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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />

Sezione di Milano<br />

1) Valutazione sulla definizione e sul raggiungimento degli obiettivi in relazione al Piano Triennale<br />

La sezione di Milano continua a vivere uno sviluppo difficile, anche se nel <strong>2002</strong> sono stati conseguiti importanti obiettivi<br />

di consolidamento della struttura del personale e delle attività. Come già in passato la relazione è molto esaustiva e<br />

ricca anche di elementi di autovalutazione e autocritica. Nel <strong>2002</strong> la sezione ha perseguito i suoi tradizionali obiettivi di<br />

ricerca nel campo esteso della pericolosità e rischio sismico. Dall’ottobre <strong>2002</strong> esiste una strutturazione per unità funzionale<br />

che, almeno sulla carta, allinea questa sezione con le altre. Come in passato, tuttavia, si rileva un certo sovradimensionamento<br />

degli obiettivi rispetto all’organico attuale e alla presumibile dinamica futura della sezione. La sezione<br />

sembra avere tre anime principali: quella che riguarda le attività nel campo della pericolosità e rischio sismico, e che<br />

è evidentemente anche la principale visto che viene ripresa anche nel nome della sezione; quella che si rifà a un contributo<br />

“territoriale” della sezione alla gestione della sorveglianza sismica e delle emergenze; e quella di ricerca pura su<br />

temi di sismica di esplorazione, propagazione delle onde sismiche/attenuazione, etc. Mentre la prima di queste anime<br />

gode se non altro di un ruolo e di una visibilità certi all’interno dell’ente, per la seconda e la terza è necessaria una scelta<br />

decisa di re-indirizzamento, di rafforzamento o di accorpamento con altre realtà dell’ente. Si tratta di un problema inevitabile<br />

in una sezione di piccole dimensioni che si sforza di avere un ruolo non monotematico, un problema da affrontare<br />

alla scala di tutto l’ente con eventuali interventi nella struttura della ricerca e nel ruolo delle sezioni stesse.<br />

2) Produttività scientifica<br />

La produttività scientifica è risultata essere scarsa con 11 articoli pubblicati nel <strong>2002</strong> su riviste JCR a fronte di 19 ricercatori<br />

e 5 tra assegnisti e dottorandi (indice 0.58 e 0.46, rispettivamente per il solo personale strutturato e per il totale<br />

del personale di ricerca). Si riscontra addirittura una diminuzione di produttività rispetto al 2001, un chiaro segnale di un<br />

malessere organizzativo che deve essere affrontato alla radice.<br />

3) Produttività di altre attività<br />

La sezione svolge autonomamente o collabora al mantenimento di numerose banche-dati dell’ente. È noto e riconosciuto<br />

che questa strada non è gratificante dal punto di vista della produttività a livello internazionale e allo stesso tempo non<br />

vi è alcun dubbio sulla centralità e sull’importanza di queste attività per tutto l’ente. Un elemento importante che ricade<br />

sotto questa voce è la partecipazione della sezione di Milano alle attività che, iniziate nel dicembre <strong>2002</strong> a seguito del<br />

terremoto del Molise di due mesi prima, hanno portato in poche settimane alla pubblicazione della nuova legge di riclassificazione<br />

sismica del territorio nazionale.<br />

4) Sinergia tra le diverse UUFF e loro partecipazione agli obiettivi<br />

Per ammissione dello stesso Direttore della sezione, la sinergia tra le UF è limitata, anche perché esse sono state istituite<br />

solo nell’ottobre <strong>2002</strong>. Questa caratteristica non appartiene però solo a Milano ma sembra attraversare tutto l’ente.<br />

A riguardo il Direttore della sezione di Milano rimarca significativamente il prevalere di aggregazioni “di fatto” rispetto a<br />

quelle sancite istituzionalmente, e in alcuni casi la maggior facilità di incontro tra ricercatori di sezioni diverse rispetto ai<br />

ricercatori della stessa unità funzionale. Questa osservazione dovrebbe servire da elemento di riflessione per pianificare<br />

la dinamica futura di tutto l’ente.<br />

5) Collaborazioni con l’Università e altri enti di ricerca nazionali e internazionali<br />

La sezione di Milano prende parte a diversi progetti GNDT e ha un buon numero di collaborazioni aperte con università<br />

italiane e straniere, anche se non è chiaro quali siano i temi trattati congiuntamente. Da rilevare il fatto che la sezione è<br />

“key nodal member” del consorzio europeo EMSC (European Mediterranean Seismological Centre).<br />

6) Risultati conseguiti nella ricerca<br />

I principali risultati di valenza internazionale conseguiti dalla sezione riguardano varie applicazioni di pericolosità e<br />

rischio sismico, con particolare riferimento alla predizione del moto del suolo e dei suoi effetti sull’ambiente e sulle infrastrutture.<br />

Nel <strong>2002</strong> si sono avuti minimi sviluppi nel settore della sismologia storica, una delle vocazioni primarie della<br />

sezione. Da segnalare nuovamente invece le elaborazioni che sono servite da impianto per l’elaborazione della nuova<br />

riclassificazione sismica del territorio nazionale.<br />

7) Capacità di attrazione di finanziamenti<br />

La sezione di Milano ha tradizionalmente una buona capacità di attrazione di finanziamenti. Nel <strong>2002</strong> tra le diverse fonti<br />

figurano il GNDT e la Regione Toscana. In fase di stallo invece i finanziamenti extra-nazionali, essenzialmente dalla<br />

Comunità Europea, probabilmente a causa di una congiuntura sfavorevole alle discipline trattate dalla sezione.<br />

8) Valutazione complessiva delle risorse di personale, strumenti e infrastrutture<br />

Nel <strong>2002</strong> la sezione di Milano ha potuto rafforzare il suo organico e risolvere alcune situazioni precarie ereditate dall’anno<br />

precedente. Ha potuto inoltre espandersi in termini di superficie utilizzabile ed è oggi certamente ben configurata<br />

sotto il profilo degli spazi e dell’accesso alle infrastrutture e al calcolo. Il finanziamento <strong>2002</strong> non è stato elevatissimo<br />

ma è comunque ben commisurato al numero dei ricercatori e alle necessità della ricerca. La persistente modesta pro-<br />

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