Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Sezione di Milano Pericolosità e Rischio Sismico<br />
focale, sono state quindi selezionate le registrazioni ottenute da 2 stazioni 3D della rete relative a 60 eventi sismici (2.5<br />
< M L < 5.7; 10 < D < 70 km).<br />
I dati selezionati sono stati utilizzati per calcolare il parametro k di decadimento spettrale allo scopo di verificare una sua<br />
eventuale dipendenza dalla distanza e di impiegare tale stima per calcolare il momento sismico e i parametri di rilascio<br />
di sforzo anche per gli eventi non selezionati in questa fase. L’elevata frequenza di campionamento (125 Hz) dei dati ha<br />
permesso di ottenere una stima affidabile di k e di esprimere mediante una relazione lineare la sua dipendenza dalla<br />
distanza. Inoltre, il valore di k 0 risulta essere ben correlato con la stima della funzione di trasferimento di sito effettuata<br />
mediante il calcolo delle funzioni ricevitore.<br />
– Italia Nord-Occidentale. In collaborazione con il Dipartimento per il Territorio e le sue Risorse dell’Università di Genova,<br />
è stato eseguito uno studio per calibrare una legge di magnitudo locale in Italia Nord-Occidentale. Utilizzando i dati<br />
acquisiti nel periodo 1996-2001 dalla strumentazione a tre componenti della rete sismica dell’Università di Genova (Alpi<br />
Occidentali e Appennini settentrionali), è stata calcolata una legge di attenuazione locale per le massime ampiezze orizzontali<br />
misurate su sismogrammi Wood-Anderson sintetici. Utilizzando questa legge di attenuazione e tenendo conto<br />
delle correzioni di stazione stimate, è stata calibrata la legge di magnitudo locale M L per l’area esaminata.<br />
– Turchia. Con procedura analoga, è stata calibrata una legge di magnitudo locale in Turchia nord-occidentale utilizzando<br />
gli aftershocks del terremoto di Izmit, 1999. Sono stati utilizati i dati raccolti da una rete sismica temporanea installata<br />
dalla “German Task Force for Earthquakes” (GTF) e dalla rete permanente Sapanca-Bolu (SABO). Il data set era<br />
costituito da 5353 forme d’onda relativi a 530 eventi registrati da 27 stazioni a 3 componenti nel periodo compreso tra il<br />
22 ed il 28 agosto 1999 e le magnitudo sono risultate comprese tra 0.4 e 4.8. Questo studio è stato svolto in collaborazione<br />
con il centro GFZ-Potsdam (Germania).<br />
Infine è stato implementato uno strumento matematico per la valutazione dell’affidabilità della funzione sorgente ottenuta<br />
attraverso un approccio che fa uso delle funzioni di Green empiriche.<br />
3D - Valutazione della pericolosità sismica e del rischio sismico<br />
Valutazione del moto sismico di riferimento a partire da una faglia finita<br />
È stata migliorata la tecnica di simulazione deterministica stocastica DSM, sviluppata in collaborazione con RM1,<br />
attraverso una nuova implementazione della componente stocastica, basata sull’ultima versione del codice di calcolo<br />
SMSIM (Boore, 2000), che genera rumore bianco gaussiano con contenuto in frequenza controllato da spettri<br />
di sorgente noti. Il codice di calcolo è stato ottimizzato in modo da poter essere utilizzato in un’area estesa con il<br />
calcolo di sismogrammi sintetici sia su grigliati regolari, sia su punti appartenenti a circonferenze di raggio crescente.<br />
È stata effettuata inoltre una estensione delle potenzialità di calcolo per ampliare il numero di parametri<br />
strong-motion simulati (ad esempio intensità di Housner, numero di cicli, picchi del moto sismico ottenuti come<br />
composizione vettoriale delle componenti).<br />
Il codice DSM è stato applicato nell’ambito del progetto GNDT “Sviluppo e confronto di metodologie...” a due modelli di faglia<br />
estesa proposti in letteratura per l’evento del 26 settembre 1997, ore 9:40. Il confronto con le registrazioni ha evidenziato l’importanza<br />
di disporre di un’adeguata legge di attenuazione per l’area in esame, espressa in termini di fattore di qualità Q(f) e<br />
di k, per descrivere correttamente l’andamento in alta frequenza degli spettri di Fourier dei segnali sintetici e per riprodurre<br />
i valori di picco del moto del suolo osservati. Inoltre è stata evidenziata la difficoltà di parametrizzazione del termine di radiation<br />
pattern associato alla faglia estesa e la necessità di introdurvi una dipendenza dalla frequenza.<br />
Il confronto con le altre tecniche applicate nell’ambito del progetto (sia asintotiche sia complete) ha mostrato i limiti del<br />
metodo DSM nella simulazione del contenuto in bassa frequenza dei segnali sintetici ed in particolare nella riproduzione<br />
del campo di spostamento. Viceversa si è confermata la capacità del metodo di fornire andamenti realistici delle<br />
accelerazioni, sia in termini di valori di picco sia in termini di contenuto spettrale. Inoltre la tecnica DSM ha mostrato di<br />
essere uno strumento adeguato per realizzare scenari di scuotimento del suolo, data la sua semplicità e velocità di calcolo<br />
che permette di estendere i calcoli in tutta la banda di interesse ingegneristico.<br />
Le tecniche DSM e FINSIM sono state applicate al terremoto del 26 settembre 1997, ore 9:40, utilizzando gli stessi parametri<br />
di input, in modo da verificare la capacità di modellare la faglia estesa. Benché le due tecniche forniscano valori<br />
di accelerazione consistenti fra loro, si è verificato come la tecnica DSM generi campi di accelerazione asimmetrici in<br />
accordo agli effetti direttivi associati alla propagazione della rottura sul piano di faglia.<br />
Definizione di leggi di attenuazione e studio di effetti di sito con l’impiego di dati strumentali e di modelli numerici a<br />
dimensione 1D e 2D, analisi di dati strong-motion finalizzata alla parametrizzazione degli effetti di direttività<br />
– Stima di leggi di attenuazione ed effetti di sito. Nel paragrafo 3C1 è stata dettagliatamente descritta l’analisi di circa<br />
500 dati strong-motion registrati durante la sequenza sismica di Colfiorito, svolta in collaborazione con il Dr. Raul Castro<br />
(Messico), per calcolare in quest’area il fattore di attenuazione Q(f), il parametro k e la funzione di trasferimento di circa<br />
40 stazioni accelerometriche. Le funzioni di trasferimento insieme alla legge di attenuazione ottenute da questo studio<br />
sono state utilizzate per simulare le 7 registrazioni accelerometriche scelte come punto di controllo per validare le tecniche<br />
di modellazione del progetto GNDT “Sviluppo e confronto di metodologie...”.<br />
Inoltre, in collaborazione con le altre UR sono state analizzate le registrazioni di microtremore effettuate a Città di Castello,<br />
e oltre 2200 eventi registrati da una rete sismica temporanea in funzione dall’ottobre 2000 al maggio 2001 nel settore<br />
compreso tra San Sepolcro e Gubbio. Il primo studio ha permesso di definire la struttura del bedrock e di calcolare<br />
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