Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />
1. Premessa<br />
Gli obiettivi primari che la sezione <strong>INGV</strong> di Palermo persegue, prevedono l’esecuzione di attività di ricerca e monitoraggio<br />
geochimico applicato in ambito vulcanologico sismico e ambientale. Le attività di ricerca e di sorveglianza in aree<br />
vulcaniche attive sono certamente quelle che impegnano maggiormente le potenzialità della sezione ed assorbono circa<br />
il 65% delle sue risorse umane ed economiche.<br />
La sezione di Palermo, sezione di geochimica dell’<strong>INGV</strong>, nel <strong>2002</strong> ha dovuto fronteggiare una serie di emergenze che<br />
hanno condizionato le varie attività di ricerca e di adeguamento della propria struttura alle nuove esigenze derivate dalla<br />
nascita dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia avvenuta nel gennaio 2001. Infatti, nella prima parte dell’anno,<br />
è stato dedicato molto tempo a seguire l’evoluzione geochimica dell’Etna e dello Stromboli che evidenziavano, nei<br />
parametri controllati nell’ambito delle attività di sorveglianza, segni di evoluzione magmatica verso condizioni potenzialmente<br />
eruttive. A partire dal terremoto di Palermo del 6 settembre si sono verificati una serie di eventi che hanno impegnato<br />
il personale della sezione di Palermo ben oltre le normali condizioni lavorative. In questo frangente è stata messa<br />
chiaramente in evidenza la necessità di incrementare il personale della sezione, al fine di adeguarlo ai compiti di sorveglianza<br />
e monitoraggio che la sezione è chiamata a svolgere.<br />
Dopo il terremoto di Palermo si sono verificate le emergenze derivate delle eruzioni di Etna e Stromboli, dall’emissione<br />
anomala sottomarina di gas nella zona di Panarea, e, su segnalazione della Protezione Civile Nazionale, qualche intervento<br />
straordinario su Vulcano. Queste azioni hanno fortemente condizionato tutte le attività diverse dalla sorveglianza<br />
e dal monitoraggio.<br />
Nonostante questi impegni, sicuramente prioritari, è stato avviato il processo di ristrutturazione funzionale delle attività<br />
della sezione che ha permesso di fronteggiare tutte le esigenze di campionamento e di analisi di laboratorio derivate dal<br />
carico delle emergenze vulcanologiche e sismiche e da quelle connesse ad un incremento del supporto analitico dato<br />
alle altre sezioni <strong>INGV</strong>.<br />
Per ciò che riguarda la ricerca, il personale della sezione di Palermo opera sempre nell’ambito geochimico, indagando,<br />
per il settore vulcanologico, i processi connessi al degassamento di un corpo magmatico che risale verso la superficie,<br />
e che può dare luogo a fenomeni eruttivi. Nel campo sismico vengono indagati i processi di interazione tra fluidi profondi<br />
e superficiali che causano anomalie geochimiche in concomitanza con l’evolversi di processi sismogenetici. Nel<br />
campo ambientale vengono indagati processi geochimici connessi a variazioni climatiche e studi idrogeochimici di<br />
acquiferi freddi e termali, che riscontrano applicazioni oltre che nella sismica e nella vulcanologia, anche nel campo<br />
della valutazione e gestione delle risorse idriche disponibili.<br />
Il personale della sezione operante al 31 dicembre <strong>2002</strong> è cresciuto rispetto al 2001 ed è attualmente costituito, tra personale<br />
di ruolo e a contratto, da 11 ricercatori, 8 tecnologi, 12 tecnici e due collaboratori di amministrazione. Tale personale,<br />
nonostante l’incremento rispetto al 2001, risulta ancora insufficiente rispetto alle attività svolte, ciò vale in special<br />
modo per ciò che riguarda il settore tecnico e tecnologico dedicato al supporto delle reti di monitoraggio geochimico<br />
in aree vulcaniche attive ed ai laboratori geochimici dell’<strong>INGV</strong>. Molti dei tecnologi in organico presso la sezione di<br />
Palermo, svolgono esclusiva attività di servizio e supporto alla ricerca, ai laboratori ed alle reti, contribuendo solo indirettamente<br />
alla produzione scientifica della sezione.<br />
Le risorse finanziarie <strong>2002</strong> sono state di 1.583.458,74 Euro,e sono derivate da fondi ordinari, dalle convenzioni per la<br />
sorveglianza vulcanica e da vari progetti esterni di ricerca, con finanziamento nazionale ed internazionale.<br />
I laboratori geochimici <strong>INGV</strong> sono dotati di strumentazione e personale in grado di effettuare misure chimiche ed isotopiche<br />
sui fluidi. Questi laboratori, supportano anche le attività di ricerca e monitoraggio di altre sezioni <strong>INGV</strong>, OV di<br />
Napoli, specialmente per quanto riguarda la parte isotopica, e Roma 1, per quello che riguarda i gas disciolti nelle<br />
acque. Dato il gran numero di misure chimiche ed isotopiche in acque e gas che i laboratori sono stati costretti ad effettuare,<br />
specialmente per supportare le emergenze vulcanologiche dell’Etna, Panarea e Stromboli, è stato importante il<br />
potenziamento delle strumentazioni di alcuni laboratori che è stato realizzato nel <strong>2002</strong>. A tal proposito, è continuata la<br />
cooperazione con l’Analytical Precision che prevede una collaborazione, finalizzata allo sviluppo ed alla fornitura di spettrometri<br />
di massa di nuova concezione, capaci di eseguire automaticamente la preparazione e la misura di campioni di<br />
acque e gas. Ciò ha consentito di mantenere alto il livello tecnologico e di efficienza dei laboratori isotopici. Il nuovo<br />
spettrometro di massa per i gas nobili è stato presentato al congresso AGU di San Francisco.<br />
Estremamente impegnativa è risultata, proprio per la coincidenza delle emergenze vulcanologiche e sismiche l’attuazione<br />
del processo di ricostruzione della rete acque ereditata dal “Sistema Poseidon” che attualmente conta con un<br />
numero di 15 stazioni (7 Etna, 2 Stromboli, 5 Vulcano, 1 Vesuvio).<br />
Anche la rete gas operante sull’Etna a Stromboli e a Vulcano e costituita da 15 di stazioni (6 Etna, 2 Stromboli, 7 Vulcano)<br />
miste tra quelle ereditate dal Poseidon e quelle progettate e realizzate dal personale della sezione di Palermo.<br />
Particolare cura è stata prestata alla realizzazione di una rete di monitoraggio, per adesso effettuato solo con campionamenti<br />
discreti, nelle aree sismicamente attive.<br />
L’organizzazione di una scuola di geochimica sul monitoraggio geochimico in aree vulcaniche e sismiche ha costituito un<br />
momento di notevole visibilità della sezione con la partecipazione, oltre gli interni <strong>INGV</strong> e universitari italiani, di una decina<br />
di scienziati stranieri di primissimo piano a livello mondiale. La scuola ha avuto un ottimo successo con 52 iscritti.<br />
Un importante ruolo nel miglioramento dell’efficacia delle attività di sorveglianza e monitoraggio hanno avuto le attività<br />
di ricerca, che verranno meglio dettagliate in seguito, e che hanno seguito principalmente due filoni: 1) la ricerca di<br />
base, 2) la ricerca applicata.<br />
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