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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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Sezione di Roma 2 Geomagnetismo, Aeronomia e Geofisica Ambientale<br />

bili ad accoppiamenti non lineari tra variazioni della LOD e moti interni del nucleo (Tozzi e De Santis, <strong>2002</strong>). Sono inoltre<br />

stati stimati i tempi di scala per le componenti cartesiane del campo di variazione secolare (De Santis et al., <strong>2002</strong>b).<br />

Lo studio delle inversioni di polarità del campo magnetico terrestre relative agli ultimi 166 milioni di anni ha suggerito l’ipotesi<br />

che queste possano essere il risultato di un processo di risonanza stocastica, con la presenza di tempi caratteristici<br />

di scala di cui uno prossimo a 100 mila anni. Questo risultato riapre quindi la questione della possibile esistenza<br />

di un legame tra le inversioni di polarità geomagnetiche e la variazione dell’eccentricità orbitale della terra nell’ottica di<br />

un processo di risonanza stocastica (Consolini, De Michelis, <strong>2002</strong>a).<br />

Nell’ambito del progetto ARM, sono stati pubblicati due modelli preliminari di campo geomagnetico e di variazione secolare<br />

relativi al territorio antartico (Torta et al., <strong>2002</strong>; De Santis et al., <strong>2002</strong>c), applicando l’analisi armonica su calotta sferica<br />

a dati a terra e da satellite (Magsat e Oersted). Per l’Italia è stato aggiornato il modello di campo magnetico ITGRF<br />

(De Santis et al., in print).<br />

Il geomagnetismo crostale (3.A.c del Piano triennale 2001-2003) ha intensificato l’attività di ricerca con applicazioni al<br />

rischio vulcanico. In occasione delle emissioni gassose a largo di Panarea avvenute prima della recente crisi vulcanica,<br />

è stata investigata parte delle Isole Eolie con rilievi aeromagnetici in alta risoluzione. Durante la stessa campagna sono<br />

stati acquisiti nuovi dati nell’aerea di Stromboli, che verranno integrati con quelli acquisiti nell’ambito del Laboratorio multidisciplinare<br />

di Stromboli (Chiappini et al., <strong>2002</strong>a). È in fase di realizzazione il database GIS che raccoglie le informazioni<br />

esistenti sull’Isola di Vulcano, mirato ad un’interpretazione integrata in chiave tettonica e di hazard vulcanico. È<br />

stata attivata l’elaborazione dei profili marini nel Mediterraneo centro-occidentale, nell’area chiave del bacino Algero-<br />

Provenzale. Il campo di anomalia viene così ad essere integrato con il database magnetico digitale italiano. Lo studio<br />

dei campi di potenziale ha visto la realizzazione di un metodo interpretativo inverso per la modellazione crostale che,<br />

introducendo un’opportuna funzione analitica di profondità, riduce il problema prodotto dall’ambiguità dell’inversione.<br />

Attraverso una modellazione crostale nell’Appennino, ottenuta a partire da dati di potenziale, di sismica attiva, di pozzi<br />

e di flusso di calore, è stato proposto un nuovo assetto tettonico (Speranza, Chiappini, <strong>2002</strong>; Chiappini, Speranza, <strong>2002</strong>).<br />

È proseguita l’attività di monitoraggio del campo magnetico nell’area di interesse della cosiddetta rete sismomagnetica<br />

in Italia Centrale con l’analisi dei dati e le relative interpretazioni.<br />

Le attività in Antartide sono proseguite con la compilazione di mappe per regioni specifiche (Bozzo et al. (a, b); Damaske<br />

et al., in print), con la proposta di un modello dinamico di accumulo meteoritico (Folco et al., <strong>2002</strong>) e lo studio del<br />

sistema tettonico Montagne Transantartiche-Bacino di Wilkes-rift antartico occidentale. Sono stati integrati tutti i dati di<br />

anomalia magnetica esistenti near-surface nel settore del Mare di Ross (Chiappini et al., <strong>2002</strong>b).<br />

