Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />
2. Relazione di sintesi del direttore di sezione<br />
Le attività svolte nella sezione sono sinteticamente descritte in funzione dei loro obiettivi e della loro attinenza al Piano<br />
Triennale 2001-2003 dell’<strong>INGV</strong>. La descrizione qui di seguito riportata è per necessità molto sintetica. I dettagli delle<br />
ricerche svolte sono descritti nei rapporti delle unità funzionali.<br />
2.1. Obiettivi generali della sezione in relazione ai macro-obiettivi del Piano Triennale<br />
A. Sviluppo delle infrastrutture<br />
Diverse attività svolte nella sezione sono state dedicate al potenziamento delle infrastrutture. Le principali interessano:<br />
lo sviluppo dei laboratori e degli osservatori; la progettazione, implementazione e sviluppo delle Banche dati permanenti.<br />
In particolare, nel corso del <strong>2002</strong> sono stati potenziati i seguenti laboratori:<br />
– Il laboratorio di Geochimica dei Fluidi<br />
– Il laboratorio di Vulcanologia Sperimentale (HP-HT)<br />
– Il laboratorio per le Nuove Tecnologie.<br />
Questi ultimi due sono confluiti nella sezione Roma 1 solo verso la fine del <strong>2002</strong>.<br />
Lo sviluppo delle banche dati è stato focalizzato principalmente nelle seguenti linee:<br />
– Implementazione della banca dati delle sorgenti sismogenetiche per l’Italia e l’area euro-mediterranea con l’acquisizione<br />
di dati storici.<br />
– Gestione della banca dati, dell’archivio e del bollettino macrosismico: sono stati convertiti e digitalizzati tutti i dati relativi<br />
ai vecchi bollettini relativamente agli anni 1980-1987, pertanto attualmente si dispone di una collezione digitale<br />
completa di 20 anni (1980-1999), che sarà oggetto di un data base interattivo per INTRANET.<br />
Il personale della sezione (M. Carapezza) è coinvolto per conto del GNV nella gestione dei Centri Operativi di Vulcano<br />
e Stromboli.<br />
B. Sviluppo dei Sistemi di Osservazione<br />
a) Attività associate allo sviluppo di reti sismiche e all’intervento post-terremoto<br />
– Attività connesse con la gestione, installazione di stazioni sismiche a larga banda in pozzo. Sono state iniziate una<br />
serie di attività per l’ammodernamento tecnologico delle stazioni in Pozzo installate a Ferrara e a Roma.<br />
– Attività connesse alla gestione, installazione e manutenzione di stazioni sismiche nella Toscana meridionale: l’osservatorio<br />
di Arezzo. Sono stati installati dei sensori ed è stata organizzata l’infrastruttura e la logistica presso la<br />
sede dell’Osservatorio.<br />
– Rilevamento sistematico degli effetti post-terremoto. Sono stati garantiti interventi per la raccolta degli effetti<br />
sul patrimonio abitativo per tutti i terremoti importanti avvenuti nel <strong>2002</strong>. Per quanto riguarda le attività di<br />
QUEST, collocate in parte nella Sezione, la seconda metà del <strong>2002</strong> è stata un valido banco di prova, con l’intervento<br />
in tre aree a seguito di eventi sismici rilevanti. La struttura di rilevamento macrosismico per le emergenze<br />
si è attivata per l’evento del 6 settembre nel Tirreno Meridionale, per il quale nel giro delle prime 24 ore<br />
è stato fornito un quadro degli effetti ed un campo macrosismico preliminari. Dopo tre giorni si è riusciti a fornire<br />
l’intensità per 16 località rilevate direttamente, oltre ad un quadro di maggior dettaglio per la città di Palermo.<br />
In un paio di settimane è stata completata l’opera di rilevamento e prodotto il piano quotato definitivo con<br />
circa 100 punti d’osservazione. Analogamente è accaduto per il terremoto di Santa Venerina (Sicilia orientale)<br />
del 29 ottobre e del terremoto del Molise del 31 ottobre. Anche in questi casi i rilevamenti macrosismici sono<br />
stati attivati immediatamente per fornire un quadro degli effetti nelle prime 24-48 ore. Nel caso della Sicilia<br />
orientale è stato prodotto un piano quotato finale in pochi giorni, mentre per il Molise, l’area di danneggiamento<br />
era stata definita già il 9 novembre. Per tutti questi eventi i dati sono stati resi disponibili via internet in tempo<br />
quasi reale.<br />
– Reti temporanee per la microzonazione e la valutazione degli effetti locali: nell’ambito del Progetto PROSIS<br />
si è lavorato per lo sviluppo di un nuovo sistema di acquisizione digitale a larga banda ed elevata dinamica<br />
in tempo quasi-reale per lo studio della risposta delle aree urbane. Sono stati acquisiti dati durante i terremoti<br />
all’Etna (S. Venerina), Palermo e Molise. I dati sono stati processati e confluiranno nella banca dati centralizzata.<br />
b) Laboratorio e Rete Geochimica<br />
– Geochimica dei fluidi in aree tettoniche e vulcaniche attive.<br />
– Gas hazard. Le ricerche riguardano l’individuazione di zone con rilascio anomalo di gas con particolare riferimento<br />
all’emissione di CO 2 .<br />
– Precursori geochimici delle eruzioni. Le ricerche si svolgono nell’ambito di un progetto GNV su Stromboli e<br />
comprendono la sperimentazione di stazioni di monitoraggio automatico in continuo del flusso di CO 2 dal suolo,<br />
la caratterizzazione geochimica dell’isola (acque e gas) e il monitoraggio di pozzi d’acqua con evidenze di<br />
apporti di fluidi profondi. Vengono svolte anche ricerche metodologiche sulle tecniche di misura del flusso di<br />
CO 2 (Vulcano, Stromboli, Colli Albani). Sono anche investigati i meccanismi di trasporto del gas nel suolo.<br />
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