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IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

sono solamente dei bigotti: quelli che inconsapevolmente alimentano il potere di chi sta alle loro spalle, ma anche quelli<br />

che rovinano i loro stessi figli distogliendoli dall’uso della ragione e perfino dello spirito (quello vero). Certe religioni<br />

sembrano fatte apposta per fare in modo di allontanare le persone dalla loro stessa anima, ma c’è anche chi sa cogliere il<br />

vero messaggio di Cristo e di Maria e tra questi anche alcuni preti (specie quelli che si sacrificano davvero per gli altri,<br />

soprattutto con le Missioni).<br />

Io penso che dovremo intuire da soli quello che ci aspetterà. Ma io penso che questa conoscenza ci verrà spontanea, e<br />

allora la “morte” non sarà più quel tabù che è ancora oggi. La Scienza ci aiuterà in questo, ma sarà una camminata sui<br />

carboni ardenti prima di arrivarci. Comunque un punto di partenza ce l’abbiamo già: la teoria quantistica, la non-località,<br />

e certe anomalie che si osservano a volte in natura. A me sembra che è come se ci trovassimo adesso con alcuni pezzi<br />

completati di un puzzle ancora frammentato: dobbiamo unire il quadro, unendo tra loro quelle “isole di pezzi già<br />

composti” e allora ci arriveremo. Io penso che arrivati a questo punto, poi impareremo da vivi a spostarci nel Cosmo,<br />

come già altri sicuramente fanno (non le Civiltà di Tipo I, ma solo quelle dal Tipo II in poi).<br />

Ipotesi sull’Anima come ente biofisico e informatico<br />

L’anima è probabilmente lo “hard disk carico di informazione” del nostro corpo, oppure una specie di “scatola nera”,<br />

contenente i piani per ricostruire il corpo altrove sulla base di una conoscenza pre-acquisita, ma probabilmente<br />

arricchendosi anche dell’informazione di altre anime. Io sono intimamente convinto che da qualche parte ci sia qualcuno<br />

in grado di seguire in maniera estremamente ordinata il processo: forse anche solo una specie di “supercomputer”. Ma<br />

senza intaccare il libero arbitrio della persona, perché chi possiede una tecnologia del genere non può non essere anche<br />

evoluta spiritualmente. Ma potrei anche sbagliarmi, e allora sarebbero dolori.<br />

Ipotesi elaborata su come potrebbe essere spiegata la “Fisica dell’Anima”<br />

Alla luce di una mia ipotesi precedentemente esposta, io penso che una via possibile per dare una spiegazione fisica<br />

all’esperienza mistica, sia quella di domandarci cosa succede quando certe esperienze non succedono. Perché non<br />

succedono? Non succedono perché le “particelle di coscienza” (vedasi trattazione nel paragrafo: Fisica classica e fisica<br />

non-classica: località e non-località del capitolo dedicato alla Fisica di questo lavoro) che costituiscono la nostra “anima”<br />

se ne stanno tutte chiuse in una specie di bozzolo: stanno lì semplicemente perché l’anima ha paura di sgretolarsi e di<br />

perdere la sua identità, e allora si aggancia all’ego, che è appunto il suo bozzolo. Ma l’ego è anche cecità spirituale.<br />

Quando l’anima vince la paura, allora capisce che non può sgretolarsi semplicemente perché le particelle che la<br />

costituiscono non si sparpagliano ma semplicemente “accendono un interruttore” che le mette in contatto non-locale<br />

potenzialmente con tutte le altre particelle dell’universo. Vinta la paura segue l’estasi, e con essa la conoscenza.<br />

Domanda. E’ possibile indurre non-chimicamente una esperienza mistica, bensì fisicamente? Forse si, agendo<br />

direttamente sulla carica delle particelle di coscienza, che non è necessariamente un numero intero, ma potrebbe essere<br />

un numero frazionario; potrebbero forse anche avere una “carica di colore” (seppur senza massa) simile<br />

concettualmente a quella dei quark. Forse basta uno strumento elettrostatico istruito in maniera ben precisa, come non<br />

lo so: ma certamente qui la tecnologia di Tesla ha molto a che fare. Ma di una cosa sono certo: se esistesse una<br />

tecnologia del genere, allora sarebbe in linea di principio in grado di fare una copia esatta dell’anima di una persona,<br />

semplicemente teletrasportando l’informazione delle particelle di coscienza di una data anima su un gruppo di particelle<br />

di coscienza che si trovano da un’altra parte. Teoricamente l’anima è replicabile, e forse questo spiegherebbe forse la<br />

bilocazione, ad esempio o ancor più il fatto che alcune persone ritrovano dentro di sé una identità che non gli appartiene<br />

e che si mescola con quella standard, cosa che spesso porta alla schizofrenia.<br />

Devo ipotizzare che proprio questa sia la tecnologia usata dagli alieni, per fare un sacco di cose: tecnologia puramente<br />

informatica, ma non basata su segnali elettromagnetici bensì su “impulsi informativi” non-locali, che eventualmente<br />

possono innescare localmente un segnale elettromagnetico (se l’ambiente fisico lo ritene necessario). Questi impulsi<br />

agiscono sull’anima della materia, e cioè su queste particelle di coscienza, le quali sono costantemente agganciate alla<br />

materia potendola ordinare secondo un software prestabilito (il Principio di Pauli) oppure potendola disordinare se viene<br />

inviato un comando preciso in tal senso. Che tipo di macchina fa una cosa del genere? Qui nebbia… per il momento. La<br />

cosa bellissima di questa ipotetica tecnologia è che queste supposte particelle di coscienza (ma bisogna darci un nome<br />

più scientifico) dovrebbero funzionare come un Laser nel senso che sono tutte coerenti tra loro, sono descritte da una<br />

funzione d’onda, sono “oggetti” quantistici. E’ possibile farci tantissime cose con queste particelle, ma solo se sono<br />

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