IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index
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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />
quanto di coscienza-coscienza. Soprattutto, loro “vedono”. E’ ovvio che tutto questo deve avere dei riflessi immediati nel<br />
loro cervello. E quindi la cosa potrebbe essere interessante anche per trovare soggetti “papabili” per fare studi di tipo<br />
NLSETI.<br />
Ma potrebbe anche essere che “qualcun altro” usi gli sciamani stessi come veri e propri strumenti per far fare a loro<br />
quello che non riesce a fare fisicamente lui. Guidarli, modificarne perfino la genetica, e una volta che sono “ben rosolati”,<br />
prendere la Terra tramite loro. Io credo che Mr. X sia l’essere più frustrato dell’Universo: probabilmente non ha un corpo<br />
e allora se lo prende. E’ pura e semplice possessione. E la gente non se ne accorge.<br />
L’umanità è stata aiutata da “altri” nel corso della sua evoluzione?<br />
Potrebbero essere stati “aiutati”, certamente. Allo stesso modo degli antichi Egizi. Ma penso che, se questo è davvero<br />
avvenuto, non sia avvenuto … gratis. Della serie: “io do una cosa a Te e tu dai una cosa a me”. Io temo che dietro certi<br />
presunti aiuti ci potesse essere anche un cinico interesse. Ma temo solamente, certamente non posso dare risposte.<br />
Potrebbe anche essere che queste civiltà non abbiano avuto nessun contatto diretto con civiltà aliene, ma che possano<br />
essere state “mentalmente ispirate” da alcune di esse.<br />
Certamente le pietre di Macchu Picchu (o anche Tiahuanaco, e altri luoghi meso-americani) sono incastrate tra loro in<br />
maniera troppo perfetta. Per certi versi le civiltà meso-americane hanno davvero qualcosa di meraviglioso, a cominciare<br />
dalle geometrie perfette che si trovano in quei luoghi. E forse c’era una ragione ben precisa per la quale hanno deciso di<br />
costruire quelle città proprio in quei luoghi.<br />
Io sospetto che se davvero si sono occupati di noi (o mentalmente a distanza, oppure tramite un contatto diretto)<br />
avessero più che valide ragioni per farlo. Probabilmente perché nella genetica umana ci sono componenti che nella loro<br />
non ci sono. E potrebbero aver avuto bisogno di noi proprio per questo. Immagina una conchiglia o una ostrica: alcune di<br />
esse hanno una perla dentro, altre non ce l’hanno. E questo indipendentemente dal livello tecnologico raggiunto. Forse<br />
l’umanità ha qualcosa nei suoi geni che la lega a Dio e all’immortalità dell’anima, mentre altri non hanno questo<br />
privilegio. Forse hanno cercato di sopperire a questa mancanza usando la tecnologia.<br />
Ma siamo sicuri che sia necessario usare la tecnologia per fare salti da un punto all’altro dell’Universo? Mi viene<br />
immediatamente in mente la leggenda del “Durakhapalam”: una specie di cubo fatto di lamina d’oro, in India millenni fa;<br />
ci entrava dentro una persona, poi quella persona entrava in una specie di stato meditativo e poi spariva letteralmente.<br />
Ma quella non era una macchina, ma solo (non so come) una specie di “amplificatore” di quello che quella persona ha<br />
dentro. E il “dentro” e il “fuori” potrebbero interagire in continuazione nell’universo allo stesso modo della mente con la<br />
materia. Supponi che “altri” non abbiano la possibilità di fare questo, e allora studiano l’uomo, dopodiché sulla base di<br />
quello che hanno studiato ci costruiscono sopra una macchina. Speculazioni, ovviamente.<br />
La Coscienza e altre possibili dimensioni dell’esistenza<br />
Ring ha sollevato un argomento di globale importanza per la scienza. Proprio perché studiando a fondo questi concetti,<br />
ovvero il modo in cui si esplica la coscienza, potremmo fare scoperte inaspettate. Io sono più che convinto che civiltà più<br />
avanzate della nostra abbiano già la certezza che la “vita dopo la morte” esiste (e questo a prescindere dal fatto che Dio<br />
esista o meno). Se assodassimo scientificamente questa cosa, tutta la nostra civiltà cambierebbe. Il mondo sarebbe<br />
improvvisamente preso da una “ventata di speranza”, tutte le angosce finirebbero, e con esse probabilmente anche le<br />
guerre.<br />
Quanto ai “sogni lucidi”, a me capita di farne in grande quantità, praticamente sempre (ma non sono la stessa cosa di<br />
quelle “visioni ipnagogiche” che mi erano capitate in passato poco prima di addormentarmi, e che adesso mi capitano<br />
molto raramente). E la cosa interessante è che esiste una formidabile costanza delle ambientazioni di questi sogni: sono<br />
sempre le stesse ambientazioni (3 o 4 di solito), che ogni tanto “rivisito”, vivendo esperienze intense, *fisiche* e molto<br />
terrene. L’idea che il sogno sia “un’altra dimensione” la penso sempre di più; semmai direi: “un altro universo”. Potrebbe<br />
anche essere che la nostra coscienza viva simultaneamente su più universi e che quando arriva il sonno si apre una porta<br />
e ci ritroviamo piombati là anziché qua: che si tratti di una forma di “teletrasporto psichico”: p-teleportation? Potrebbe<br />
quindi anche essere che la vita che facciamo qui sia vissuta come un sogno lucido dal nostro alter ego dall’altra parte.<br />
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