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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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Sezione di Palermo Geochimica<br />

3.2. Unità funzionale Monitoraggio Geochimico delle Aree Sismiche<br />

Responsabile: Francesco Italiano<br />

Consistenza numerica del personale<br />

Ricercatori Tecnici Amministrativi Dottorandi, Associati di Ricerca<br />

Assegnisti, etc.<br />

3 1 0 3 0<br />

Elenco dei progetti interni ed esterni all’<strong>INGV</strong><br />

Titolo Responsabile Ente finanziatore Importo per l’anno<br />

Methane emission from mud volcanoes G. Etiope NATO 14.773 $<br />

Solubilità di inerti in magmi P.M. Nuccio GNV 40 Milioni<br />

Collaborazioni<br />

Principali strutture estere<br />

S.U.E.R.C. (Scottish Universitary Environmental Research Centre), East Kilbride, Glasgow, UK<br />

Josef Stefan Institute, Ljubljana, Slovenia<br />

Department of Geology, University of Cluj-Napoca, Cluj, Romania<br />

Dépt. de Géologie-Géochimie, Institute Francaise du Petrol, Rueil-Malmaison Cedex, France<br />

Department of Earth and Planetary Sciences, Washington University, St. Louis, USA<br />

Sächsische Akademie der Wissenschaften zu Leipzig, Freiberg, Germany<br />

Observatoire Midi-Pyrénées, CNRS, Tolouse, France<br />

Centre de Recherches Petrographiques et Geochimiques, Nancy Cedex, France<br />

Principali strutture nazionali<br />

OGS, Trieste<br />

Dipartimento di Ecologia, Università di Messina<br />

ARPA Emilia-Romagna, Reggio Emilia<br />

Azienda Speciale Multiservizi SpA, Foligno<br />

CNR – IMAA, Potenza<br />

ICRAM, Roma<br />

INFN<br />

Laboratori del Gran Sasso<br />

Dipartimento di Fisica, Università Roma 3<br />

Eterprise oil Italia, SpA<br />

Principali strutture <strong>INGV</strong><br />

Sezione Roma 1<br />

Sezione Roma 2<br />

CNT, Osservatorio di Gibilmanna<br />

Sezione di Catania<br />

Osservatorio Vesuviano<br />

Descrizione attività<br />

L’approccio adottato dall’UF per il monitoraggio geochimico delle aree sismiche è stato di acquisire tutte quelle informazioni<br />

di base necessarie a descrivere i sistemi studiati in termini di circolazione ed origine dei fluidi; interazioni; valori<br />

di fondo dei vari parametri; misura di parametri estensivi; assetto geologico strutturale; analisi del pattern di occorrenza<br />

degli eventi sismici; valutazione dei processi di deformazione crostale in atto; analisi delle serie storiche dei dati<br />

rilevati. Tale approccio mira ad acquisire dati scientifici e informazioni storiche su ogni area, per giungere ad una modellizzazione<br />

della circolazione dei fluidi sulla base di un’interpretazione multidisciplinare dei dati. In tale ottica, il monitoraggio<br />

geochimico delle aree sismiche non è legato al verificarsi di singoli eventi sismici, ma è finalizzato all’interpretazione<br />

dei dati acquisiti in un modello che tiene conto dello sviluppo dell’intero processo sismogenetico.<br />

L’attività sviluppata durante il <strong>2002</strong> è stata finalizzata all’acquisizione delle informazioni necessarie per migliorare la<br />

conoscenza dei fluidi circolanti nelle aree sismiche monitorate già dall’anno precedente. In particolare le attività di monitoraggio<br />

sono state concentrate su alcune aree selezionate:<br />

a) Valle del Belice ed alcuni siti anomali rispetto alla geochimica dei fluidi emessi localmente. Il campionamento, espletato<br />

mensilmente, ha fornito le prime indicazioni di base per i bacini termali di Montevago, Segesta e Sciacca.<br />

b) Area Umbria-Marche-Alto Lazio, dove su i prelievi sono stati condotti su base stagionale in tre siti ad acque termali e<br />

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