Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano<br />
2. Relazione di sintesi del direttore di sezione<br />
2.1. Obiettivi generali della sezione in relazione ai macro-obiettivi del Piano Triennale<br />
Gli obiettivi generali della Sezione <strong>INGV</strong> di Napoli “Osservatorio Vesuviano” si focalizzano principalmente sullo studio e<br />
sul monitoraggio dei vulcani attivi italiani e stranieri. Il monitoraggio, in particolare, è concentrato sulla raccolta dei dati<br />
dei vulcani dell’area napoletana e l’effettuazione di campagne periodiche di livellazione di precisione all’Etna. Lo studio<br />
dei vulcani si esprime attraverso ricerche multidisciplinari che coinvolgono i settori della sismologia e sismotettonica,<br />
della fisica del vulcanismo, della vulcanologia, della petrologia, della geochimica e della geodesia. Come si potrà notare,<br />
questo carattere multidisciplinare è riflesso nella strutturazione in Unità Funzionali dell’Osservatorio Vesuviano.<br />
1. Sviluppo delle infrastrutture<br />
Le principali infrastrutture scientifiche dell’Osservatorio Vesuviano sono costituite dalle reti di trasmissioni dati, reti di sensori<br />
per il monitoraggio dell’attività vulcanica e laboratori di analisi. Inoltre, la sede storica dell’Osservatorio costituisce<br />
la struttura principale per lo svolgimento di attività divulgativa agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori e per<br />
lo svolgimento di conferenze presso il salone Palmieri. Lo sviluppo della rete di trasmissione dati è inserito nel progetto<br />
nazionale <strong>INGV</strong>-GRID, finalizzato alla messa in rete di dati di monitoraggio e risorse di calcolo, sviluppo della Banca Dati<br />
di monitoraggio sismico, gestione delle reti di raccolta dati sismici, geodetici e geochimici in acquisizione automatica<br />
remota.<br />
Il potenziamento delle infrastrutture prevede la messa in rete della banca dati sismici, che attualmente contiene oltre<br />
11.000 eventi acquisiti dalla rete dell’Osservatorio Vesuviano nel periodo 2000-<strong>2002</strong>; lo sviluppo dei laboratori di analisi<br />
dati sismici e geodetici, il potenziamento dei laboratori di analisi di geochimica dei fluidi e di vulcanologia e petrologia<br />
attraverso la messa in opera di due spettrometri di massa per analisi isotopiche: uno dedicato agli isotopi stabili dei<br />
fluidi fumarolici e delle acque (D e 18 O per le acque, 18 O e 13 C per la CO 2 , He 3 /He 4 ), l’altro dedicato alle misure dei rapporti<br />
isotopici dello stronzio e del neodimio nelle rocce. È previsto il potenziamento del centro di calcolo con l’acquisizione<br />
di un cluster di PC Linux dedicato all’elaborazione dei dati sismici e la simulazione delle eruzioni vulcaniche.<br />
2. Sviluppo dei Sistemi di Osservazione<br />
Lo sviluppo dei sistemi di osservazione è rivolto principalmente al potenziamento della rete di sorveglianza dei vulcani<br />
campani (Vesuvio Campi Flegrei, Ischia). Tuttavia, dopo la crisi del 30 dicembre <strong>2002</strong>, è stato inserito tra gli obiettivi del<br />
triennio anche il potenziamento della rete di sorveglianza sismica dello Stromboli, con trasmissione real-time dei dati<br />
presso le sedi di Napoli e Catania. È stato migliorato il sistema di notificazione automatica dei terremoti basato su tecnologia<br />
XML e WEB; sviluppata un’antenna sismica e un sistema software per la discriminazione tra eventi naturali e artificiali<br />
ai Campi Flegrei basato su reti neurali. Inoltre, è iniziata una collaborazione con l’INFN per l’istallazione di un<br />
nucleo di array sismici presso il laboratori INFN del Gran Sasso. Nel settore della geodesia è proseguito l’ampliamento<br />
ed ammodernamento del sistema di sorveglianza con l’attivazione di nuovi punti di misura, l’istallazione di nuove stazioni<br />
tiltmetriche, stazioni GPS e mareografi e si sono ulteriormente sviluppate le tecniche di interferometria da satellite<br />
SAR per il monitoraggio delle deformazioni nelle aree vulcaniche. Nel settore della geochimica dei fluidi sono state effettuate<br />
misure di temperatura preliminari con telecamera all’infrarosso nelle aree del cratere del Vesuvio e dei Campi Flegrei<br />
che verranno sviluppate nell’ambito di un progetto triennale a partire dal 2003.<br />
È prevista l’acquisizione di un sistema completo di sensori per un’antenna sismica, l’acquisizione di un sistema a massa<br />
vibrante “Vibroseis” per prospezioni sismiche superficiali (nei primi 3-5 km), la perforazione di pozzi per l’istallazione di<br />
sistemi multiparametrici (clinometri, dilatometri e sismometri broad-band).<br />
3. Ricerche finalizzate<br />
L’attività di ricerca svolta presso l’Osservatorio VEsuviano nel <strong>2002</strong> è inserita nell’ambito di progetti nazionali e internazionali<br />
e coinvolge i settori geofisica, della geochimica e della vulcanologia.<br />
I temi interessati sono: lo studio del campo d’onda e della propagazione delle onde sismiche in sistemi eterogenei e vulcanici,<br />
lo studio della sismicità del Vesuvio, la sismotettonica regionale, la modellistica delle deformazioni e dei processi<br />
eruttivi, lo sviluppo di sensori ottici per il monitoraggio vulcanico, gli studi geologico-strutturali del Golfo di Napoli e<br />
della caldera flegrea, lo studio dei dati geofisici del Golfo di Pozzuoli e di Ischia, l’acquisizione di dati elettrici, elettromagnetici<br />
e sismici nel cratere della Solfatara, la definizione della pericolosità della Caldera flegrea, gli studi delle parti<br />
sommerse dei vulcani italiani e valutazione del loro rischio, l’applicazione dei modelli fisico-numerici per la simulazione<br />
dei sistemi idrotermali, lo studio del bilancio del carbonio negli acquiferi regionali per la stima del flusso di CO 2 di origine<br />
profonda, lo studio dei polimeri del silicio e della solubilità di miscele gassose C-H-O-S nei fusi, e le ricerche bioarcheologiche.<br />
4. Attività di formazione e divulgazione<br />
L’Osservatorio svolge regolarmente attività di divulgazione sia presso il proprio Museo di Ercolano, sia attraverso incontri<br />
con docenti e studenti nelle scuole. La formazione viene svolta anche attraverso borse di studio post-laurea e postdoc<br />
presso la Sezione. Nel <strong>2002</strong> sono stati ospiti presso l’Osservatorio tre borsisti europei (periodo superiore a sei mesi)<br />
e una borsista Marie Curie post-doc (triennale).<br />
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