Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Sezione di Roma 1 Sismologia e Tettonofisica<br />
CETE Méditerranée, Centre d’Etudes Techniques de l’Equipement, Nice, Francia<br />
Università di Potsdam, Germania<br />
Università di Bratislava, Repubblica Slovacca<br />
Università di Bergen, Norvegia<br />
Institute of Earth and Space Sciences, Università di Lisbona, Portogallo<br />
High Energy Density Research Center, IVTAN-Association, Russian Academy of Sciences, Russia<br />
Joint Institute of Physics of the Earth, Russian Academy of Sciences, Russia<br />
Institute of Geophysics, Georgian Academy of Sciences, Georgia<br />
Institute of Engineering Seismology and Earthquake Engineering, Thessaloniki, Grecia<br />
Institute of Earth Sciences, the Hebrew University of Jerusalem, Israele<br />
Principali strutture nazionali<br />
Servizio Sismico Nazionale<br />
Università di Napoli<br />
Università della Calabria<br />
CASPUR<br />
SGA<br />
ENEA-Casaccia,<br />
INOGS, Trieste<br />
Università di Palermo<br />
Università di Trento<br />
Università di Pavia<br />
Università di Catania<br />
Principali strutture <strong>INGV</strong><br />
CNT<br />
Sezione di Milano<br />
Sezione di Catania<br />
Sezione di Napoli, Osservatorio Vesuviano<br />
Descrizione attività<br />
Il rilevamento degli effetti macrosismici nel corso del <strong>2002</strong> ha interessato 83 eventi nazionali e 2 esteri. Il terremoto del<br />
Tirreno Meridionale del 6 Settembre ha consentito di organizzare un’indagine di dettaglio per la città di Palermo con 853<br />
punti di rilevamento; inoltre per il territorio della Sicilia è stata condotta l’indagine macrosismica completa. La redazione<br />
del bollettino macrosismico è stata aggiornata fino al primo semestre 2000, con la stampa del 1998 e 1999.<br />
L’anno <strong>2002</strong> è stato caratterizzato da numerosi eventi sismici che hanno causato danni significativi in diverse zone del<br />
Molise e della Sicilia. Questi terremoti hanno consentito di verificare la nostra capacità di intervento con strumentazione<br />
sismica portatile e il grado di efficienza nel valutare immediatamente, quando le sequenze erano ancora in atto, l’entità<br />
degli scuotimenti e le loro variazioni spaziali nelle aree colpite. Microreti locali sono state installate nella città di Palermo,<br />
nell’area di S. Venerina (CT) e a San Giuliano di Puglia, per registrare le repliche delle sequenze sismiche. L’analisi dei<br />
dati raccolti sta fornendo elementi utilissimi per una corretta comprensione delle cause dei forti effetti osservati in tutte<br />
queste zone in termini di danneggiamento.<br />
Altre attività di ricerca sono state sviluppate nell’ambito di progetti nazionali e internazionali finanziati da UE, MIUR,<br />
GNDT, ENEA.<br />
Per il Progetto TRAIANO del GNDT, la microrete installata a Benevento ha continuato ad acquisire dati di terremoti locali,<br />
arricchendo le informazioni sulla risposta sismica delle città italiane ad elevata esposizione (Catania, Palermo, Firenze).<br />
Le funzioni di trasferimento empiriche hanno messo in evidenza amplificazioni di interesse ingegneristico in alcune<br />
zone di Benevento. Le stime teoriche 1D basate sulle numerose stratigrafie disponibili nella città tendono a sottostimare<br />
gli effetti osservati, rendendo necessarie indagini di maggior dettaglio locale.<br />
Nell’ambito del progetto GNDT “Sviluppo e confronto di metodologie per la valutazione della pericolosità sismica in aree<br />
sismogenetiche: applicazione all’Appennino Centrale e Meridionale” sono state confrontate diverse tecniche di calcolo<br />
di sismogrammi sintetici e sono stati definiti scenari di scuotimento nell’area di Colfiorito. È stato inoltre studiato il ruolo<br />
giocato dalla geologia locale sulle forme d’onda registrate nell’area oggetto di questa fase del progetto (Umbria-Marche).<br />
In particolare, sono state definite le funzioni di trasferimento per i siti occupati dalla rete accelerometrica che ha<br />
registrato il terremoto di Colfiorito, e per il bacino di Città di Castello.<br />
Per il Progetto GNDT “Terremoti probabili in Italia tra l’anno 2000 e 2030: elementi per la definizione di priorità degli interventi<br />
di riduzione del rischio sismico” è stato classificato il territorio nazionale secondo le classi A, B, e C dell’EuroCodice8<br />
sulla base delle formazioni geologiche affioranti (Carta Geologica 1:500.000), verificando in aree campione l’affidabilità<br />
della classificazione ottenuta. Sono state quindi prodotte mappe di hazard provvisorie a scala nazionale che rappresentano<br />
alcuni parametri (PGA, spettro di risposta, intensità di Housner) corretti per gli effetti di sito secondo i criteri dell’EC8.<br />
Per le analisi descritte è stata utilizzato un supporto GIS sviluppato nell’ambito del progetto.<br />
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