficienza, prima di<br />
tutto. Inoltre, all’interno di un gruppo di ricerca, nell’ipotesi che io fossi un supervisore, io chiederei a ciascuno di<br />
relazionare una volta alla settimana su tutto quanto è stato fatto e su cosa si intende fare nei passi immediatamente<br />
successivi: io penso che sia solo in questa maniera che si costruisce una vera sinergia di gruppo. Questo non è un voler<br />
“controllare” gli altri (ciascuno è libero nelle proprie scelte operative, che però devono convertirsi in fatti e in azioni<br />
rapide), ma solo chiarire di volta in volta quello che si è capito e che si è fatto, condividerlo con gli altri: questo sistema di<br />
comunicazione credo sia un vero moltiplicatore di forze, e anche il segreto della coesione all’interno di un gruppo, dove<br />
ognuno essendo conscio di quello che fanno gli altri, sa a sua volta quale è la più razionale e efficiente via per muoversi<br />
nei passi successivi. Correggendosi insieme vicendevolmente, e aggiustando il tiro di volta in volta.<br />
Sulla necessità assoluta di riservatezza nello svolgere certe ricerche<br />
In rete ci sono inenarrabili e numerose sciocchezze. Purtroppo un certo tipo di letteratura è altamente diseducativa.<br />
Mentre gli scienziati veri (come ad esempio il Dr. Alvarez) sono poco conosciuti al grande pubblico, ma solo nell’ambiente<br />
degli addetti ai lavori (meglio così!). Ma alla fine… meglio non informare il pubblico, e procedere così: TRA QUATTRO<br />
PARETI. Temi di un certo tenore devono essere tenuti molto riservati. Tra il pubblico c’è purtroppo gente che fraintende,<br />
manipola e strumentalizza. Queste cose vanno tenute assolutamente riservate. Eccetto che per le pubblicazioni<br />
scientifiche di carattere prettamente tecnico, riservate solo agli addetti ai lavori. Il contatto con il pubblico (tramite<br />
addetto stampa, come tu stesso usi fare nel protocollo GENESIS) va fatto solamente solo dopo che una pubblicazione<br />
tecnica è accettata su riviste tipo Physical Review.<br />
Come vedi, nonostante quanto ti ho appena qui raccontato sopra (a grandi linee) è molto diverso dal mio approccio<br />
razionale alle cose quando si tratta di progettare e fare ricerca concreta, e credo che tu possa vederlo dai 4 progetti che<br />
ti ho inviato. Da un lato dentro ho idee “esplosive” (ma non so ancora come realizzarle) e dall’altro ho procedure<br />
“prudenti” (MA NON DI COMPROMESSO, sia ben chiaro). Comunque sono convinto che anche la “procedura per gradi”<br />
possa servire a ottenere risultati, e io sono sicuro che riuscirei a ottenere risultati in tutti e 4 i progetti che ho proposto. Il<br />
modo convenzionale o semi-convenzionale di fare SETI o Fisica a me serve come un “gioco a staffetta”: lì dentro<br />
potrebbero esserci le istruzioni per passare al passo successivo, magari su come connettersi con quel “server” e<br />
registrare quelle immagini di cui ti ho parlato sopra usando qualche tipo di aggeggio. A volte la prudenza serve. Per un<br />
fisico teorico è molto meno rischioso parlare di cose strane, ma per uno sperimentale è rischioso.<br />
Sul modo corretto di usare l’approccio razionale nell’investigazione dei problemi<br />
Sono completamente d’accordo sul problema dell’ottusità mentale di molti. Ma questo succede se la mente razionale<br />
viene usata male, e questo purtroppo succede troppo spesso. In realtà dietro certe chiusure c’è moltissima irrazionalità e<br />
fideismo. Io non vedo il razionalismo come un male, se usato bene, anzi: sono del tutto convinto che dietro certi<br />
fenomeni ci sia di fatto una spiegazione logica, anche se può essere una logica diversa da quella comunemente accettata.<br />
Se no non crederei nella Scienza. Immagina l’intelligenza come il sensore CCD di una camera fotografica digitale e<br />
immagina che l’obiettivo sia il nostro modo di percepire la realtà. Se noi usiamo solo lunghe focali (teleobiettivo)<br />
vediamo un dettaglio preciso ma vediamo anche un campo di visione molto ristretto; se invece usiamo corte focali<br />
abbiamo la visione di insieme (grandangolare). Entrambe le opzioni vengono registrate dal sensore CCD. Il punto è che<br />
noi dobbiamo vedere entrambe le visioni e non solo una. Il problema della scienza tradizionale è che si concentra solo su<br />
lunghe focali, ma questo è un madornale errore di acquisizione. La Scienza per considerarsi tale deve essere “completa”<br />
e non “opportunistica”, in caso contrario siamo più ciechi di talpe e non evolviamo. Per fare veramente Scienza bisogna<br />
essere capaci di usare bene l’obiettivo della fotocamera, passando in continuazione dalle lunghe alle corte focali sapendo<br />
ben utilizzare lo Zoom sia avanti che indietro. Le cose hanno un senso solo se entrano in un contesto ampio. Se<br />
conosciamo bene il contesto allora siamo in grado di capire meglio i dettagli. Questo è il mio modo di vedere la<br />
razionalità. Mi ritengo molto più un illuminista che un romantico. Eppure se non ci fosse la spinta interiore non ci sarebbe<br />
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