Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Sezione di Roma 1 Sismologia e Tettonofisica<br />
Principali strutture nazionali<br />
ENEA, Laboratorio AMB-TEIN-CHIM<br />
IGGI-CNR (Pisa)<br />
Università di Perugia<br />
Università Padova<br />
Università Potenza<br />
Università Venezia<br />
Università di Roma “La Sapienza” (Dip. Scienze della Terra e DINCE)<br />
Regione Lombardia (convenzione di ricerca con <strong>INGV</strong> a titolo gratuito)<br />
Regione Marche (convenzione di ricerca con <strong>INGV</strong>)<br />
Principali strutture <strong>INGV</strong><br />
Sezione Roma 2 (indagini su tsunami e geofisica applicata)<br />
Sezione di Milano (approfondimento studio di terremoti storici)<br />
Centro Nazionale Terremoti (studio di deformazioni crostali con dati di livellazione, attività Emergeo)<br />
Sezione di Catania (attività Emergeo, geochimica dei fluidi)<br />
Sezione di Napoli-Oss. Vesuviano (ricerche in Val d’Agri, att. Emergeo, geochimica dei fluidi)<br />
Sezione di Palermo (geochimica dei fluidi)<br />
Descrizione attività<br />
La UF svolge un’intensa attività di ricerca, acquisizione dati e catalogazione secondo due linee principali che si richiamano<br />
alla fondazione della UF stessa. La prima linea è incentrata sul Database of Potential Sources for Earthquakes Larger<br />
than M 5.5 in Italy, sul suo omologo a scala europea e sulle ricerche collegate. La seconda linea fa riferimento alle<br />
numerose ricerche svolte dal Laboratorio di Geochimica dei Fluidi Applicata alla Sismotettonica.<br />
Durante il <strong>2002</strong> è proseguita l’attività di acquisizione e catalogazione di dati relativi alle sorgenti sismogenetiche italiane<br />
in vista della pubblicazione di una nuova versione del Database. Sono state rielaborate schede relative a sorgenti<br />
già note e sono state identificate e caratterizzate sorgenti finora mai indagate. In questo quadro sono state svolte le<br />
seguenti attività (da nord a sud):<br />
– ricerche dettagliate nella zona di Mantova e della bassa veronese, finalizzate all’identificazione di potenziali strutture<br />
sismogenetiche sepolte;<br />
– studio dettagliato della struttura e stato di deformazione di depositi del Pleistocene medio e superiore del margine<br />
appenninico emiliano;<br />
– indagini sulle sorgenti sismogenetiche delle Marche settentrionali mediante lo studio di terrazzi costieri e fluviali;<br />
– ricerche nella Piana di Gubbio e zone limitrofe per la ricostruzione delle strutture tettoniche attive anche mediante prospezioni<br />
geofisiche a bassa profondità (in collaborazione con Sez. Roma 2);<br />
– campagne di esplorazione geofisica del sottosuolo nel bacino di Campo Imperatore (AQ);<br />
– ricerche paleosismologiche nell’alta Val d’Agri, che attraverso lo scavo di una trincea hanno fornito dettagli sulle caratteristiche<br />
della sorgente del grande terremoto del 1857.<br />
Una importante linea di attività della UF riguarda il coordinamento delle ricerche svolte dalla società SGA, indirizzate<br />
verso temi identificati come prioritari nella comprensione della sismogenesi. Gli incarichi <strong>2002</strong> hanno riguardato ricerche<br />
archeosismologiche e in particolare il “Censimento dei siti abbandonati per terremoti nel mondo antico e degli effetti<br />
sismici attestati da dati archeologici” e la “Schedatura e interpretazione di effetti sismici attestati da dati archeologici<br />
editi e inediti per l’area di Catania”. A fine <strong>2002</strong>, a seguito dei terremoti del Molise e dell’inizio di un progetto MIUR-FISR,<br />
è stata avviata una “Integrazione di ricerca di archeologia e storia territoriale per il terremoto del 1456 e l’area molisanocampana<br />
relativamente ai terremoti prima del Mille”.<br />
Parallelamente alle attività svolte in Italia la UF ha svolto ricerca sui forti terremoti del passato e sui caratteri della sismogenesi<br />
in diverse altre aree del globo. Durante il <strong>2002</strong> sono arrivate a maturazione ricerche sulla tettonica attiva del Golfo<br />
di Corinto e sono state avviate ricerche sulla faglia nord-anatolica nell’ambito del progetto EC “RELIEF”. Si è concluso<br />
con la pubblicazione di un articolo su JGR lo studio del terremoto di Lambesc del 1909. Sono state concluse attività di<br />
ricerca in cooperazione con altre strutture internazionali in Iran e America centrale, anche queste culminate con pubblicazioni<br />
su riviste maggiori. Altre collaborazioni internazionali hanno avuto come obiettivo lo studio di grandi faglie sismogenetiche<br />
della Bulgaria.<br />
Durante il <strong>2002</strong> ricercatori della UF hanno promosso la trasformazione dei risultati del progetto EC FAUST (concluso nel 2001)<br />
in un omologo a scala europea del Database delle sorgenti sismogenetiche italiane. Il nuovo sito, oggi agganciato alla pagine<br />
web dell’<strong>INGV</strong>, dovrebbe fungere da nucleo di aggregazione per un eventuale proseguimento delle attività con fondi EC.<br />
Nel <strong>2002</strong> sono proseguite varie attività di ricerca a carattere non territoriale, tra cui:<br />
– analisi sistematica di dati di livellazione del territorio italiano per la ricostruzione dell’andamento e della velocità di<br />
movimenti verticali lenti;<br />
– realizzazione di modelli di evoluzione del paesaggio per l’identificazione e caratterizzazione di sorgenti sismogenetiche<br />
in aree “difficili” (parzialmente all’interno del progetto EC SAFE);<br />
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