È continuata l’attività in collaborazione con la UF di Geofisica Ambientale sulle tecniche prospettive collegate alle indagini<br />

ambientali (Marchetti et al., <strong>2002</strong>). Per meglio divulgare le attività dell’<strong>INGV</strong> si è organizzata il 6 giugno una giornata<br />

di Geofisica ambientale rivolta a personalità politiche e amministratori locali nella quale si sono presentate le attività<br />

dell’Ente in questo campo; nell’occasione è stata presentata una monografia sulle caratteristiche dei campi e.m., le tecniche<br />

di monitoraggio, e principi dell’interazione biologica.<br />

Nell’ambito dello studio delle proprietà nonlineari della risposta della magnetosfera terrestre alle sollecitazioni del vento<br />

solare (4.C del piano triennale 2001-2003), sono state investigate le proprietà statistiche dei tempi di attesa tra due<br />

eventi magnetosferici come evidenziati dall’indice AE dell’elettrogetto aurorale. Tale studio ha stabilito per la prima volta<br />

un parallelo tra il comportamento complesso della dinamica magnetosferica e quello di un sistema disordinato fuori dall’equilibrio<br />

caratterizzato da transizioni di fase dinamiche a configurazioni metastabili (Consolini e De Michelis, <strong>2002</strong>b).<br />

Lo studio dei dati magnetici delle stazioni antartiche (Lepidi et al., 2003) di Terra Nova e Concordia ha permesso il confronto<br />

tra le variazioni temporali nei due siti e consentito di ricavare preziose informazioni sulla modalità di interazione<br />

del vento solare con il campo magnetico terrestre.<br />

Tra le altre attività di rilevanza scientifica internazionale degne di nota o in via di sviluppo ricordiamo:<br />

a) lo studio di metodologie elettromagnetiche attive per warning sismico o vulcanico; b) l’analisi dei dati su fondale marino<br />

dei magnetometri installati sulla stazione Geostar a 2000 metri di profondità e la collaborazione quasi decennale con<br />

i colleghi della UF Ridge; c) le prospezioni magnetometriche nella Piana del Sirente per confermare l’origine meteoritica<br />

delle depressioni presenti nell’altopiano (insieme a personale UF Geofisica ambientale); d) gli studi preliminari e le<br />

attività preparatorie di un programma di caratterizzazione e monitoraggio ambientale dei campi e.m.; e) partecipazione<br />

all’attività esplorativa di consulenza per la Procura; f) l’attività di collaborazione per lo studio della fisica magnetosferica<br />

nell’ambito del Consorzio di Astro-geofisica con sede presso l’Università di L’Aquila.<br />

È proseguita l’attività di consulenza presso la l’Uff. V della Direz. Gen. Affari Politici e Multilaterali del Ministero Affari Esteri<br />

(MAE) per il sistema di verifica del Trattato per il controllo delle esplosioni nucleari (CTBT). A questo proposito la collaborazione<br />

con il MAE ha favorito l’approvazione di una legge in Parlamento che pone l’<strong>INGV</strong> come ente di riferimento<br />

per le tecniche geofisiche previste dal Trattato. Anche nel <strong>2002</strong> è continuato il contributo da parte di alcuni ricercatori<br />

della UF come docenti presso alcune università italiane in discipline di geofisica o affini (punto 5 del piano triennale<br />

2001-2003).<br />

Pubblicazioni dell’anno su riviste JCR<br />

Bozzo et al. (a): NZ J. Geol. Geophys. (in print).<br />

Bozzo et al. (b): NZ J. Geol. Geophys. (in print).<br />

Chiappini et al. (<strong>2002</strong>a): J. Volcanol. Geotherm. Res.<br />

Chiappini et al. (<strong>2002</strong>b): Tectonophysics.<br />

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