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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />

duamente i propri compiti, sia nella sala sismica durante i turni h24, sia nelle numerose campagne di misura delle deformazioni,<br />

di gravimetria, idrometriche, prospezioni sismiche, campagne di misura geochimica e nei rilevamenti geologici e strutturali.<br />

Il personale ha anche svolto con successo attività divulgativa presso diversi istituti scolastici e presso il Museo.<br />

2.6. Prospettive di sviluppo (ricerca e risorse)<br />

Sviluppo delle infrastrutture<br />

Lo sviluppo di infrastrutture per il monitoraggio e la ricerca prevede per il 2003 la realizzazione degli obiettivi della <strong>INGV</strong>-<br />

GRID per l’integrazione delle reti di raccolta dati e la condivisione di risorse di super-calcolo a livello nazionale. Inoltre,<br />

è previsto l’acquisto di strumentazione strategica per la realizzazione di progetti di alto interesse scientifico e tecnologico.<br />

Queste comprendono: la realizzazione di un array sismico completo di stazioni a larga banda e idrofoni, l’acquisto<br />

di una sorgente sismica su trattore “Vibroseis” con massa vibrante di 3 tonnellate nello spettro 10-500 Hz, la realizzazione<br />

di pozzi profondi (circa 200 m) al Vesuvio e a Campi Flegrei per l’istallazione di dilatometri, clinometri e sismometri<br />

a larga banda, l’acquisto di un cluster di PC Linux per l’analisi dei dati sismici real-time e la simulazione delle eruzioni<br />

vulcaniche, l’acquisto di uno spettrometro di massa per l’analisi degli isotopi stabili di O, H, S C e N nei fluidi, la messa<br />

in coutenza dello spettrometro di massa per gli isotopi dello stronzio e del neodimio nelle rocce.<br />

Sviluppo dei Sistemi di Osservazione<br />

Il monitoraggio vulcanico costituisce una parte fondamentale dell’attività svolta all’Osservatorio Vesuviano. Nel 2003<br />

sono previste le seguenti attività:<br />

Rete sismica permanente<br />

È previsto un incremento nel numero di stazioni della rete a scala regionale utilizzate per il controllo automatico della sismicità<br />

delle aree vulcaniche monitorate rispetto alla sismicità esterna. L’integrazione con la rete sismica nazionale comporterà<br />

una progressiva ristrutturazione della rete, con una migrazione verso sistemi a trasmissione dei dati in formato digitale su<br />

linee numeriche.<br />

Rete Mobile<br />

È prevista l’integrazione di tecniche innovative per il controllo del microtremore vulcanico nel sistema di monitoraggio.<br />

Le attività prevedono l’acquisizione progressiva di ulteriori geofoni broadband, in modo da poter equipaggiare (in un<br />

triennio) tutte le stazioni “MarsLite” anche con questo tipo di geofoni. L’attività comporterà anche il mantenimento dell’efficienza<br />

del parco strumentale.<br />

Reti GPS<br />

Le attività connesse al monitoraggio delle deformazioni dei vulcani napoletani tramite rete GPS riguardano l’acquisto di nuovi<br />

ricevitori, lo sviluppo del sistema di centralizzazione dei dati raccolti in unico server presso il Laboratorio di Geodesia.<br />

Reti Tiltmetriche<br />

È in fase di realizzazione, l’installazione di quattro nuove stazioni tiltmetriche teletrasmesse i cui sensori saranno posizionati<br />

in foro (borehole) in area flegrea. Gli sforzi sono orientati alla costruzione di procedure di calcolo semiautomatiche<br />

che consentano di ottenere nel più breve tempo possibile un segnale tiltmetrico corretto dagli effetti esterni (es.:<br />

temperatura) e che possa essere confrontabile con i dati rilevati dalle altre metodologie geodetiche.<br />

Reti di livellazione geometrica<br />

Sono previste campagne di misura al Vesuvio, Flegrei, Etna, Pantelleria e Vulcano.<br />

Rete idrometrica<br />

Verranno istallate stazioni in teletrasmissione al Vesuvio, dotate di sensore piezometrico a trasduzione di pressione per<br />

la misurazione del livello di falda, un sensore termico per la misurazione della temperatura dell’acqua di falda, un microbarografo<br />

digitale collocato a bocca pozzo per la definizione del contributo della pressione atmosferica.<br />

Rete mareografica<br />

È prevista la progressiva sostituzione di mareometri meccanici con registrazione su carta con mareometri in trasmissione<br />

digitale.<br />

Reti gravimetriche<br />

È prevista l’effettuazione di misure di gravità assoluta in alcuni capisaldi della rete, e l’effettuazione di campagne di misura<br />

(relative) nelle aree vesuviana, flegrea e ischitana.<br />

Interferometria SAR<br />

È previsto lo sviluppo di tecniche di interferometria da satellite SAR per il monitoraggio delle deformazioni nelle aree vulcaniche.<br />

È in corso la generazione di una serie storica di interferogrammi da dati acquisiti a partire dal 1992 selezionati<br />

in modo da far coincidere, per quanto possibile, le acquisizioni SAR con campagne di misura geodetiche su reti di<br />

punti a terra. Per la codifica dei dati SAR è prevista la realizzazione di una rete di riflettori passivi (corner reflectors),<br />

opportunamente dislocati nell’area in esame, le cui coordinate verranno misurate a mezzo GPS. L’uso dei dati SAR codificati,<br />

opportunamente integrato dai dati di reti geodetiche classiche, consentirà di ottenere un’informazione sul campo<br />

di deformazione e sulle sue variazioni spazio-temporali di elevata affidabilità delle aree investigate.<br />

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