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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />

Tema 3 - Struttura e dinamica dell’interno della Terra<br />

3A - Analisi e simulazione della struttura interna della Terra<br />

Digitalizzazione delle forme d’onda delle indagini a rifrazione/riflessione a grande angolo (R/WAR) registrate sul territorio<br />

italiano (progetto ReWARD).<br />

È proseguita la digitalizzazione dei dati della campagna sismica Tirreno 1979, relativamente alle registrazioni effettuate<br />

in Calabria. Sono state implementate nuove pagine informative di presentazione del progetto sul sito di sezione e pubblicati<br />

sul web ulteriori dati accessori, tra cui le mappe di campagna georeferenziate ed i dati di scoppio per ogni campagna.<br />

Sono stati archiviati i dati digitalizzati e si è condotto un riordino del materiale precedentemente sparso su diversi<br />

supporti. La porzione più significativa del database finale, sia in termini di qualità delle forme d’onda che quantità di<br />

memoria allocata, sarà costituita da registrazioni acquisite direttamente in digitale in configurazione Terra-Mare (Crop-<br />

Mare II’94 e Lisa’95). Per il processing di tali dati si è proceduto ad una prima stesura di pacchetti software (Matlab).<br />

Strutture e sismogenesi nella Litosfera con l’utilizzo di dati sismici attivi-passivi<br />

Nell’ambito di questo tema si sono conseguiti i seguenti obiettivi:<br />

– mappatura della Moho nella litosfera Eoliana (in collaborazione con Osservatorio Vesuviano);<br />

– tomografia dai dati della rete CALIXTO, che delineano in dettaglio il corpo ad alta velocità;<br />

– nei Carpazi è stata fatta l’analisi delle fasi SKS ed SKKS registrate dalla rete CALIXTO (in collaborazione con l’Università<br />

di Strasburgo e con Osservatorio Vesuviano). Sono state analizzate le fasi generate da terremoti di magnitudo<br />

superiore a 6, compresi tra una distanza epicentrale 75°-120°, registrati dalle 30 stazioni broad-band della rete CALIX-<br />

TO’99. Confortati dalle forti evidenze di anisotropia, si è estesa l’analisi a tutti i segnali SKS e SKKS registrati dalle stazioni<br />

a larga banda.<br />

Per quanto riguarda la campagna SERAPIS (GNV), dopo una prima fase di uniformazione dei dati si è proceduto al<br />

picking delle fasi registrate e a una tomografia preliminare dell’area in esame.<br />

Per lo studio dell’evoluzione della litosfera in aree orogenetiche sono stati raggiunti i seguenti obiettivi:<br />

– è stata ultimata l’inversione delle fasi P, si è effettuata una modellazione gravimetrica e dei rapporti Vp/Vs per la crosta<br />

inferiore lungo i transetti della Western Superior Province. I risultati sono stati confrontati con le immagini dedotte<br />

dalla sismica a riflessione e dalla tomografia telesismica. Si è prodotta una sintesi di tutte le osservazioni geofisiche<br />

nell’area al fine di ottenere un coerente quadro evolutivo della litosfera;<br />

– è stato ultimato uno studio dei rapporti Vp/Vs nella crosta inferiore Proterozoica finalizzato alla comprensione della<br />

genesi dei massicci anortositici Medio-Proterozoici.<br />

3C - Tettonica e Geodinamica dell’Italia e del Mediterraneo<br />

Caratterizzazione di dettaglio di strutture sismogenetiche<br />

Nell’ambito della tematica generale sono state svolte le seguenti attività, descritte per area:<br />

– Settore Umbro-Marchigiano. In collaborazione con il Dr. Raul Castro (CICESE, Mexico), sono stati analizzati i dati<br />

strong-motion registrati durante la sequenza sismica Umbro-Marchigiana del 1997-98 e durante il terremoto di Norcia<br />

(19 settembre 1979; M L 5.9) e di Gubbio (29 aprile 1984; M L 5.2) allo scopo di quantificare l’attenuazione delle<br />

onde S nell’area Appenninica (settore Umbro-Marchigiano) e gli effetti di amplificazione locale di 40 siti localizzati<br />

in tale area. Il data-set comprende 492 registrazioni 3D relative a 16 eventi (4.6 < M L < 5.9; 1 < D < 100 km). Tra le<br />

metodologie proposte in letteratura per isolare la radiazione alla sorgente dagli effetti indotti dalla propagazione dell’onda<br />

sismica, si è utilizzato l’approccio lineare noto come Generalized Inversion Technique (GIT). Questo metodo<br />

spettrale si basa sulla fattorizzazione dello spettro nei termini dovuti alla sorgente sismica, alla propagazione ed<br />

all’effetto di sito. Il sistema lineare descritto dall’equazione predittiva è stato risolto utilizzando sia l’approccio parametrico<br />

che quello non-parametrico. Tra i risultati forniti dall’inversione generalizzata, particolare rilievo è stato dato<br />

alle funzioni di sito e alla stima del Q(f). Le funzioni di sito sono state confrontate con i rapporti spettrali H/V calcolati<br />

per ogni stazione, e il confronto è stato in generale positivo. Il fattore di qualità per l’area investigata è descritto<br />

dalla funzione Q(f)=31.5f e tale andamento è stato confrontato con stime differenti disponibili in letteratura. Tenendo<br />

conto delle differenze nei dati utilizzati e nelle regioni campionate, il valore ottenuto sembra ben descrivere l’attenuazione<br />

della zona investigata.<br />

La caratterizzazione delle proprietà attenuative sono state anche investigate attraverso il calcolo del parametro spettrale<br />

k introdotto da Anderson e Hough (1984). Per ogni spettro considerato, è stato calcolato il decadimento ad alta frequenza<br />

ed i valori di k ottenuti sono stati utilizzati per un’ulteriore inversione al fine di separare il contributo k 0 dovuto alla<br />

propagazione in prossimità del sito dal contributo regionale k(r). I valori di k 0 ottenuti mostrano una buona correlazione<br />

con le caratteristiche della geologia di superficie.<br />

Infine, per alcune stazioni è stato costruito da dati di letteratura un modello geotecnico 1D. Seppur preliminari, i risultati<br />

ottenuti mostrano buon accordo con la funzione di trasferimento calcolata con l’inversione generalizzata, sottolineando<br />

una buona coerenza tra i risultati ottenuti.<br />

– Italia Nord-Orientale. Allo scopo di caratterizzare la sismicità dell’area Friulana, sono state utilizzate alcune registrazioni<br />

velocimetriche ed accelerometriche ottenute nel periodo 1995-<strong>2002</strong> dalla rete sismometrica del Centro Ricerche<br />

Sismologiche di Udine. Poiché la stima dei parametri sorgente può essere notevolmente influenzata da un’errata quantificazione<br />

degli effetti di percorso e di sito, in questa prima fase del lavoro si è ritenuto opportuno selezionare le stazioni<br />

e gli eventi più adatti ad una stima di tali effetti. In base alla qualità della localizzazione ipocentrale e del meccanismo<br />

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