Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Sezione di Catania<br />
Inoltre le UF disciplinari, seppur caratterizzate da diverse competenze e specializzazioni, hanno sinergicamente collaborato<br />
tra loro nel campo dall’approfondimento multidisciplinare delle diverse fenomenologie vulcaniche di recente<br />
accadute.<br />
Dunque in generale si può ben affermare che le UF hanno concorso in modo sinergico agli obiettivi della Sezione.<br />
2.4. Sintesi dei risultati più rilevanti della sezione<br />
Nel corso degli ultimi tre trimestri del <strong>2002</strong> tutto il personale afferente alle UF e ai servizi tecnico-amministrativi è stato<br />
proficuamente impegnato nella ristrutturazione della Sezione <strong>INGV</strong> di Catania. Attraverso il concorso fattivo delle UF si<br />
è riuscito in modo egregio a superare vecchie limitazioni organizzative e scientifiche appartenenti alle precedenti strutture<br />
presenti sul territorio. È stato compiuto un notevole sforzo a distribuire omogeneamente il personale nelle nuove UF<br />
e a centralizzarlo nella sede principale di Catania. Questo ha consentito una generale collaborazione e sinergia nelle<br />
varie aree tematiche, generando un efficace sviluppo di svariate attività organizzative e scientifiche che prima risultavano<br />
più frazionate e limitate, e producendo buoni risultati sia nel campo del monitoraggio che in quello della ricerca.<br />
La Sezione ha gestito le attività di monitoraggio e sorveglianza con i seguenti principali risultati:<br />
– ha garantito il servizio di monitoraggio e di sorveglianza delle aree tettoniche e di vulcanismo attivo della Sicilia Orientale<br />
e delle isole Eolie;<br />
– ha garantito con il proprio personale i turni h24 alla sala operativa e quelli di reperibilità settimanale;<br />
– ha garantito rapporti settimanali sullo stato di attività dell’Etna;<br />
– ha garantito e contribuito alla redazione di rapporti periodici riassuntivi delle attività del monitoraggio multidisciplinare,<br />
per la definizione dello stato di attività delle aree monitorate;<br />
– sono state assicurate le attività di pronto intervento per i rilievi vulcanici e macrosismici.<br />
La Sezione ha prodotto uno sforzo notevole nell’ottimizzazione di tutti i complessi e variegati dispositivi di monitoraggio.<br />
In particolare:<br />
– È stata definita una migliore organizzazione del personale tecnico e ricercatore che nel trasferimento ed il ripristino<br />
della funzionalità dei laboratori chimici, e della rete di telecamere connesse in internet che interessa sia l’Etna che le<br />
Eolie.<br />
– Sono stati costituiti nuovi laboratori, come quello di cartografia e di fisica del vulcanismo, nati dalle esigenze emerse<br />
nel corso della recente eruzione dell’Etna del luglio-agosto 2001.<br />
– È stato ripristinato l’80% delle stazioni sismiche della sottorete dell’Arcipelago Eoliano, che per oltre un biennio non<br />
erano state adeguatamente gestite/manutenzionate.<br />
– È stata avviata la verifica delle strumentazioni disponibili sia relativamente alla RS permanente sia alla RS mobile.<br />
– Sono state avviate tutte le procedure per il controllo, la calibrazione e la manutenzione, anche di laboratorio, della strumentazione<br />
sismometrica e degli apparati di teletrasmissione esistenti.<br />
– È stata avviata nel giugno <strong>2002</strong> una campagna di misure per l’acquisizione del noise sismico e lo studio della risposta<br />
di sito, che verranno eseguite in tutte le stazioni della rete sismica.<br />
– È stato redatto un progetto per l’installazione di una stazione tipo, dotata di impianto di energizzazione autonomo (pannelli<br />
solari e sistema tampone), funzionale all’alloggiamento sia dei sensori sismici sia della strumentazione elettronica<br />
di supporto.<br />
– Si sono avviate le procedure per il rifacimento di tutte le installazioni alle stazioni remote che presentano problemi particolari<br />
o che dovranno alloggiare nuove tipologie strumentali. Per le Isole Eolie e per l’Etna è già stata avviata la realizzazione<br />
di 22 nuove installazioni, da completare entro i primi mesi del 2003.<br />
– Si sta procedendo congiuntamente all’<strong>INGV</strong>-Roma ad eseguire una serie di test su delle nuove stazioni sismiche digitali<br />
ad elevata dinamica e sulla trasmissione dati via satellite.<br />
– Nell’ambito del progetto di “integrazione delle reti sismiche <strong>INGV</strong>” e in attesa della realizzazione di una infrastruttura<br />
idonea per la trasmissione dati, già prevista dal progetto GRID dell’Ente, l’UF nel corso del <strong>2002</strong> ha continuato a sviluppare<br />
procedure informatiche funzionali allo scambio dati, all’elaborazione automatica e alla distribuzione dei segnali<br />
sismici e dei dati parametrici che da questi derivano.<br />
Nel settore delle deformazioni e della geofisica complessivamente il risultato più rilevante è stato il ripristino delle serie<br />
storiche di tutti i dispositivi di osservazione, interrotte in alcuni casi (reti discrete Vulcano Nord). Nel dettaglio operativo<br />
questo risultato è stato ottenuto curando i seguenti aspetti:<br />
– Sono state aggiornate le serie storiche di tutte le reti geodetiche (EDM, GPS e gravimetriche) installate sui vulcani attivi (ad<br />
eccezione di Pantelleria), e della rete GPS dei Peloritani; in alcuni casi l’aggiornamento era fermo da oltre un triennio.<br />
– È stato ripristinato il pieno funzionamento delle stazioni clinometriche e GPS della rete dell’Etna ed in parte anche di<br />
quelle delle Eolie.<br />
– È stato ripristinato il pieno funzionamento di gran parte delle stazioni gravimetriche dell’Etna.<br />
– È stato ripristinato il pieno funzionamento di alcune stazioni magnetiche dell’Etna.<br />
– Si è provveduto alla copertura della crisi eruttiva e sismica dell’ottobre <strong>2002</strong>-gennaio 2003 dell’Etna, incentivando le<br />
attività, sia in termini di frequenza di misura dei sistemi già esistenti sia di messa in opera di nuovi sistemi osservativi<br />
adeguatamente localizzati e dimensionati.<br />
– Si è provveduto in tempi brevi all’attivazione di sistemi di osservazione finalizzati ad acquisire dati utili alla comprensione<br />
dell’evoluzione del fenomeno esalativo osservato a Panarea nel novembre <strong>2002</strong> (stazione gravimetrica).<br />
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