Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Centro Nazionale Terremoti<br />
– Test di qualità per la valutazione di nuovi siti a: Introdacqua, Monte Subasio, Monte Argentario, Pianezza (Leonessa),<br />
Tolfa, Vasto, Ventotene.<br />
– È stata parzialmente predisposta la stazione ex ENEL di Stuetta.<br />
b) Sistemi di acquisizione dati<br />
È stato implementato un sistema di acquisizione e controllo a distanza delle stazioni GPS permanenti, in ambiente microsoft<br />
windows, basato su vari softwares commerciali; sono stati inoltre implementati dei moduli softwares per lo scaricamento<br />
automatico e la conversione del dato per la gestione delle stazioni permanenti: BRAS (Brasimone, Camugnano<br />
BO), GIBI (Gibilmanna, Cefalù), TITO (Tito Scalo, Potenza), CADM (Castel del Monte, Andria), VVLO (Villa Valle Longa,<br />
L’Aquila), RSTO (Roseto degli Abruzzi, Pescara) e PRET (Preturo, L’Aquila). Il prototipo sviluppato funziona presso il<br />
Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna.<br />
c) Sistema di analisi dati<br />
Acquisizione n. 2 computer e 1 unità nastro HP Surestore 8000 su fondi CNT per il processamento dei dati GPS. È stato<br />
sviluppato:<br />
– Sistema automatico di analisi di dati di reti GPS permanenti, in ambiente Linux, utilizzando il software Gamit/Globk<br />
10.0.6 e le librerie grafiche GMT (Generic Mapping Tools).<br />
– Creazione di banca dati contenente i dati di un cluster di circa 60 stazioni GPS permanenti a partire dall’anno 1998<br />
fino ad oggi; sono state create delle procedure Linux per l’aggiornamento automatico dell’archivio.<br />
– Analisi, compensazione e calcolo del campo di velocità, riferito ad un polo euleriano di rotazione corrispondente ad<br />
un centroide dell’Europa stabile, di tutti i dati archiviati.<br />
– Sviluppo di softwares in linguaggio FORTRAN90 e in ambiente matlab, per l’analisi delle serie temporali delle posizioni<br />
delle stazioni GPS permanenti, al fine di eliminare i disturbi di origine strumentale (cambio di strumentazione), di stimare<br />
l’errore associato al calcolo della velocità delle singole stazioni e di individuare segnali geofisici.<br />
2) Misure di Reti GPS non permanenti<br />
a) Rete CA-GEONET<br />
– Sono state effettuate nuove misure GPS sulle rete dell’Appennino Centrale (ripetizione di 30 stazioni della rete Ca-<br />
GeoNet, composta da 130 stazioni) (progetto ASI 2000-2001).<br />
b) Rete Sannio-Matese<br />
– È stata progettata, realizzata e misurata una nuova rete GPS composta da 30 stazioni nel Sannio-Matese, in collaborazione<br />
con l’<strong>INGV</strong>-OV.<br />
– È iniziata la progettazione di nuove stazioni non permanenti nell’area dell’Aremogna, Cinquemiglia.<br />
c) Rete area Sismogenetica Lametia Terme-Rosarno<br />
Nell’ambito del progetto CNR-Agenzia 2000 è stata realizzata e misurata una nuova rete GPS nell’area sismogenetica<br />
compresa tra Lametia Terme e Rosarno, sede del forte terremoto del 1905. La rete è costituita da 10 nuovi vertici con<br />
monumenti tipo 3-D, da 3 vertici afferenti alla rete IGM95 e da 1 vertice catastale. La maglia media della rete è dell’ordine<br />
dei 5 km allo scopo di fornire la migliore definizione possibile sia per la modellazione della sorgente sismica in caso<br />
di evento sismico che per la risoluzione delle deformazioni intersismiche a scala locale.<br />
d) Sono inoltre state effettuate campagne di misura GPS sulle stazioni afferenti a reti non permanenti dell’<strong>INGV</strong>, in collaborazione<br />
con altre istituzioni universitarie. In particolare sono state effettuate nuove misure sulle reti geodetiche dello<br />
Stretto di Messina (9 stazioni); nell’ambito del progetto Retreat nel <strong>2002</strong> sono stati effettuati alcuni sopralluoghi in varie<br />
località dell’Appennino settentrionale ed effettuati test di qualità sull’acquisizione del segnale.<br />
3) Analisi dati GPS<br />
– Analisi di serie temporali di stazioni GPS permanenti finalizzata alla valutazione delle sorgenti di errore. Miglioramento delle<br />
soluzioni giornaliere della rete ASI. Analisi di serie temporali delle soluzioni giornaliere di 4 stazioni permanenti GPS italiane<br />
(CAGL, MATE, MEDI, e NOTO) al fine di indagare la presenza di eventuali correlazioni temporali tra le soluzioni giornaliere ed<br />
il loro impatto sulla stima delle precisioni delle soluzioni settimanali e delle velocità delle stazioni. I risultati hanno messo in evidenza<br />
che tali precisioni sono significativamente inferiori quando le correlazioni temporali vengono considerate; in particolare<br />
le precisioni planimetriche medie delle soluzioni settimanali risultano essere fino a 5 volte inferiori e le precisioni delle velocità<br />
planimetriche circa 1.5-2 volte inferiori. Il lavoro ha 2 applicazioni rilevanti: da un lato, infatti, la precisione effettivamente<br />
conseguibile determina la qualità della materializzazione di un sistema di riferimento nazionale tramite stazioni permanenti<br />
GPS, dall’altro condiziona l’analisi di significatività delle variazioni di coordinate nelle applicazioni geodinamiche del GPS.<br />
Sono stati processati i dati delle predette reti, utilizzando i softwares Bernese 4.2 in ambiente microsoft Windows e Linux, ed<br />
i softwares Gamit/Globk 10.0.6 in ambiente Linux.<br />
– Sono stati analizzati i dati della rete non permanente Tyrgeonet e delle stazioni permanenti afferenti alle reti internazionali<br />
per stimare il campo di velocità dell’area italiana e del Mediterraneo.<br />
– Sono stati rianalizzati i dati della rete GPS dei Colli Albani. La rete in esame è costituita da 10 stazioni. Sono state prese in<br />
esame 6 campagne di misura eseguite nell’arco di 4 anni, dal 1995 al 1998. L’elaborazione delle osservazioni GPS è stata<br />
effettuata con il software Bernese (v. 4.2), inquadrando la rete nel sistema ITRF97.<br />
– Dopo il terremoto della Turchia del 1999 si è riacceso il dibattito geofisico sulla geodinamica dell’Anatolia. Il contributo dato<br />
a questo dibattito ha riguardato l’analisi della qualità delle velocità stimate da reti geodetiche nella regione anatolica. Le soluzioni<br />
fornite dallo IERS, ITRF2000, risultano qualitativamente migliori di quelle presentate in McClusky et al. (2000). Secondo<br />
il nostro studio, le interpretazioni geodinamiche sulla cinematica dell’Anatolia che si basano sull’uso di dati geodetici,<br />
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