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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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Sezione di Catania<br />

monitoraggio consentono la misura multiparametrica sistematica del campo di deformazione con tecniche di geodesia<br />

spaziale e terrestre, di clinometria ed estensimetria e di telerielvamento attivo, la misura sistematica del campo gravitazionale<br />

e di quello geomagnetico.<br />

Il contributo della UF D.G.G. alle attività di sorveglianza sismica e vulcanologica affidate alla Sezione di Catania, consiste<br />

nella collaborazione con la Direzione e le altre UF alla definizione dello stato di attività delle aree in esame, sulla base<br />

dei risultati dei propri dispositivi di misura, all’esecuzione (con maggiore frequenza temporale e/o spaziale) di interventi<br />

mirati al rilevamento dei parametri più significativi in caso di emergenze sismiche o vulcaniche ed alla partecipazione<br />

ai turni di sorveglianza in Sala Operativa.<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati e per lo svolgimento delle attività fin qui brevemente accennate, l’UF<br />

ha articolato la propria organizzazione in Task. I cinque Task individuati sono i seguenti:<br />

Task 1: Reti GPS ed EDM discrete<br />

Task 2: Reti clinometriche<br />

Task 3: Reti permanenti GPS<br />

Task 4: Reti gravimetriche<br />

Task 5: Reti magnetiche<br />

Di seguito saranno rendicontate le attività di ciascun task, con particolare riferimento al contributo fornito ai sistemi<br />

osservativi della Sezione ed alle attività di ricerca.<br />

Reti GPS ed EDM discrete<br />

La maggior parte delle attività di questo task sono state finalizzate al ripristino ed all’aggiornamento delle serie storiche<br />

delle reti geodetiche esistenti nelle aree vulcaniche e sismiche della Sicilia orientale, alcune delle quali hanno un<br />

“record” che va indietro fino alla metà degli anni Settanta. Sulla base di questi dati sono state condotte ricerche finalizzate<br />

alla comprensione dei principali eventi eruttivi e sismici avvenuti nelle aree monitorate.<br />

Nel corso del <strong>2002</strong> sono state condotte campagne di misura su quattro reti EDM (Etna sud – due volte –, Etna sud-occidentale,<br />

Etna nord-orientale, Vulcano-Forgia) e tre reti GPS (Etna, Eolie e Peloritani). L’esecuzione di quest’attività “ordinaria”<br />

ha permesso di trovare aggiornate le serie storiche delle diverse reti dell’Etna al momento dell’inizio dell’eruzione<br />

dell’ottobre <strong>2002</strong>-gennaio 2003. In occasione di questo evento eruttivo sono state attivate numerose campagne di misura<br />

straordinarie su porzioni adeguatamente selezionate delle varie reti, finalizzate al rilevamento dell’evoluzione del<br />

campo di deformazione.<br />

I dati forniti da queste reti hanno permesso di svolgere ricerche sui principali eventi eruttivi e sismici degli ultimi anni. In<br />

particolare, sono state oggetto di studio, anche nell’ambito di ricerche di dottorato svolte con tutoraggio di ricercatori<br />

dell’UF, la ripresa dell’attività eruttiva dell’Etna del 1995, il periodo tra il 1996 ed il 1998, e le deformazioni indotte dall’eruzione<br />

del luglio-agosto 2001. Infine, sulla base dei dati GPS acquisiti dalla sezione di Catania dal 1998, è stato condotto<br />

uno studio globale sui principali aspetti dell’evoluzione delle deformazioni del suolo all’Etna dell’ultimo decennio,<br />

che costituirà un contributo al volume “Etna Volcano Laboratory”.<br />

In attesa di una migliore e meno precaria collocazione delle attività del Laboratorio di Telerilevamento attivo, le sue ricerche<br />

vengono coordinate nell’ambito di questo task, data anche la stretta collaborazione esistente con le attività geodetiche<br />

per quanto riguarda la validazione delle misure di deformazione ottenute con tecniche di Telerilevamento attivo. Il<br />

finanziamento di questo laboratorio è al momento a carico di progetti esterni sia per quanto riguarda il personale che<br />

per i dati. Le sue ricerche durante il <strong>2002</strong> sono state finalizzate alla messa a punto del sistema di elaborazione dei dati<br />

(anche mediante partecipazione a corsi di addestramento del personale impegnato) ed all’applicazione dell’Interferometria<br />

SAR allo studio di alcuni eventi eruttivi dell’Etna (p.e. l’attività esplosiva del luglio 1998) e di altri vulcani di particolare<br />

interesse nel mondo (p.e. Niyragongo).<br />

Reti clinometriche<br />

Nel corso del <strong>2002</strong> le attività tecniche e tecnologiche del task sono state soprattutto indirizzate al ripristino delle reti clinometriche,<br />

risolvendo numerosi problemi registrati durante gli anni precedenti ai sistemi di acquisizione e di trasmissione<br />

dei dati. Queste attività hanno maggiormente interessato l’Etna ed hanno consentito di ottenere, durante l’eruzione<br />

<strong>2002</strong>, una copertura pressoché completa dell’area, permettendo sin dalle prime ore della crisi di fornire indicazioni<br />

utili alla Sezione – e quindi al sistema di Protezione Civile – per la valutazione dei fenomeni in atto. La focalizzazione<br />

degli interventi di manutenzione straordinaria all’Etna non ha permesso di ultimare quelli necessari per il pieno ripristino<br />

delle reti clinometriche delle Eolie il cui completamento dovrebbe avvenire nei primi mesi del 2003.<br />

È stato implementato ed automatizzato il sistema di interrogazione, acquisizione e visualizzazione dati presso la Sala Deformazioni<br />

di Piazza Roma. Questo ha permesso di realizzare un sistema di visualizzazione automatica dati presso la Sede del<br />

CUAD ad uso Sala Operativa, nel corso dell’evento eruttivo dell’Etna del <strong>2002</strong>. Inoltre, nel corso di questa emergenza il task<br />

ha fornito rapporti periodici d’aggiornamento sullo sviluppo del quadro clinometrico sull’Etna pubblicati sul Web.<br />

Utilizzando i dati forniti dalle reti clinometriche sono state svolte numerose attività di ricerca. In particolare, si è portato<br />

avanti lo studio delle variazioni clinometriche asismiche e cosismiche all’Etna, pubblicandone i risultati su riviste inter-<br />

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