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IL CARTEGGIO “GENESIS” - PROJECTUAP-ITALIA index

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<strong>IL</strong> <strong>CARTEGGIO</strong> <strong>“GENESIS”</strong> Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. – Luglio 2012<br />

SETT o SETV usando i grossi telescopi partendo da zero usando essi per primi. E’ indispensabile prima disporre di un<br />

(relativamente piccolo) telescopio ottico da dedicare interamente o quasi al SETI e al SETV (ma che si presterebbe<br />

comunque anche per altre ricerche più classicamente astronomiche come ad esempio lo studio degli asteroidi e delle<br />

comete). I referee dei grandi osservatori astronomici che giudicano le proposte di ricerca sono disponibili a rilasciare<br />

tempo di telescopio solamente quando si ha qualcosa in mano di concreto (e qui posso capirli); ad esempio se con il<br />

“telescopio-sentinella” (che si decidesse di dedicare eventualmente quasi solo alla ricerca SETV) si ottenessero dei dati<br />

preliminari che fanno sospettare qualcosa, solo allora grossi telescopi (basati a terra) come VLT, Columbus, Keck e, in<br />

futuro, il TMT da 30 metri di diametro, sarebbero disposti a concedere tempo di osservazione. Per ora la “politica” dei<br />

miei colleghi astronomi è (al 95-99%, penso) di fare osservazioni solo di oggetti prettamente astrofisici e senza nessun<br />

coinvolgimento con il SETI e affini (a meno che non si tratti di telescopi e/o radiotelescopi specificamente dedicati come<br />

ad esempio Arecibo). Queste sono considerazioni realistiche, che vanno molto ben ponderate. Discorso analogo va fatto,<br />

penso, per quello che riguarda l’uso dei telescopi spaziali (soprattutto Spitzer e Kepler). In generale, i progetti osservativi<br />

vengono valutati solo in base al “realismo” (per come loro intendono la parola “realismo”, che poi significa<br />

“convenienza” o, “politically correct”) del progetto e (soprattutto!) in base alla politica seguita nel rilasciare tempo di<br />

telescopio, e, fino al momento che salti fuori qualcosa di eclatante, i progetti prettamente astrofisici hanno l’assoluta<br />

precedenza, purtroppo. Bisogna studiare bene la situazione, qui, ed elaborare strategie efficaci. E soprattutto trovare una<br />

strada che porti ad un accordo che stabilisca che una piccola percentuale del tempo di telescopio (presso i grossi<br />

osservatori) sia dedicata a progetti di tipo SETT o SETV. In caso contrario si può procedere con piccoli telescopi<br />

specificamente mirati della classe dei 60-100 cm, con i quali oggi, anche grazie ai sofisticati sensori CCD, si possono fare<br />

grandi cose se ci si concentra sul sistema solare: telescopi ovviamente molto flessibili, perché sarebbero validissimi anche<br />

per dare la caccia agli asteroidi e alle comete, e anche agli space debris attorno al pianeta. Quindi si tratterebbe di un<br />

investimento conveniente, tutto sommato.<br />

Qualcosa che invece si può fare fin da subito è analizzare i database astronomici di tipo infrarosso, ovvero derivanti dai<br />

telescopi spaziali IR che si sono succeduti negli ultimi 30 anni, come ad esempio IRAS, ISO e, oggi, Spitzer. In passato sono<br />

state fatte molte survey di cielo che potrebbero interessare moltissimo anche ai progetti SETT e SETV. Queste survey<br />

servivano e servono tuttora a scopi prettamente astrofisici ovviamente (ad esempio per la mappatura infrarossa della<br />

galassia e del mezzo interstellare, o delle stelle in formazione), ma sono disponibili a qualunque scienziato competente, il<br />

quale ovviamente può farci quello che vuole, dal momento che la consultazione dei database non sottrae tempo di<br />

telescopio agli altri astronomi. Questa è una strada percorribile fin da subito: basta solo saper fare dei progetti di ricerca<br />

rigorosi scientificamente. Dentro questi database potrebbero annidarsi (ne sono più che sicuro) dati di enorme interesse<br />

in termini di SETT e SETV a Larga Scala, ovviamente analizzabili con software astronomici come ad esempio MIDAS o<br />

IRAF. E’ altamente probabile che i miei colleghi che ad esempio studiavano i processi di formazione stellare si siano<br />

concentrati solo su alcuni aspetti trascurandone altri; ad esempio non mi risulta che un qualche astronomo si sia mai<br />

preso la briga di verificare (una volta note le controparti ottiche) se alcune stelle di tipo solare presentano eccesso<br />

infrarosso. Qui di materiale da macinare ce n’è una infinità, credo. Basta solo disporre dei database e rimboccarsi le<br />

maniche. Potrebbe anche essere un’ottima tesi di dottorato per quei giovani scienziati che vogliono salire di livello nella<br />

loro esperienza.<br />

Per quello che invece riguarda il SETV Locale / Ricerca Hessdalen-like, si tratta di utilizzare propri strumenti portatili (del<br />

tipo di: magnetometro, spettrografo ottico, termocamera, ricevitore-spettrometro VLF-ELF, spettrometro nelle<br />

microonde, radiometro, rivelatore di particelle elettrostatiche, sensore ultravioletto, Geiger, ecc…), in parte già<br />

disponibili e in parte da acquistare (soprattutto i più sofisticati e costosi). Qui si tratterebbe di organizzare missioni<br />

mirate in “località di anomalia” come ad esempio Hessdalen, che, come so, non mancano in Argentina (come ho ben<br />

imparato dal vostro bravo Dr. Diego Escolàr, per quello che riguarda l’aspetto antropologico, e anche da Andrea<br />

Simondini per quello che riguarda l’area di Victoria Entre Rios). E quindi occorrerebbero fondi per gli strumenti mancanti,<br />

per fare le missioni, per pagare gli scienziati e i Ph.D. students (i dottorandi di ricerca sono una risorsa insostituibile, sono<br />

menti fresche e rapidissime, anche se non hanno ancora la visione di insieme) che fanno loro da assistenti, e ovviamente<br />

per la lunga fase analitica di elaborazione e interpretazione dei dati.<br />

Un altro punto di basilare importanza è, a mio parere, evitare nella maniera più tassativa che “ufologi vecchia maniera”<br />

(ovvero: credenti tout court in ET) vengano coinvolti in questa iniziativa, perche ritengo che possano solo creare enormi<br />

danni e discredito. E’ vero che ci sono anche ufologi molto seri (io per esempio in Sud America conosco il Lic. Milton<br />

Hourcade, che è uno studioso serissimo, espertissimo e molto preparato), ma si contano sulle dita di una mano. Possono<br />

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