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IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

><br />

Esistono delle “guide” alla nostra coscienza?<br />

In realtà penso che queste “guide” siano anche una parte di Noi, dentro di Noi. Gli unici esseri che possono ritenersi così<br />

importanti da essere seguiti siamo noi stessi, non qualcun altro da fuori. Qualcun altro fuori c’è e interagisce<br />

sicuramente, ma a mio parere non a scopo costruttivo bensì predatorio: mah… sarà che io sono un pessimista. Solo Noi<br />

possiamo aiutare noi stessi.<br />

Ti propongo qui una immagine per così dire “metaforica”. Immagina un bambino che fa volare un aquilone attaccato ad<br />

un filo lunghissimo tenuto in mano. Il bambino pensa che l’aquilone sia un oggetto esterno a lui. Ma alcuni saggi (non<br />

solo Tibetani) pensano che la nostra “anima” sia nel corso della nostra vita legata al nostro corpo da un filo (che poi alla<br />

nostra morte si stacca). A volte capita di vedere una specie di “stella fulgente” nella nostra mente: crediamo che sia un<br />

oggetto esterno a noi, o un UFO che vuole comunicare con noi. Ma quella stella fulgente siamo Noi, anzi i nostri veri Noi.<br />

Ma per ora quei “noi” sono ancora dei bambini che giocano con l’aquilone. Ma in mezzo a tutto questo c’è sicuramente<br />

qualcuno “senza volto” che ci invita a prendere coscienza di questa cosa. E quel qualcuno “senza volto” a sua volta ha un<br />

legame diretto con la nostra anima.<br />

Possibili connessioni tra esperienze di abduction ed esperienze di pre-morte<br />

Sicuramente esiste una connessione. In particolare quella tra esperienze di “abduction” e quelle di “pre-morte”. C’è chi ci<br />

ha fatto sopra delle ricerche comparative di alto livello, come ad esempio il Dr. Kenneth Ring in questo altro bellissimo e<br />

importantissimo libro: http://www.amazon.com/Omega-Project-Near-Death-Experiences-Encounters/dp/068810729X<br />

L’Universo è reale oppure una illusione della coscienza?<br />

Permane anche la possibilità che la nostra realtà sia solo una illusione. C’è chi dallo scorso anno sta progettando un<br />

esperimento di fisica clamoroso al Fermilab per tentare di capire se il nostro universo è reale o meno:<br />

http://www.physorg.com/news/2010-10-holometer-universe-hologram.html<br />

Quelli che pensano che questo Universo sia un ologramma dicono: “se non avessimo sensi per percepirla la realtà<br />

semplicemente non esisterebbe”. Ma in realtà, la grande domanda sarebbe: la realtà esiste lo stesso anche senza chi la<br />

percepisca? Io non riesco mai ad uscire da questo dilemma, forse è una deformazione professionale di tipo scientifico.<br />

Irrilevanza del concetto di Dio anteposta alla rilevanza scientifica del concetto di “Costruttori”<br />

L’Universo non può essersi creato per caso: verrebbe da credere. Ma se io ci penso troppo, allora mi perdo in un “loop”.<br />

A questo punto preferisco affidarmi ai numeri, al fine di analizzare bene un piccolo pezzo di Universo dal quale si spera di<br />

ricavare leggi generali, anziché pensare di analizzarlo tutto in un colpo solo. Noi non possiamo fare altro. Ma farlo con la<br />

mente aperta, quello assolutamente sì. Può darsi che analizzando piccoli pezzi di realtà noi riusciamo poi a darci anche la<br />

risposta primaria: caso o necessità? Io penso che non raggiungeremo mai Dio con la nostra scienza, ma penso anche che<br />

raggiungeremo il pensiero dei “costruttori”, quello lo raggiungeremo sicuramente. Non vedo altri passi per poter salire in<br />

alto. Io credo che al momento noi scienziati abbiamo l’urgenza di capire come “altri” hanno messo in piedi la “casa” in cui<br />

noi formiche viviamo, e lo scopo è quello di estrarre informazione su come fare noi poi la stessa cosa. Io credo che tra le<br />

intelligenze nell’Universo ci sia come un gioco a staffetta in corso da sempre. Ad esempio: si supponga che un cannone<br />

spari un proiettile e che io voglia prenderlo al volo. Non ci riuscirò mai senza distruggermi. Ma ci riuscirò solamente<br />

distorcendo il tessuto spazio-temporale entro cui quel proiettile si muove, oppure annullando del tutto il tessuto spaziotemporale,<br />

entrare nel “campo”, accedere alle particelle virtuali che sono connesse con le particelle di quel proiettile e<br />

materializzare una copia di quel proiettile nelle mie mani. Io penso che nell’universo intelligente vengano create molte<br />

copie di qualunque cosa. Non penso sia un male: se uno riesce a fare una copia perfetta vuol dire che ha compreso alla<br />

perfezione l’idea e il progetto che sta dietro quell’oggetto (il proiettile), e quell’idea è una ed una sola. Tutte le altre<br />

copie sono solo la materializzazione in posti diversi dello stesso progetto creativo. Alla fine, ragionando, non vedo altro<br />

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