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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />

Database. In particolare, per l’evento più forte (1829, Torrevieja) è stato possibile verificare la coerenza dell’orientazione<br />

della box sismogenetica con i dati disponibili sulla sismotettonica dell’area.<br />

Una prospettiva metodologica particolare, già privilegiata in passato nello studio di sequenze di forti terremoti in rapida<br />

successione temporale, come gli eventi del 9 e 11 gennaio 1693, Sicilia Orientale, è stata applicata in questo caso nella<br />

ricerca su due forti terremoti (Ms = 6.4 e 6.7 secondo studi recenti) che hanno interessato la regione della Locris nella<br />

Grecia centrale nell’aprile del 1894 a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Obiettivo prioritario è stata l’individuazione<br />

di fonti coeve e primarie scritte e pubblicate tra il 20 aprile e il 27 aprile 1894, date dei due eventi principali della<br />

sequenza, per ottenere per ciascun terremoto una valutazione dell’intensità macrosismica non compromessa dagli effetti<br />

di cumulo del danneggiamento. I risultati ottenuti consentono di raddoppiare (da 30 a 60) il numero di località dell’area<br />

di danneggiamento del terremoto del 20 aprile.<br />

Rilevamento sistematico degli effetti dei terremoti<br />

Nel corso del <strong>2002</strong> è divenuto pienamente operativo il Gruppo di Lavoro QUEST (Quick Earthquake Survey Team), che<br />

si occupa del rilevamento sistematico diretto degli effetti dei terremoti, con particolare attenzione agli effetti di danneggiamento.<br />

Il GdL, del quale è stato curato il coordinamento, ha definito le procedure di allertamento e ha avviato alcuni incontri<br />

seminariali al fine di definire modalità omogenee di raccolta e interpretazione dei dati. Nel corso dell’anno ha effettuato<br />

campagne di rilevamento del danneggiamento prodotto delle sequenze sismiche nella Sicilia Settentrionale (evento principale<br />

6 settembre) e nel Molise (31 ottobre); inoltre operatori della sezione hanno provveduto al recupero di documentazione<br />

sul danneggiamento prodotto da alcuni eventi di anni precedenti, per i quali non era stato effettuato un rilievo<br />

diretto in tempo reale (1 aprile 2000, Piancastagnaio; 26 novembre 2001 Alta Val Tiberina).<br />

Il rilievo degli effetti dell’evento nella Sicilia Settentrionale del 6 settembre <strong>2002</strong> è stato effettuato, insieme con altre<br />

due squadre di pronto intervento, per monitorare il danneggiamento nell’area urbana di Palermo e nei comuni della<br />

Provincia, interagendo costantemente, anche nei giorni successivi, con le squadre regionali impegnate nei rilievi di<br />

agibilità. La documentazione raccolta, di estremo dettaglio, ha consentito di formulare stime degli effetti in scala<br />

MCS e EM98.<br />

La sezione ha fornito un contributo importante al rilievo degli effetti della sequenza sismica molisana del 31 ottobre,<br />

nel quale sono intervenute a rotazione 5 squadre, che hanno svolto un accurato monitoraggio del danneggiamento<br />

prodotto dalla scossa principale e dalle principali repliche. Nel corso della campagna, che ha riguardato circa 50<br />

località, è stata raccolta una consistente documentazione fotografica degli effetti di danneggiamento, resa disponibile<br />

via Web.<br />

Tema 3 - Struttura e dinamica dell’interno della Terra<br />

3C - Tettonica e Geodinamica dell’Italia e del Mediterraneo<br />

Utilizzo del database macrosismico CERESIS per la definizione delle sorgenti sismogenetiche<br />

Una prima fase del lavoro ha riguardato l’analisi critica e la revisione del database delle intensità macrosismiche del Sud<br />

America, pubblicato in rete dal CERESIS (Centro Regional de Sismologia para America del Sur, Lima, Perù). Dato il complesso<br />

formato dei dati originali, per meglio elaborare i dati si è scelto come formato di riferimento il formato europeo EMID.<br />

È stata quindi eseguita la formattazione di 16.318 record macrosismici inerenti a 3183 terremoti. In seguito si è proceduto ad<br />

una “scelta” dei record da tenere in considerazione, scelta resa necessaria dal momento che i compilatori di CERESIS, anziché<br />

utilizzare i gradi incerti (es. I = 7/8), hanno riportato due record, il primo con il grado di intensità più alto, il secondo con<br />

il grado più basso. Si è così ottenuta una versione di lavoro del database macrosismico che è stata utilizzata per la definizione<br />

dei parametri di sorgente di circa 200 terremoti con Io ≥ 8. La ricerca è stata poi approfondita per il territorio colombiano,<br />

confrontando i risultati ottenuti dalla parametrizzazione delle sorgenti con i più recenti studi di geologia di superficie<br />

contenuti nel database delle faglie attive della Colombia, pubblicata dall’istituto INGEOMINAS.<br />

3D - Valutazione della pericolosità sismica e del rischio sismico<br />

Disegno di una nuova zonazione sismogenetica per valutazioni di hazard di tipo convenzionale<br />

Sebbene molti progetti di ricerca in corso puntino ad una stima della pericolosità sismica basata sulla valutazione dei<br />

parametri delle singole sorgenti sismogenetiche, si sente ancora la necessità di valutare l’hazard con metodi convenzionali<br />

per una serie di scopi, tra i quali l’aggiornamento della zonazione sismica cui agganciare le norme tecniche di<br />

progettazione.<br />

La mappe di pericolosità sismica chiamate PS4 si basano su elementi di input messi a punto nel 1996. Oggi sono disponibili:<br />

i) il catalogo dei terremoti CPTI, 1999; ii) i periodi di completezza per il calcolo dei tassi di sismicità, ridefiniti in<br />

base a valutazioni di tipo storico; iii) le relazioni di attenuazione del moto al suolo. Inoltre, la zonazione sismogenetica<br />

ZS4 mostra incongruenze con evidenze di tettonica attiva e con sorgenti sismogenetiche individuate da studi recenti;<br />

molte ZS, infine, contengono un numero di eventi così scarso da rendere instabili le valutazioni statistiche.<br />

Si è quindi avviato il disegno di una zonazione sismogenetica aggiornata nella quale: a) ci sia una maggiore consistenza<br />

con lo stato dell’arte degli studi di tettonica attiva e in particolare con DISS, il “database delle sorgenti sismogenetiche”;<br />

b) le dimensioni delle zone sia tale che il numero di terremoti in esse contenute rappresenti un campione valido<br />

per valutazioni statistiche.<br />

Il primo passo è consistito in una riconsiderazione di ZS4, ancora utilizzata dalla maggior parte degli utenti, e il suo back-<br />

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