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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />

tutto hanno anche delineato nuove prospettive di ricerca. Gli ambiti individuati per un maggiore approfondimento e sviluppo<br />

sono sinteticamente di sotto elencati.<br />

È comunque necessario enfatizzare che la conduzione di queste ricerche, particolarmente quelle finalizzate alla comprensione<br />

dei principali sistemi geodinamici, non può prescindere dalla possibilità di adeguare in modo strutturale le<br />

risorse umane al fabbisogno derivante dagli impegni presi dall’ente in questi settori.<br />

Vulcanologia e Geochimica<br />

– Laboratori chimici potenziati e a regime, connessi in rete e con dati scaricabili direttamente su computer.<br />

– Petrologia: differenziazione e cristallizzazione dei magmi etnei all’interno della crosta (entro i 4 km), variazioni composizionali<br />

dei magmi etnei dell’interna successione vulcanica etnea negli ultimi 100.000 anni.<br />

– COSPEC: costruzione di una rete di 10-20 stazioni fisse all’Etna, installata per la prima volta su questo vulcano e basate<br />

sullo sviluppo di un nuovo sistema di spettrometro ad ultravioletto UV/VIS per rilevare le emissioni gassose di SO 2 ,<br />

che sostituirebbe il Cospec, obsoleto e non più in produzione, con uno strumento innovativo allo stato solido. Questa<br />

nuova tecnica consentirebbe di realizzare un nuovo strumento compatto, senza parti in movimento, totalmente allo stato<br />

solido, che sostituirebbe l’ingombrante ed obsoleto Cospec non più in produzione. Realizzazione di stazioni autonome<br />

per la strutture dell’array.<br />

– Sviluppo e messa in opera di un sistema di monitoraggio delle nubi vulcaniche all’Etna utilizzando osservazioni strumentali<br />

con metodi geofisici e meteorologici, comprendente anche la modellizzazione della dispersione delle nubi eruttive.<br />

– Costruzione di una rete di campionatori di cenere per la raccolta automatica di cenere emessa dai vulcani attivi.<br />

– Studi sui prodotti vulcanoclastici dello Stromboli per la ricostruzione dei meccanismi dei collassi laterali, e datazioni<br />

assolute per stabilire la loro sequenza temporale.<br />

– Network di telecamere completato, con stazione Montagnola ripristinata, ed aggiunta di telecamera all’infrarosso per<br />

visione anche notturna dell’attività alle stazioni principali (Stromboli, Montagnola, Nicolosi).<br />

– Organizzazione di un laboratorio per il trattamento automatico dei dati da satellite (AVHRR) a scopi di monitoraggio<br />

dell’attività vulcanica (Etna, Vulcano, Stromboli e Vesuvio).<br />

– Rilievi e mappature radon completati, con identificazione di nuove zone di movimenti tettonici in atto, ed installazione<br />

della rete di sensori fissi a registrazione in continuo (Etna, Stromboli e Vulcano).<br />

– Sviluppo di nuove tecniche di mappatura 3D (sistema laser scanner in acquisizione nel <strong>2002</strong>) con calcolo rapido dei<br />

volumi.<br />

– Carta geologica dell’Etna nuova completata e pubblicata.<br />

– Studio attività esplosiva e pericolosità nelle aree sommitali.<br />

– Applicazione della mappatura termica al rilievo di zone potenzialmente instabili.<br />

Sismologia<br />

– Standardizzazione di un elevato numero di installazioni (50-60%) della RS <strong>INGV</strong>-CT. Tali installazioni saranno conformi<br />

ai più elevati standard qualitativi raggiunti a livello internazionale, sia riguardo il condizionamento dei sensori sismici sia<br />

l’allogiamento delle strumentazioni elettroniche, nonché relativamente alla realizzazione dei nuovi impianti di energizzazione.<br />

– Standardizzazione di un elevato numero di stazioni sismiche (50-60%), con caratteristiche tecnologicamente avanzate<br />

(es. elevata dinamica, sensori 3-C a larga banda) e tramissione dei dati di tipo misto (via radio, via cavo di tipo numerico<br />

e/o via telemetria satellitare).<br />

– Ottimizzazione della copertura della RS in settori strategici (strutture sismogenetiche di particolare rilievo) e/o scarsamente<br />

monitorati (es. il versante orientale dell’Etna sede di un’intensa e frequente attività sismica estremamente superficiale)<br />

e nelle aree tettoniche della Sicilia orientale, che presentano attualmente un basso numero di stazioni sebbene<br />

caratterizzate dai più elevati livelli di rischio sismico.<br />

– Integrazione della RS dell’<strong>INGV</strong>-CT con le RS delle altre sezioni dell’<strong>INGV</strong>.<br />

– Sviluppo di nuove procedure di acquisizione, controllo, analisi automatica in tempo reale ed analisi manuale assistita,<br />

finalizzate allo studio ed alla sorveglianza dell’attività sismica e vulcanica.<br />

– Studi finalizzati a una dettagliata conoscenza delle strutture interne dei vulcani, dei meccanismi intrusivi ed eruttivi.<br />

– Studi dei meccanismi di propagazione e di sorgente dei terremoti in area tettonica e vulcanica.<br />

– Integrazione dei dati sismologici per analisi di tipo multidisciplinare.<br />

Deformazioni, Geodesia e Geofisica<br />

– Realizzazione di strumentazione geofisica specifica (clinometri, stazioni GPS e multiparametriche), anche in installazioni<br />

non convenzionali (p.e. in pozzi profondi).<br />

– Installazione all’Etna di ulteriori clinometri a base lunga.<br />

– Misura dei campi di deformazione, gravimetrico e magnetico in aree sedi di vulcanismo attivo in Sicilia mediante specifiche<br />

di reti di osservazione.<br />

– Misura dei campi di deformazione in aree sismogenetiche in Sicilia mediante specifiche di reti di osservazione.<br />

– Miglioramento delle attuali stazioni GPS permanenti (1 sessione al giorno) predisponendole in modalità real-time.<br />

– Sperimentazione di misure di gravimetria assoluta (gravimetro a superconduttori).<br />

– Implementazione di reti per il rilevamento completo delle componenti del campo geomagnetico.<br />

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